Curiosità

Vivere 100 anni ? ” niente fumo, poca carne e poco vino “

 

Gli occhi curiosi, il sorriso spontaneo, la battuta pronta. E tanta voglia di raccontare e raccontarsi. È arrivato così a 100 anni «el pütì de la stanga», quel Severino Zola che grazie alle abilità manuali, alla perseveranza e all’intelligenza, è diventato uno dei più apprezzati «maester» di fucina a Odolo.

 

 

 

Tanto che nel 1960, quando decise di dividersi dal fratello Renato col quale lavorava nell’officina di Michele Oliva, è stato scelto da Dario Leali perché continuasse a far battere il maglio nell’officina di Pamparane, quella che da qualche anno è diventata l’apprezzatissimo Museo del Ferro di Odolo.

 

 

«In quegli anni era impegnato a far partire la sua ferriera, gli sono grato per avermi scelto nella conduzione della fucina. Là dentro abbiamo fatto zappe, vanghe e badili per ancora vent’anni, fino all’80, quando poi Pamparane è stata chiusa», ricorda Severino, le cui memorie sono già lettera scritta in alcune pubblicazioni.

 

 

Sempre Severino, all’inizio di questo secolo, venne interpellato per ripristinare la funzionalità del maglio quando la fucina venne donata dai Leali al Comune perché ne facesse un museo. Nessuno meglio di lui era in grado di farlo e la fucina era conciata davvero male: i locali erano finiti sott’acqua e nella roggia che portava l’acqua alla vasca di accumulo era stata piazzata la fogna.

 

Severino ha voluto entrare nei particolari, raccontandoci di come ha avuto ragione sulle opinioni di certi ingegneri e indicando cosa ancora c’è da fare perché quel maglio possa tornare ad essere operativo al cento per cento. Insomma: a cent’anni suonati ci pare che abbia ancora voglia di dire la sua e con l’autorevolezza che l’ha sempre contraddistinto.

 

Severino vive da solo nella sua casa a Odolo: gli portano i pasti, la figlia Daniela che vive a Barghe viene a prelevarlo ogni giorno per accompagnarlo al cimitero a trovare la sua Ida, che se n’è andata poco più di due anni fa. Per il resto c’è la tv, da qualche mese legge a fatica, ma ha imparato a navigare in internet. Il segreto della sua giovinezza? «Niente fumo, un bicchiere di vino al giorno, poca carne, mai vantarsi di aver mangiato tanto» dice ridendo.

( Giornale di Brescia )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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Roberto Gatti

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