Sarà proprio cosi’, speriamo bene !
RG
I vini italiani sono salvi. Alcune celebri etichette – dal Barbera al Vermentino sardo, dal Lambrusco al Verdicchio – hanno rischiato di perdere l’esclusività tutta italiana della loro denominazione d’origine. Gli uffici della Commissione Ue, infatti, avevano allo studio l’ipotesi di liberalizzare l’uso dei nomi oggi riservati ad alcuni vini italiani. In particolare la liberalizzazione avrebbe riguardato quelle etichette che prendono il nome dal vitigno e non dal luogo di produzione (quindi oltre a quelli già citati erano in bilico anche il Brachetto, il Nebbiolo, il Teroldego trentino, il Primitivo pugliese o il Fiano laziale. Mentre ad esempio per il Barolo e il Barbaresco non ci sarebbe stato problema, perché le vigne sono in gran parte nei Comuni che si chiamano appunto Barolo e Barbaresco, entrambi nel cuneese).
( il prosecco brasiliano )
Per fortuna, però, il pericolo sembra definitivamente scampato. Il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan – dopo aver avuto un incontro chiarificatore a Bruxelles con il nostro ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina – ha dato ampie rassicurazioni: “Non c’è alcuna intenzione – ha detto Hogan – di pervenire a modifiche che penalizzino l’attuale modello del sistema vitivinicolo italiano di qualità”. Successivamente il suo portavoce, Daniel Rosario, ha ribadito che il commissario “ha riconosciuto l’importanza della questione per i vini italiani, e rassicurato il ministro Martina che, nell’attuale esercizio di modifiche tecniche, la Commissione europea non ha alcuna intenzione di andare contro la sensibilità del settore vitivinicolo italiano e che non ci sarebbero state conseguenze per le denominazioni già protette”.
Insomma, vade retro Lambrusco spagnolo. Ma ora alle parole devono seguire i fatti, come fa notare giustamente Paolo De Castro: “Confidiamo che Hogan, dando seguito alle rassicurazioni – ha detto il coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo – dia le necessarie disposizioni affinché venga ritirata la bozza di atto delegato inerente la liberalizzazione dell’uso del nome dei vitigni”.
( Fonte http://rubino.blogautore.repubblica.it/ )
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