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Vino, il sud Italia pronto all’export

Dati e proposte del Forum “Economie Filiera Vitivinicola del Sud Italia”

Interesse verso i mercati europei e quelli emegenti. Parole chiave, innovazione, rete, marketing e territorio

 

Vino: nonostante la crisi, il Sud Italia è pronto all’export, sfruttando una produzione che ha recuperato dall’anno nero 2011.

Questo il tema centrale del Forum “Economie Filiera Vitivinicola del Sud Italia”, di Barletta: tra i presenti, Luigi Rubino, presidente Consorzio Puglia best wine, Antonio Prota, presidente del Consorzio Cento masserie, Rosa Rossini, ricercatrice consorzio AASTER Associazione agenti per lo sviluppo del territorio e Franco Felici, deputy regional manager di UniCredit per il Sud.

Dalla discussione, emerge così il buono stato della produzione, che nel 2012 mostra un’aumentata quantità (+8%) ed una qualità accresciuta rispetto all’anno precedente, periodo peggiore rispetto agli ultimi 5 anni.

Così, è il momento di pensare all’export: i Paesi selezionati sono sia le mete classiche del Nord Europa (Danimarca, Austria, Germania ed Olanda), ma anche i BRIC (Brasile, Russia, India, Cina).

Mercati tradizionali e mercati emergenti: per questo, i produttori meridionali (Puglia in testa) hanno creato un sistema di lavoro basato sull’aggregazione, sia tra aziende vinicole che enti turistici, e quindi sul marketing del territorio. Poi, internalizzazione ed innovazione.

Tra gli attori più attivi, UniCredit: con il suo Piano Triennale per i Territori, al Sud sono stati erogati oltre 1,4 mld di euro, sono state finanziate 1.500 start-up e 650 aziende sono state accompagnate all’estero. Tra i progetti sostenuti, “UniCredit International per il Vino”: un’offerta dedicata di servizi e prodotti a supporto del processo di internazionalizzazione delle aziende vitivinicole.

 

( Fonte Newsfood )