(Roma, 24 luglio 2023). La vigna italiana è in vaste aree sotto attacco della peronospora, la malattia della vite che a causa delle abbondanti piogge di primavera e di inizio estate sta recando danni considerevoli in diverse regioni italiane in vista del prossimo raccolto. Lo afferma l’Osservatorio vendemmiale di Assoenologi, ISMEA, e Unione italiana vini (Uiv), che ha attivato una ricognizione nelle campagne del Belpaese. Il fenomeno patogeno sta interessando in particolare le aree della dorsale adriatica, a partire da Abruzzo e Molise, con perdite fino al 40%, ma anche molti areali di Marche, Basilicata e Puglia per cui si prevedono con cali previsti nell’ordine del 25-30%.
Difficile anche la situazione in Umbria, Lazio e Sicilia e, in parte, in Toscana. In generale, grande sofferenza per il vigneto biologico – che rappresenta quasi il 20% dei filari italiani – che risulta in diverse aree in gran parte compromesso. Poco attaccate le altre aree. La presentazione delle previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, ISMEA, e Uiv è in programma a Roma martedì 12 settembre.
LE DICHIARAZIONI
Riccardo Cotarella – presidente Assoenologi
“Le abbondanti e continue piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio estate, sono state causa di malattie patogene in vigna, a iniziare dalla peronospora, e in alcune zone dell’Italia, in particolare del centro-sud, anche se pur circoscritto ad alcune zone si annuncia un calo della produzione con punte del 40 – 50%, in alcuni casi addirittura del 60%”. Per Cotarella: “La pioggia pomeridiana, l’umidità della notte e il sole della mattina sono state purtroppo le condizioni climatiche perfette per far sviluppare la peronospora che ha attaccato tutti i vigneti e in particolare le varietà più sensibili.
Ma i danni possono essere comunque limitati da un punto di vista qualitativo con una attenta conduzione scientifica del vigneto. Adesso dobbiamo ancor più ricorrere alla viticoltura di precisione per salvare i grappoli sani, perché non ci resta che adattarci a questo clima pazzo che cambia di anno in anno, ricercando nuovi sistemi scientifici che ci permettano di governare i cambiamenti climatici. Resto convinto, comunque, che anche in una stagione così complicata, avremo sì una quantità di prodotto ridotta, ma il lavoro degli enologi, scientifico, professionale e passionale garantirà vini di alta qualità” ha concluso il presidente di Assoenologi.
Fabio Del Bravo – responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale ISMEA