BERGAMO — Luigi Veronelli lo aveva battezzato “Ora da Re”. Sarà un rarissimo vino siciliano il protagonista della serata che si terrà mercoledì 30 settembre al monastero di Astino, a Bergamo.
“Scioccanti. Nei tre bicchieri, pur diversi, tutti gli anni che ho vissuto. Diedi fuori da matto”, raccontò Veronelli, dopo l’assaggio.
Il vino sarà presentato alle ore 20.45, a latere della mostra “Camminare la terra” prodotta in onore del grande giornalista dalla Triennale di Milano e dal Comitato Decennale Luigi Veronelli.
Un’occasione unica per riscoprire un vino “eterno”, prodotto nel 1932 e dimenticato in botti murate nella cantina Feudo di Mazzaronello, in provincia di Ragusa, fino al 1985, quando fu riscoperto da Piermario Meletti Cavallari, vignaiolo bergamasco trapiantato in Toscana.
Immediata la decisione di sottoporre quell’incredibile ritrovamento a Luigi Veronelli il quale, con altrettanta, entusiasta immediatezza scrisse: “Frutto di uve che non conosco, della vicina località Sperlinga, s’offre – dopo 50 anni di meditazione – uguale e diverso (da botte a botte), in un modo che non esito a definire superbo… colore tonaca di monaco, sfatto e tuttavia caldo e brillante; bouquet ampio, serio e fitto in cui si sottolinea il sentore di sommacco; sapore secco, sicuro e autoritario, certo vecchio, altrettanto nobile e affascinante; nerbo deciso in stoffa di eccezionale rigore ed estrema persistenza; pieno carattere e razza”.
Di lì a poco Luigi Veronelli avrebbe battezzato quel vino “mostruoso” Ora da Re.
L’incontro sarà dedicato agli interventi e alle riflessioni dei suoi più profondi conoscitori: il produttore Piermario Meletti Cavallari, il distributore Piero Cucchi, il designer Giacomo Bersanetti moderati daGian Arturo Rota, Presidente del Comitato Decennale.
Al racconto del ritrovamento e delle iniziative di altissimo livello promosse da Luigi Veronelli per valorizzare e promuovere il “vino eterno” seguirà la degustazione a cura del Seminario Permanente Luigi Veronelli delle tre differenti botti, con intelligenza imbottigliate separatamente. Un’esperienza sensoriale che sarà anche un viaggio a ritroso nel tempo, dal reale all’irreale, per un vino così pieno di anacronismi da essere, ancora oggi, estremamente attuale.
Grazie alla disponibilità di Piero Cucchi, uno dei partecipanti alla degustazione riceverà in omaggio una bottiglia originale di “Ora da Re 1932″, sorteggiata nel corso della serata.
( Fonte bergamosera.com )