Varese – Sugli scaffali le prime bottiglie con il marchio Igt, ma ad Angera e Morazzone si guarda già avanti
«Una provincia senza vino è una provincia che non vale niente». Da questo slogan partì qualche anno fa l’operazione destinata a riportare in auge la viticoltura nel Varesotto, un’idea che grazie all’interessamento di Provincia e associazioni di categoria ha registrato tappe davvero significative.
L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella che ha portato sulle etichette del “Vino dei Ronchi Varesini” il marchio “I.G.T.”: le bottiglie della vendemmia 2005, in uscita sul mercato in questi giorni, possono fregiarsi della denominazione la quale indica i “vini ottenuti da uve determinate e provenienti da territori ben definiti”.
Il primo vino commercializzato con le nuove etichette sarà il rosso “Sebuino” (foto sotto: un particolare dell’etichetta) prodotto in circa 11mila bottiglie dall’azienda Cascina Piano di Angera da Franco Berrini il più attivo tra i (pochi) produttori varesini.
Le novità però non si fermano qui, come spiega lo stesso Berrini la cui cantina vanta anche un bianco (San Quirico) e un rosso barriccato (Angliano). «Dal prossimo autunno assaggeremo anche una sorta di Sauternes, un bianco muffato di tipo francese che stiamo realizzando nei nostri vigneti».
Fuori dal coro rimane, per il momento, Andrea Tovaglieri. Il produttore di Golasecca ha scelto di non aderire al protocollo dell’I.G.T., preferendo tra l’altro di vendere il proprio vino – circa 7.000 bottiglie – solo attraverso l’azienda agricola e l’agriturismo di famiglia.
( Fonte : Varesenews )