Continua la ‘avanzata’ del vino argentino nel mondo. Gli ultimi dati sull’export nel 2020, spiega un rapporto dell’Istituto nazionale di vitivinicoltura, parlano di 395 milioni di litri venduti all’estero. L’incremento, rispetto al 2019, è del 26,7 per cento, pari a circa 83 milioni di litri: il volume più alto negli ultimi dodici anni.
Del totale esportato nel 2020, 202 milioni di litri corrispondono al vino imbottigliato e 193 milioni di litri in botti. Rispettivamente, la crescita è del 5,7 e del 59,8 per cento. In quesot modo, l’Argentina si posiziona tra i quattro paesi che hanno raggiunto la maggiore crescita dell’export, più di Italia, Nuova Zelanda e Portogallo.
La performance realizzata dal settore vitivinicolo nel 2020 permette all’Argentina di salire nel ranking mondiale dei paesi esportatore di vino. La proiezione è dell’ottavo posto per il vino imbottigliato e del sesto per il vino in botte, almeno secondo l’Osservatorio spagnolo sul mercato del vino.
I principali paesi di destinazione del vino argentino nel 2020 vedono come principale cliente gli Stati Uniti con oltre 523mila litri, seguiti da Regno Unito con oltre 281mila, Brasile che ha superato i 240mila litri acquistati e Paraguay con quasi 150mila litri. In tutti i casi si tratta di aumenti che vanno dal 2,2 al 34,8 per cento, quest’ultimo è l’incremento di export verso il vicino Brasile.
I principali acquirenti di vino argentino in botte nel 2020 sono stati Cina e Spagna con rispettivamente 367.573 (+207 per cento) e 357.023 litri (l’incremento è di oltre il 451 per cento. Seguono il Canada (309.665 litri)m, Regno Unito (295.250) e Messico (97.200).
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