Vino amaro per gli esportatori italiani in Cina – Seconda missione di Grandi marchi

La Cina è vicina? Per niente, anzi è più lontana che mai per i nostri produttori vinicoli. Che però non demordono e intensificano le missioni.

L’export tricolore di vino in Cina nel primo semestre 201 è stato deludente: l’Italia si colloca al 15° posto con una quota dell’imbottigliato dell’1,4% del valore complessivo. In numeri assoluti, da gennaio a giugno, l’Italia ha spedito in Cina oltre 8,5 milioni di litri, +6,2% sullo stesso periodo del 2013, perdendo però il 2,3% in valore: ha toccato i 25,7 milioni di EURO a causa del tracollo del prezzo medio per litro che è sceso del 7,9%.

I produttori però non si scoraggiano: dopo la masterclass del Prosecco Doc a Shanghai di qualche giorno fa, ecco la seconda tappa di “Italia in Cina” dell’Istituto grandi marchi e Italia del vino consorzio. Il 2 dicembre, incontreranno operatori del trade e stampa presso la nostra ambasciata a Pechino. Cina2Così, dopo l’incoming di 45 top wine influencer cinesi del luglio scorso, le attività di formazione, divulgazione della cultura vitivinicola ed enologica made in Italy promosse dalle due associazioni (che insieme incidono per il 20% sull’export complessivo di vino italiano imbottigliato) si trasferiscono direttamente nel Paese del Dragone.

“Italia in Cina” fa parte del piano triennale d’intervento sul mercato cinese promosso da Istituto grandi marchi e Italia del Vino Consorzio, cofinanziato dal Mipaaf e dall’Unione europea (regolamento 1234/07). I due consorzi complessivamente rappresentano 32 imprese italiane del comparto vino (20mila ettari coltivati in tredici regioni italiane e 3mila addetti) per un fatturato complessivo di 1,4 miliardi di EURO.

( Fonte http://emanuelescarci.blog.ilsole24ore.com )