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Vino, “le Palaie” il pisano migliore

Diciottesima edizione degli “Schietti”: premiati in tutta la provincia

 

PISA. Designati i vini migliori della provincia di Pisa. La scelta è avvenuta a “I Giardini di Colombre”, ex monastero dei Cappuccini, per iniziativa della Fisar, la Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori, delegazione storica di Pisa e litorale.

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“Il Pisano più schietto”, questo il nome del concorso giunto alle 18ª edizione, che si è svolto nella considerazione dei prodotti selezionali dalla giuria, formata da esperti, chiamati a giudicare le diverse tipologie. Gli elementi di valutazione hanno spaziato attraverso vari aspetti: visivo (limpidezza e colore), olfattivo (intensità e persistenza), gustativo (struttura ed equilibrio); in pratica una sensazione complessiva. Per il rosso elaborato ha vinto “Sagrestano” dell’azienda Le Palaie di Peccioli,

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che ha prevalso su “Spazzavento” della Fattoria di Montescudaio e “Per non dormire” della Torre a Cenaia. Nel rosso tranquillo non ha avuto rivali “Cuore perduto” delle tenute Riccardi Toscanelli di Pontedera. Nel bianco exploit di “Tre sassi” di Fontemorsi dell’omonima azienda viticola ed enologica di Montescudaio.

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Per il Chianti, primo posto “980 Anno Domini” di Villa Scaletta di Palaia. Invece “Desiderio” San Torpè della Cantina delle Colline Pisane di Cenaia, si è affermato nella categoria Vinsanto, precedendo Badia di Morrona di Terricciola.

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In forma anonima oltre 60 vini sono sfilati al vaglio della giuria, serviti dai sommelier Maria Lucà, Antonio Malvaldi, Stefania Ghelardi, Sylvie Vetillard, Luigi Giovanni Cossi. La giuria era presieduta da David Mustaro, il presidente della giuria, affiancato da Giovanni Giannecchini, tecnico assaggiatore, da Paolo Del Guerra, dell’Ais, dall’enologo Valdo Filippi, da Giuseppe Ferroni, agrario dell’Università di Pisa, dal ristoratore Stefano Gorini, dal delegato Fisar Fabrizio Macchia e dai sommelier Aemilia Cucinotta, Umberto Chericoni, Liana Benini, Adolfo Benvenuti dell’azienda agricola Badia di Morrona, da Giorgio Dracopulos, critico enogastronomico, Massimo Donati per il Comune di Pisa, Valter Lavorenti della Ccia di Pisa.

 

 

( fonte Il Tirreno )