Del commercio del vino in America
Il fatto:
Villa Monteleone, sito : www.villamonteleone.com
rinomata azienda vitivinicola della Valpolicella, ha fatto causa allo Stato dellIllinois, accusandolo di incostituzionalit. La notizia riportata su diverse testate americane, perch riguarda un argomento di stretta attualit: il commercio del vino in America.
Diversamente dallItalia, dove un privato cittadino pu comprare vino anche presso lazienda produttrice, in America questo, in genere, non possibile; anzi, ogni Stato ha adottato una legislazione propria in fatto di commercio delle bevande alcoliche. In California molte aziende hanno aggirato l’ostacolo creando per i propri clienti degli appositi club, dove si pu comprare vino, ricevere offerte, partecipare ad attivit e simili. La battaglia comunque, infuria un po’ dovunque, al punto che sorta persino un’associazione, Free the Grapes!, con l’obiettivo, appunto, di “liberare le uve” dal monopolio degli intermediari.
In Illinois, come anche altrove, lacquisto del vino da parte dei privati pu avvenire solo presso supermercati, enoteche, negozi o ristoranti, che a loro volta si riforniscono da distributori e importatori; ma di recente, per aiutare lo sviluppo della nascente industria vinicola locale, diventata legge di Stato la possibilit per le aziende vinicole locali di vendere direttamente anche ai consumatori finali.
Un privilegio che, a detta di Lucia Duran Raimondi, titolare di Villa Monteleone, anticostituzionale. Oltre due terzi della nostra produzione sono destinati allestero spiega e gli Stati Uniti sono uno dei nostri mercati principali. Lo Stato dellIllinois da solo ne assorbe gran parte. Questa legge, che favorisce solo i produttori di questo Stato, fortemente discriminatoria nei confronti di tutti gli altri, soprattutto in considerazione dellimportanza che grazie a internet, sta assumendo la vendita diretta al cliente.
Di qui la causa, presentata presso il Judicial Circuit Court dellIllinois e di cui si sta occupando lufficio degli avvocati Hinshaw & Culberston, con sede a Chicago. Una citt alla quale Lucia Duran Raimondi, vedova del noto chirurgo Anthony J.Raimondi, ancora molto legata: Mio marito era una persona molto conosciuta nellIllinois e Chicago era la nostra casa. Abbiamo un sacco di amici che vorrebbero comprare il nostro vino. A parte questo, lIllinois rappresenta comunque una fetta di mercato molto importante per la nostra azienda. Attualmente riteniamo di non aver ancora perso molto in termini di denaro conclude la signora Raimondi ma data la vertiginosa crescita del mercato diretto, se non corriamo ai ripari resteremo inesorabilmente tagliati fuori da un mercato che offre interessanti possibilit.
Com’ logico aspettarsi, per prudenza gli avvocati di Villa Monteleone non si sbilanciano sullesito della controversia, ma le probabilit di spuntarla sono molte.
Il commento: curioso come l’America, patria di tutte le libert e tutti i globalismi, diventi ferocemente e irrazionalmente protezionista quando si tratta di difendere qualche interesse di casa propria. Se l’Italia si comportasse allo stesso modo, ci saremmo gi ritrovati i marines sulla porta di casa. Comunque andr a finire, la vicenda costituir un precedente importante per il commercio del vino negli States.
A microfoni spenti ho chiesto alla signora Lucia se avesse ricevuto qualche segno di interesse/solidariet da parte di qualche produttore della Valpolicella. “Niente, da nessuno”. Come al solito, la Valpolicella sta alla finestra. Salvo poi approfittare dei vantaggi che una eventuale, auspicabile, vittoria dell’azienda di Gargagnago (Sant’Ambrogio di Valpolicella) contro lo Stato dell’Illinois porter a tutti in tema di export e commercio del vino
( Fonte Vinopigro )
Considerazioni
Ho conosciuto la signora Lucia Duran qualche anno fa, e devo dire di avere trovato una persona gentile, preparata ed ospitale. Sposata con il prof. Antony J. Raimondi , neurochirurgo di fama internazionale, scomparso da qualche anno, qui venivano in vacanza tutti gli anni, fino ad innamorarsi dei magnifici luoghi della Valpolicella, diventata cosi la loro dimora abituale, trasformando la loro passione per i vini in una vera e propria attivit.
Pur ammettendo che la sig.ra Lucia Duran abbia preso liniziativa singolarmente e senza chiedere aiuto a nessuno, credo che una volta venuti a conoscenza del fatto, i responsabili del Consorzio di tutela abbiano il dovere di intervenire a sostegno di tale iniziativa, senza restare a guardare impassibili sul come andranno a finire gli eventi. Una posizione di indifferenza e di comodo non coerente con la missione di ogni Consorzio di Tutela.
Lo stesso identico discorso vale per gli Amaroni prodotti e venduti in internet, con i kit di cui vi ho riportato precedentemente al link:
https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=871