L’Asili riserva 2011 della Produttori del Barbaresco al quinto posto nella classifica mondiale delle 100 migliori bottiglie della prestigiosa rivista americana Wine Spectator. Un altro italiano, il Tignanello 2013, è ottavo
“Penso che un sogno così non ritorni mai più”, si staranno ripetendo gli oltre 50 soci della Produttori del Barbaresco perché la notizia del giorno è destinata a lasciare il segno: il Barbaresco Asili Riserva 2011 della Produttori è arrivato alla posizione numero 5 nell’annuale Top 100 dei vini più “exciting” al mondo per il Wine Spectator: la classifica esclusiva ad ambita della rivista di vino più famosa e diffusa negli Stati Uniti. Un traguardo inaspettato per una realtà consolidata, ma figlia non di una grande “maison”, ma di una cantina cooperativa, che raggruppa piccoli e piccolissimi agricoltori.
Riconoscimento ancor più eclatante se si ascoltano le parole di Bruce Sanderson, senior editor del magazine, che nel video di presentazione definisce la Produttori del Barbaresco “una delle migliori cooperative nel mondo del vino contemporaneo”. Un risultato importante per tutta la comunità di Barbaresco: se di riscatto sociale di un intero territorio si può parlare, questo sembra proprio il caso giusto.
Asili è uno dei cru più celebrati e famosi di tutte le Langhe e la Riserva 2011 si posiziona davanti ad alcune etichette celebri come Ridge 2012 Monte Bello (posizione numero 6) e Tignanello 2013 Antinori, un altro pilastro dell’enologia italiana (posizione 8).
Per inquadrare a fondo il valore del riconoscimento, basti pensare che tutto iniziò nel 1958 quando un prete illuminato, Don Fioringo Marengo, riunì nello scetticismo generale i 19 soci fondatori della cantina per riprendere il filo di un Barbaresco classico che, quasi sessanta anni dopo, sarebbe arrivato in cima al mondo”.
La cantina sociale oggi conta 50 membri con circa 110 ettari di vigneti, tutti coltivati a Nebbiolo, che comprendono gran parte dei «cru» storici della zona. Le riserve, prodotte e commercializzate solo nelle grandi annate, sono 9: Asili, Rabajà, Rio Sordo, Ovello, Montestefano, Pajé, Muncagota, Montefico, Pora, zone da sempre note per la produzione di uve di particolare pregio. La produzione annuale è di circa 500.000 bottiglie, suddivise tra Barbaresco (40%), Riserva (35%) e Nebbiolo Langhe (25%).
( Fonte Repubblica )
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