Vino rosso, primi consumatori

L’informazione è sorprendente, ma arriva dall’organizzazione internazionale del vino (Oiv). La Cina è diventata nel 2014 il secondo paese del mondo per superficie coltivata a vigneto. Complessivamente l’Impero di Mezzo conta 799 mila ettari di vigne, all’incirca 7 mila più della Francia, ma 200 mila ettari in meno rispetto alla Spagna, primo paese per estensione di vigneti.

I cinesi ne hanno impiantati in maniera massiccia negli ultimi anni per rispondere a una sempre crescente domanda interna, secondo quanto ha raccontato il DIRETTORE generale dell’Oiv, Jean-Marie Aurand. Hanno chiamato enologi e esperti di viticoltura di caratura internazionale che hanno apportato il loro «saper fare». I vitigni piantati sono principalmente di cabernet, sauvignon, merlot e syrah.

Con il 95% di consumo i cinesi sono i primi bevitori del mondo di vini rossi. La qualità dei loro prodotti deve ancora essere ulteriormente migliorata, ma loro mescolano la propria produzione con quella sfusa di importazione. Probabilmente sarà necessario aspettare cinque anni prima che le viti dei cinesi producano uve sfruttabili. I nuovi impianti di vigne si trovano nel centro-ovest del paese, dove c’è l’acqua sufficiente per l’irrigazione e dove non ci sono altre produzioni agricole.

La Francia non deve impallidire perché continua a essere il primo produttore e esportatore mondiale di vino. Dopo due anni di scarsi raccolti, la Francia riguadagna il primo gradino mondiale con 46,6 milioni di ettolitri. In valore le esportazioni francesi di vino hanno raggiunto 7,7 miliardi di euro, di cui una parte considerevole verso la Cina.

( Fonte italiaoggi.it )