Sono i primi dati ufficiali elaborati dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani.
Essi sono validi fino a ottobre, quando l’Assoenologi presenterà quelli definitivi e possono anche essere scaricati dal sito internet www.assoenologi.it alla voce “Comunicati stampa > Studi di settore”
Tutte le informazioni, i dati e le tabelle contenuti in questo dossier non possono essere riportati, utilizzati o trasmessi in alcun modo o forma senza che venga indicata la seguente dicitura: fonte Assoenologi
Sabato 29 agosto 2015
PREMESSA
Nelle pagine che seguono sono illustrate le prime previsioni dell’Asso-ciazione Enologi Enotecnici Italiani – Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo – Assoenologi sulla produzione 2015 valide sino a fine ottobre, periodo in cui l’Assoenologi presenterà i dati definitivi.
Come di consueto Assoenologi formula le previsioni quantitative e qualitative non prima che almeno il 5-10% della produzione sia stata conferita.
Le rilevazioni sono il risultato dell’elaborazione di migliaia di rilievi ottenuti attraverso diverse fonti. La base è data dalle valutazioni condotte, a livello locale, dalle diciassette Sedi periferiche che Assoenologi ha a copertura dell’intero territorio nazionale. Questi dati vengono quindi confrontati con un’altra moltitudine di informazioni acquisite autonomamente dalla Sede centrale di Assoenologi.
Questo modo di operare consente da anni all’Associazione Enologi Enotecnici Italiani di formulare, fra settembre e ottobre, le previsioni sulla produzione in modo obiettivo e veritiero. Tanto che per il 2014 l’Istat ha stabilito, a fine luglio 2015, che l’Italia ha prodotto 42,1 milioni di ettolitri di vino e mosto, Secondo la media pluriennale la differenza tra le previsioni fatte da Assoenologi a fine vendemmia e le rilevazioni definitive dell’Istat è di solo il 3%.
Il presente dossier è diviso in tre parti. Nella prima viene fatto un quadro sintetico sugli aspetti generali che hanno caratterizzato la produzione. Nella seconda è dettagliata la situazione, regione per regione. La terza parte comprende un giudizio sulle ultime dieci vendemmie ed alcune tabelle sulla produzione vitivinicola italiana.
Dott. Riccardo Cotarella Dott. Giuseppe Martelli
Presidente Assoenologi Direttore Generale Assoenologi
Le prime previsioni vendemmiali di Assoenologi possono essere scaricate anche dal sito internet: www.assoenologi.it alla voce “Comunicati stampa > Studi di settore”. Tutte le informazioni, i dati e le tabelle contenuti in questo dossier non possono essere riportati, utilizzati o trasmessi in alcun modo o forma senza che venga indicata la seguente dicitura: fonte Assoenologi.
LA VENDEMMIA 2015 IN SINTESI
Quantità superiore al 2014 del 10%. Le prime stime di Assoenologi (29 agosto 2015) dicono che quest’anno si produrranno tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino e mosto, a fronte della media quinquennale (2010/2014) di 44,1 milioni di ettolitri e di quella decennale (2005/2014) di 45,5 milioni di ettolitri. L’elaborazione di Assoenologi fa infatti ipotizzare che la produzione di uva possa oscillare fra i 63 e i 65 milioni di quintali che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo superiore del 10% a quello dello scorso anno (42,1 milioni di ettolitri di vino – dato Istat) e del 5% se riferito alla media quinquennale (2010/2014).
Fatta eccezione della Toscana (-5%), della Lombardia e della Sardegna (produzione uguale al 2014), tutte le altre regioni registrano un incremento produttivo oscillante da +5% (Emilia Romagna) a +25% (Puglia).
La produzione, quindi, ritorna nelle medie pluriennali, dopo i forti decrementi del 2014 (42,1), del 2012 (41,1) e del 2011 (42,7). Le regioni che nel 2014 avevano fatto registrare i maggiori cali rispetto alla precedente annata sono state: Sicilia (-37%), Campania (-28%), Trentino Alto Adige (-24%) e Lazio/Umbria (-20%).
Il Veneto rimane la regione più produttiva. Il Veneto, con ben 9,1 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme nel 2015 produrranno oltre 28 milioni di ettolitri, ossia più del 60% di tutto il vino italiano.
Qualità ottima/eccellente in tutt’Italia. Dai rilievi fatti da Assoenologi, le buone riserve idriche accumulate hanno determinato un’interessante ripresa vegetativa, sfociata in una primavera che ha favorito le fasi fenologiche per lasciare poi il posto ad un’estate calda, mitigata nella seconda metà di agosto da provvidenziali piogge, condizioni che hanno sancito un percorso decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l’accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. Il millesimo 2015 è stimato da Assoenologi qualitativamente ottimo con molte punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre. Il 2015 potrebbe essere incorniciato come un millesimo da ricordare; tale auspicio potrà essere però confermato solo a raccolta ultimata, visto che ad oggi (29 agosto) è stato vendemmiato meno del 10% del prodotto. Sarà l’andamento climatico e meteorico del mese di settembre, e di parte di quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti, se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e giuste precipitazioni, le possibilità di ottenere vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza e freschezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento, ci sono tutte.
Le previsioni di mercato. Le contrattazioni sono ancora minime. Tutti stanno alla finestra e vogliono capire come effettivamente si evolverà la produzione vitivinicola 2015. Allo stato attuale delle cose (29 agosto) l’interesse è focalizzato sulle prenotazioni di vini richiesti dal mercato, mentre risultano ancora piuttosto deboli quelle di vini comuni e senza denominazione di origine.
Luglio, il più caldo degli ultimi due secoli. Flegetonte, l’anticiclone africano, si è fatto sentire tenendo l’Italia sotto pressione in giugno e luglio. Al Centro Nord si sono registrate temperature decisamente al di sopra della media e con un tasso di umidità altissimo. Il Sud d’Italia e la Sicilia hanno mantenuto temperature nella norma fino al 9 luglio. Il vento poi ha cambiato direzione spostando le alte temperature al Sud e mitigandole al Nord. Fatta eccezione per alcune zone, l’escursione termica tra giorno e notte ha privilegiato i vigneti mantenendosi su valori accettabili. A fine luglio Caronte ha continuato a pompare caldo dall’Africa, tanto da portare le temperature a valori molto vicini, e in alcuni casi superiori, ai 40°C in diverse zone della Penisola. Da qui le valutazioni del CNR, che ha classificato il mese di luglio 2015 come il più caldo dal 1800, con circa 3,5°C superiori alla media.
Qualcuno dice che non bisogna lamentarsi del caldo torrido di quest’estate perché potremmo rimpiangerlo. Un team internazionale di scienziati, guidato da Valentina Zharakova, afferma che fra quindici anni la terra entrerà in una mini area glaciale, pertanto si prevedono per 10 anni temperature basse ed inverni rigidissimi, tanto che l’attività solare nel 2030 potrebbe ridursi anche del 50% con indubbie ripercussioni sulle colture e quindi anche sulla vite, nonostante la sua grande capacità di adattamento.
Oggi (29 agosto) è stato raccolto solo il 10% dell’uva da vino. Ad oggi – secondo il centro studi di Assoenologi – sono state raccolte solo le uve precoci e principalmente quelle per la produzione delle basi spumante, che rappresentano meno del 10% dell’intero carico viticolo italiano. In effetti in Sardegna, Puglia e Sicilia l’inizio della vendemmia di queste uve (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata il 3 agosto. In Lombardia (Oltrepò Pavese e Franciacorta) tra il 10 ed il 15 dello stesso mese. I conferimenti in Italia entreranno nel pieno a metà settembre e si concluderanno intorno ai primi di novembre con gli ultimi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell’Etna.
2015: ciclo vegetativo ideale. Grazie ad un inverno ricco di precipitazioni, sia piovose che nevose, le viti hanno avuto modo di “risvegliarsi” in una primavera mite, con una buona riserva idrica. Il germogliamento è risultato anticipato rispetto alla scorsa annata, così come la fioritura iniziata dopo la metà di maggio, a cui è seguita, in molte regioni italiane, un’ottima allegagione. Gli elementi che hanno caratterizzato quest’annata sono stati il gran caldo dell’estate, con temperature decisamente superiori a 3/5°C rispetto alla norma e la scarsità di precipitazioni per un periodo piuttosto prolungato. Quindi il ciclo vegetativo, in generale, si è avvalso all’inizio di temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e diventate, nella stragrande generalità dei casi, a volte brucianti dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio. L’irrigazione di soccorso si è rivelata fondamentale per affrontare lo stress idrico causato dall’andamento stagionale. Grazie a questa situazione i vigneti non sono stati attaccati dalle principali fitopatologie della vite, pertanto allo stato attuale si presentano sani. Dopo Ferragosto la situazione si è nuovamente modificata con provvidenziali precipitazioni e il conseguente abbassamento delle temperature, che hanno ristabilito le condizioni ideali per il prosieguo del ciclo vegetativo della vite, riportando la turgidità negli acini a condizioni ottimali.
Considerazioni sul valore delle nostre esportazioni di vino.
Produrre bene non basta, occorre anche saper vendere bene. E su questo fronte, mentre i consumi interni continuano a calare, tanto che Assoenologi ritiene che chiuderemo il 2015 a 36 litri a persona, il vino italiano nel mondo piace e rimane il più venduto. Nel 2014 l’Italia ha piazzato all’estero 20,5 milioni di ettolitri (circa il 50% dell’intera produzione), contro i 14,4 milioni di ettolitri dei cugini d’Oltralpe.
Se però siamo i primi in quantità non lo siamo in valore, nonostante il deciso incremento raggiunto dalle nostre bottiglie negli ultimi anni, i cui introiti unitari sono passati da 1,75 euro/litro del 2009 a 2,49 euro/litro del 2014, quindi con un incremento del 42%. Un deciso balzo in avanti che, sia pure a piccoli passi, riduce la distanza del valore delle nostre esportazioni rispetto a quelle dei vini francesi. I dati 2014 danno infatti per l’Italia 5,1 miliardi di euro, contro i 7,7 miliardi di euro della Francia.
“Attenzione però – spiega Giuseppe Martelli direttore generale di Assoenologi – il 31% del valore per la Francia è imputabile agli champagne che, rispetto ai nostri spumanti (840 milioni di euro), hanno un’incidenza massiccia nel comparto economico dell’export francese. Se togliamo dai 7,7 miliardi di euro i 2,4 miliardi dovuti allo champagne ed enucleiamo gli 840 milioni di euro dei nostri spumanti risultano valori pari a 5,3 miliardi di euro per i vini esportati francesi e 4,3 miliardi per quelli italiani”.
Quindi facendo qualche considerazione sugli incrementi di vendite degli ultimi anni che l’Italia ha avuto nel mondo e soprattutto sull’aumento del prezzo unitario al litro che, come detto prima, dal 2009 ad oggi ha fatto registrare una lievitazione del 42%, si può ipotizzare che il valore del vino italiano esportato nel mondo (spumanti esclusi) nei prossimi anni potrà, se l’Italia saprà giocare bene le sue carte, avvicinarsi notevolmente agli attuali introiti dei vini francesi.
Non va infatti dimenticato che le nostre vendite complessive all’estero, nonostante la crisi, a fine 2014 hanno fatto registrare un incremento di 1,4% in valore e di 1,1% nei volumi. I dati elaborati da Assoenologi per i primi tre mesi del 2015 danno una lievitazione del 3,85% in valore, con una leggera contrazione (-2,1%) della quantità, con previsioni di crescita di almeno tre punti in valore al traguardo dei primi nove mesi del 2015.
Gennaio e febbraio 2015 hanno fatto registrare aumenti di export molto simili all’anno precedente. Il vero risveglio si è manifestato a marzo con un repentino balzo dei flussi commerciali. In tale mese il tasso di crescita è stato infatti di +13,4% in valore e di +6,4% in volume con un aumento unitario per litro di quasi il 7%. Tutto questo ci fa ben sperare.
La situazione in pillole
Qualità. Ottima con molte punte di eccellente in tutto il territorio vitivinicolo nazionale. Le premesse per incorniciare il 2015 come un millesimo da ricordare ci sono tutte. Questo potrà però essere confermato in tutte o in parte delle regioni vitivinicole italiane se il mese di settembre decorrerà con giornate di sole adeguate e precipitazioni confacenti.
Quantità. Sicuramente incrementata di almeno il 10% rispetto allo scorso anno quando si produssero 42 milioni di ettolitri di vino, ossia un quantitativo tra i più scarsi degli ultimi 65 anni. Nel 2015 si produrranno tra i 46 ed i 47 milioni di ettolitri.
Mercato. In crescita per i vini richiesti dal mercato in particolar modo per quelli a denominazione di origine. Stabile per gli altri.
Esportazione. In crescita con previsione di un ulteriore aumento in particolar modo per i valori che, secondo Assoenologi, dovrebbero essere incrementati di almeno 3 punti al traguardo dei primi 9 mesi dell’anno.
Consumi interni. In ribasso. Secondo Assoenologi a fine 2015 si arriverà a meno di 36 litri pro capite, contro i 45 del 2007.
Nella pagina che segue viene riprodotta la tabella riassuntiva sulla situazione al 29 agosto 2015, regione per regione, sulla produzione di mosti e vini. Successivamente vengono illustrate le previsioni riferite alle principali regioni vitivinicole italiane, a cui seguono alcune tabelle che riassumono i dati di produzione degli ultimi anni.
Tutte le informazioni, i dati e le tabelle contenuti in questo dossier non possono essere riportati, utilizzati o trasmessi in alcun modo o forma senza che venga indicata la seguente dicitura: fonte Assoenologi.
LE PREVISIONI ASSOENOLOGI SULLA PRODUZIONE
VITIVINICOLA 2015 REGIONE PER REGIONE
CONFRONTO CON LA MEDIA DELLE ULTIME 5 ANNATE E DEL 2014
Produzione media Ettolitri ±% prevista ±% prevista Media ettolitri
Regione 2010/2014 produzione 2014 rispetto media rispetto previsti
Dati Istat Dati Istat ultimi 5 anni 2014 2015*
Piemonte 2.605.000 2.402.000 +1% +10% 2.640.000
Lombardia 1.322.000 1.424.000 +7 = 1.420.000
Trentino A.A. 1.175.000 1.029.000 = +15% 1.180.000
Veneto 8.446.000 8.281.000 +8% +10% 9.110.000
Friuli V.G. 1.264.000 1.367.000 +19% +10% 1.500.000
Emilia Romagna 6.737.000 6.958.000 +9% +5% 7.310.000
Toscana 2.576.000 2.778.000 +2% -5% 2.640.000
Marche 908.000 916.000 +11% +10% 1.010.000
Lazio Umbria 2.090.000 1.972.000 +9% +15% 2.270.000
Abruzzo 2.551.000 2.273.000 -6% +5% 2.390.000
Campania 1.593.000 1.183.000 -11% +20% 1.420.000
Puglia 5.924.000 5.430.000 +15% +25% 6.790.000
Sicilia 5.498.000 4.539.000 -9% +10% 5.000.000
Sardegna 570.000 746.000 +32% = 750.000
Altre** 854.000 790.000 +2% +10% 870.000
Totale 44.113.000 42.088.000 +5% +10% 46.300.000
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
* In colonna sono indicate le medie produttive arrotondate e ipotizzate per ogni regione
** Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
PIEMONTE
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
Qualità ottima e quantità nella media degli ultimi 5 anni è in sintesi il risultato che ci si attende in Piemonte dalla vendemmia 2015. Grazie ad un inverno ricco di precipitazioni, sia piovose che nevose, le viti hanno avuto modo di “risvegliarsi” in una primavera mite, con buona riserva idrica, come non succedeva da anni. Germogliamento anticipato rispetto alla scorsa annata e regolare. Lo stesso dicasi per la fioritura, iniziata a metà maggio, a cui è seguita un’ottima allegagione.
La parte finale del mese di maggio e la prima decade di giugno hanno visto un susseguirsi di perturbazioni. Luglio, invece, è stato caratterizzato da temperature sopra alla media stagionale e dalla totale assenza di precipitazioni, fatti che hanno rallentato il ciclo vegetativo, ponendo le basi per un ulteriore anticipo della maturazione dell’uva di 10/12 giorni rispetto allo scorso anno, in linea con un’annata normale.
La varietà che risulta meno produttiva è il Nebbiolo, per tutti gli altri vitigni (Moscato, Brachetto, Barbera, Cortese) si prevede una produzione in aumento rispetto al 2014.
La raccolta delle uve Chardonnay e Pinot nero base spumante, perfettamente sane, è iniziata indicativamente a metà agosto, per concludersi verso il 22 dello stesso mese. A seguire le uve Brachetto e il Moscato con inizio il 25 agosto. Nella prima decade di settembre sarà la volta delle uve Dolcetto, Freisa e Cortese. A metà dello stesso mese la raccolta coinvolgerà le Barbere e a seguire i Nebbioli dei grandi rossi da invecchiamento. Il risultato dell’annata vitivinicola in generale e di quello dei vini rossi importanti è ora legato alle condizioni climatiche dell’ultimo mese prima della raccolta.
Quantitativamente si prevede un incremento complessivo della produzione di un buon 10% rispetto alla passata campagna e di qualità ottima.
I prezzi delle uve si prevedono stabili.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Piemonte
2.737.000
2.605.000
2.402.000
2.640.000
LOMBARDIA
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2014
L’inverno e la primavera sono stati caratterizzati da clima mite e da abbondanti piogge. Dalla seconda decade di marzo si sono registrati graduali aumenti della temperatura. Il germogliamento è stato rallentato dagli dalla scostanza termica e dall’innalzamento delle temperature, nonché dalla quasi assenza di precipitazioni, mentre l’allegagione non è stata disturbata da particolari eventi.
Giugno è trascorso con temperature sensibilmente più elevate della media e senza precipitazioni. In luglio le temperature si sono ulteriormente innalzate tanto da raggiungere medie di 27-29°C, con massime anche di 40°C. Condizioni che hanno rallentato le fasi di invaiatura nelle varietà precoci. Fenomeni legati alla carenza idrica si sono verificati sui vigneti giovani.
In Valtellina l’invaiatura al 20 di agosto risultava essere ben oltre il 50%, in ritardo di circa 7 giorni rispetto ad un andamento normale. La sanità delle uve è buona e quantitativamente si stima una produzione normale. A grandi linee la vendemmia in Valtellina dovrebbe iniziare a fine settembre/primi di ottobre, quindi è prematuro fare considerazioni sulla qualità.
Le poche ma provvidenziali piogge della prima quindicina di agosto hanno accelerato la maturazione dei Pinot. In Franciacorta si riscontrano cali di produzione anche del 10% rispetto al 2014, che vengono convalidati dalle rese in pressa. Bucce spesse, giusto grado zuccherino ed acidità malica di 1.5-2.0 g/l. In Oltrepò e nella stessa Franciacorta i primi grappoli sono stati staccati prima di Ferragosto. Lo stato sanitario è molto buono. Qualitativamente, se il tempo reggerà con buone escursioni termiche tra giorno e notte e una gusta distribuzione di caldo e piogge, la produzione vinicola 2015 in tutta la regione si attesterà su ottimi livelli.
Complessivamente per la campagna in corso per la Lombardia si stima un quantitativo che rispecchierà quello dello scorso anno.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Lombardia
1.242.000
1.322.000
1.424.000
1.420.000
TRENTINO ALTO ADIGE
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2014
In Trentino Alto Adige la qualità dell’uva, per tutte le varietà è eccellente. Il frutto è sano e non presenta anomalie. Le condizioni per la produzione di un millesimo di grande considerazioni ci sono tutte. Non ci sono termini di confronto con lo scorso anno, le due annate si pongono agli antipodi, umido, piovoso e freddo il 2014, caldo e asciutto il 2015.
Annata fino a giugno con condizioni climatiche normali; inverno mite, primavera regolare con germogliamento uniforme e precoce a cui ha fatto seguito un periodo freddo durante la settimana di Pasqua che ha parzialmente rallentato lo stadio vegetativo delle viti.
Fioritura anticipata nell’ultima decade di maggio, interessata da alcuni giorni con temperature minime al di sotto della media stagionale. I temporali di metà giugno hanno causato alcune grandinate, delle quali la più importante è stata quella del 27 giugno, registrata nella zona meridionale del Trentino tra Mori e Loppio.
Gli elementi che hanno caratterizzato questa annata sono stati il gran caldo dell’estate e la scarsità di precipitazioni per un periodo molto prolungato: in Trentino 350 mm di pioggia dall’inizio dell’anno, di cui circa 50 mm nell’ultimo mese e mezzo. Le temperature medie sono state sensibilmente incrementate. L’irrigazione di soccorso si è rivelata fondamentale per affrontare un andamento stagionale.
In Trentino la vendemmia delle uve base spumante (Pinot grigio, Chardonnay) è iniziata lunedì 24 agosto, mentre in Alto Adige è incominciata tra la fine agosto e i primi giorni di settembre con le varietà del fondovalle a bacca bianca (Pinot grigio, Chardonnay, Pinot bianco) per continuare con le fasce collinari con i primi Sauvignon, Müller Thurgau e Pinot nero. In Alto Adige la maggior parte delle uve sarà raccolta tra il 15 e il 30 settembre con i bianchi collinari: Pinot nero, Schiava, Lagrein e Merlot. Chiuderanno la vendemmia i Cabernet verso la metà/fine di ottobre. In Trentino il pieno della raccolta avverrà nella prima decade di settembre quando si accavalleranno i conferimenti di Chardonnay, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Traminer aromatico. I conferimenti delle uve rosse inizieranno invece verso la metà di settembre con il Merlot e il Teroldego. La chiusura delle operazioni vendemmiali è prevista tra la fine di settembre e i primi di ottobre con gli ultimi grappoli di Cabernet ed Enantio.
Quantitativamente in Trentino Alto Adige si prevede un incremento di produzione di circa il 15% rispetto al 2014.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Trentino
Alto Adige
1.171.000
1.175.000
1.029.000
1.180.000
VENETO
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
In tutto il Veneto l’inizio del ciclo vegetativo è avvenuto nella norma per temperature e precipitazioni. Da metà giugno fino a metà agosto si sono avute temperature al di sopra della media stagionale, che hanno determinato sofferenza in alcuni impianti privi di irrigazione.
Gli eventi atmosferici (grandinate e trombe d’aria) hanno colpito a fasi alterne piccole parti del territorio. Lo stato sanitario e la qualità delle uve è tra il buono e l’ottimo in tutta la regione. Il tenore zuccherino nella norma. Buono il quadro acido.
Il ciclo vegetativo in generale si è avvalso all’inizio di temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e diventate a volte brucianti dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio. Le piogge sono ricomparse a fine luglio in Veneto Occidentale in concomitanza con l’invaiatura con precipitazionI tra i 20 e i 40 mm e dopo Ferragosto in quello Orientale. Questo ha consentito alle viti di recuperare in parte, per le zone non irrigue, lo stress idrico patito in precedenza. Per le zone viticole dove è praticabile l’irrigazione di soccorso si prospetta un anticipo della maturazione di almeno una settimana sulla fase fenologica, in particolare per le varietà precoci.
La vendemmia in Veneto Centro Orientale è iniziata il 24 agosto per le uve precoci. A seguire, nella prima settimana di settembre, sarà la volta della Glera (Prosecco Doc) coltivata in pianura e nelle settimane successive quella di collina. Nell’ultima decade di settembre si passerà alle varietà a bacca rossa (Merlot, Cabernet in particolare). In Veneto le operazioni di raccolta si chiuderanno, nel veronese, con i conferimenti di Garganega, Corvina e Durella nei primi giorni di ottobre e con le uve Raboso, nel trevigiano, nella prima quindicina dello stesso mese.
Ottime le previsioni qualitative per i vini di tutta la regione, anche se molto dipenderà dall’andamento climatico e meteorico delle prossime settimane. Quantitativamente nella parte Occidentale si stima una produzione maggioritaria del 5-7%, mentre in quella Orientale tra il 10-15%, vista anche l’entrata in produzione di nuovi impianti.
Il mercato in tutto il Veneto è attualmente stabile, con quotazioni in lieve rialzo per le uve base Prosecco.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Veneto
8.062.000
8.446.000
8.281.000
9.110.000
FRIULI VENEZIA GIULIA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
L’inverno in Friuli Venezia è decorso con favorevoli condizioni climatiche che hanno agevolato le principali fasi fenologiche della vite. Nel mese di luglio, durante il periodo dell’invaiatura, si è verificato un clima torrido ed asciutto con temperature vicine ai 40°C, creando problemi di siccità e scottature alla vite, che ha rallentato vistosamente il ciclo vegetativo soprattutto nei vigneti di collina e in quelli sprovvisti d’irrigazione di soccorso.
A fine luglio, una serie di temporali estivi hanno abbassato sensibilmente le temperature riequilibrando il ciclo vegetativo. Nel mese di agosto, un nuovo fronte caldo africano si è insediato in Friuli Venezia Giulia favorendo le escursioni termiche, ideali per la componente aromatica dell’uva.
L’epoca di vendemmia, per le uve destinate alla produzione di base spumante, si sta esaurendo in questi giorni per lasciare il posto alla raccolta di Pinot nero, Traminer aromatico, Pinot grigio e Sauvignon.
La quantità d’uva sarà superiore del 10% rispetto allo scorso anno, il che lascia presupporre che si produrranno intorno a 1,5 milioni di ettolitri di vino contro 1.367.000 ettolitri dello scorso anno (dato Istat). Grazie anche alle precipitazioni del mese di agosto si riscontra un’ottima resa uva/vino.
I primi dati analitici rilevano delle buone gradazioni zuccherine con sensibili cali dell’acidità rispetto alla passata vendemmia.
Solo dopo il 20 di settembre dovrebbero iniziare i primi conferimenti di uve a bacca rossa (Merlot e Cabernet Franc). La vendemmia in Friuli Venezia Giulia terminerà con la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco e Picolit) verso la metà del mese di ottobre.
Per quanto riguarda le contrattazioni delle uve, c’è un certo interesse per alcune varietà a bacca bianca tipo Glera, Ribolla gialla, Pinot grigio e Sauvignon, mentre per le uve rosse grande attenzione è riposta su Merlot e Cabernet Sauvignon.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Friuli V.G.
1.167.000
1.264.000
1.367.000
1.500.000
EMILIA ROMAGNA
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2014
Il periodo della fioritura è avvenuto durante una fase primaverile perturbata che ha determinato casi di cascola fiorale. Nonostante il caldo di luglio, grazie alle ottime riserve idriche accumulate durante l’inverso, i vigneti hanno mantenuto un ottimo profilo sanitario.
In tutta l’Emilia Romagna si registra un anticipo di maturazione di circa una settimana rispetto al 2014 e le operazioni di raccolta sono iniziate verso il 20 di agosto con i conferimenti delle uve Pinot bianco e Chardonnay destinate alla produzione di base spumante, quando il Sangiovese stava concludendo l’invaiatura (cambio di colore del grappolo). Nella norma i contenuti zuccherini, decisamente più basse le acidità rispetto allo scorso anno. Relativamente alle varietà storiche della Romagna per i conferimenti delle uve Albana, Pignoletto bisognerà attendere intorno al 7 settembre, seguiranno verso il 15 le uve Trebbiano e, nella seconda decade di settembre, quelle di Sangiovese, i cui grappoli saranno raccolti sino alla metà di ottobre.
In Emilia in pianura si è irrigato quasi dappertutto e le quantità sono ormai garantite rispetto alla carenza di acqua. Per l’Ancellotta si prevede un calo produttivo del 15% a fronte di un incremento del 5% dei Lambruschi mentre le Malvasie calano del 10%.
Da sabato 5 settembre sarà la volta delle uve Trebbiano, Pignoletto, Albana, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta. Nella terza decade di settembre si raccoglieranno i grappoli di Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino e Sangiovese. Si continuerà il 10 ottobre con il Lambrusco di Sorbara, mentre dal 20 dello stesso mese sarà la volta del Lambrusco Grasparossa e Croatina, con i quali si chiuderanno le operazioni vendemmiali.
Si prevedono vini di qualità assai interessante, con diverse punte di ottimo, mentre per quanto concerne la quantità si stima, per le zone di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, un calo di circa il 10%, mentre un aumento di quasi il 5% per la provincia di Modena.
Ottima le previsioni qualitative dei futuri vini di tutta la regione, anche se ogni previsione potrà essere ribaltata qualora il mese di settembre non decorresse nel modo dovuto. Relativamente alle previsioni quantitative la regione è spezzata in due. Mentre per l’Emilia sostanzialmente si conferma la produzione dello scorso anno, in Romagna si stima un quantitativo maggiore del 5-7%.
Al momento il mercato genera scambi che sono nella norma, i prezzi sono stabili con una leggera tendenza al rialzo, anche se ad oggi gli operatori manifestano una certa prudenza in attesa del pieno della vendemmia.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Emilia
Romagna
6.660.000
6.737.000
6.958.000
7.310.000
TOSCANA
Quantità: -5% rispetto vendemmia 2014
L’andamento climatico in Toscana è stato caratterizzato da un inverno ed un inizio primavera con precipitazioni abbondanti che ha permesso l’accu-mulo di importanti riserve idriche. Dopo un aprile/maggio altalenante, dal mese di giugno a quello di agosto si sono registrate alte temperature ben al di sopra della media stagionale con forte carenza di piogge.
Da un punto vista sanitario i vigneti non presentano fitopatie. La fisiologia della pianta, rispetto allo scorso anno, evidenzia grappoli più spargoli con acini di dimensioni leggermente più ridotte, dovuto ad un ciclo vegetativo piuttosto altalenante. Dopo un germogliamento nella media stagionale si è infatti registrato un anticipo dell’invaiatura di circa dieci giorni.
La raccolta delle uve bianche precoci è iniziata a cavallo tra la seconda e la terza decade di agosto. Le uve Merlot e quelle a bacca bianca per la produzione della Vernaccia di San Gimignano verranno conferite a partire dal 10 settembre, mentre all’inizio dello stesso mese inizierà la raccolta delle uve rosse nelle zone del Bolgheri e del Morellino di Scansano. Per la vendemmia delle uve per la produzione dei Docg: Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino si dovrà attendere la seconda decade di settembre.
Qualitativamente, se le condizioni atmosferiche e meteoriche del mese di settembre saranno confacenti, ossia con temperature e precipi-tazioni adeguate, ci sono tutti i presupposti per una ottima annata con diverse punte di eccellente.
Da registrare un leggero calo di produzione di oltre il 5% rispetto alla vendemmia 2014, dovuto principalmente ad una conformazione degli acini che risultano essere più piccoli rispetto alla norma. Si stima, pertanto, una produzione di 2.640.000 ettolitri di vino, contro i 2.778.000 ettolitri dello scorso anno che è risultato tra i più produttivi degli ultimi dieci anni.
Le quotazioni al momento non fanno registrare variazioni rilevanti rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso anno.
Regione
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2005/2014
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media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Toscana
2.704.000
2.576.000
2.778.000
2.640.000
LAZIO UMBRIA
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2014
La stagione nei territori laziali ed umbri si è avviata ai primi di aprile nelle regioni costiere e a metà aprile nelle zone più interne, con un lieve ritardo rispetto alla media delle ultime annate.
Nella prima decade di giugno si è sviluppata una prima ondata di caldo, dovuta all’afflusso di aria subtropicale e all’intenso soleggiamento. Questo periodo ha compensato il ritardo fenologico iniziale. Per il restante mese di giugno la pioggia ha fatto nuovamente la sua comparsa ed i temporali si sono intensificati, appoggiati da non indifferenti grandinate, in particolare nell’orvietano e nelle zone tra Todi e Amelia
A dispetto della grande quantità di acqua caduta in breve tempo, si è osservato il susseguirsi, senza interruzioni, di anticicloni che hanno determinato, temperature superiori ai 30°C, venti caldi africani ed una bassa escursione termica. tra giorno e notte.
Lo stato sanitario si è mantenuto ottimale. Per il troppo caldo, si è anche temuto per l’interruzione della maturazione conseguente alla chiusura degli stomi e al blocco della respirazione e della fotosintesi. Fortuna-tamente a cavallo di Ferragosto, ad invaiatura ormai conclusa, si sono verificate alcune precipitazioni che, da un lato hanno portato ad un abbassamento delle temperature massime, dall’altro hanno assicurato una buona escursione termica, fondamentale per la sintesi degli aromi per le uve bianche e per la sintesi fenolica delle uve rosse. Alla fine di agosto le uve hanno ripreso un discreto turgore, nelle zone dove la pioggia non è arrivata, i grappoli hanno cominciato a manifestare “stress idrico”.
Certamente ci troviamo di fronte ad una buona annata, migliore della precedente, sia in termini qualitativi che quantitativi, tanto che in Lazio e Umbria si stima una quantità superiore del 15% rispetto al 2014, pari a circa 2.270.000 ettolitri di vino.
La vendemmia è già iniziata e conclusa per le uve base spumante e per le varietà internazionali bianche, mentre per i rossi ed i bianchi autoctoni si dovrà attendere la prima decade di settembre.
Regione
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media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Lazio Umbria
2.522.000
2.090.000
1.972.000
2.270.000
MARCHE
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
L’annata è stata caratterizzata da un leggero ritardo del risveglio vegetativo. La fioritura, grazie all’andamento climatico favorevole, è iniziata anticipatamente, mentre l’allegagione è stata rallentata da un breve periodo instabile. Il decorso climatico successivo, all’insegna del bel tempo con temperature sopra della media stagionale, ha anticipato l’invaiatura di una settimana.
Ottima la condizione fitosanitaria dei vigneti, compresa quella di chi pratica l’agricoltura biologica. L’andamento stagionale sembrerebbe risultare tra i più favorevoli degli ultimi anni e le condizioni di maturazione delle uve tipiche della regione sono avviate verso un deciso successo qualitativo. Tutto dipenderà dalle condizioni climatiche e meteoriche delle prossime settimane. La vite nella seconda quindicina di agosto ha usufruito di una buona dotazione idrica del terreno e di temperature ideali per la fotosin-tesi, sviluppando un’abbondante parete fogliare con elevata attività fotosintetica. I grappoli risultano nella media.
Entro il 20 di agosto nelle Marche sono state vendemmiate solo le varietà precoci. L’epoca di vendemmia è in anticipo di circa una settimana rispetto alla scorsa campagna. I tempi di raccolta possono essere così sintetizzati: Verdicchio, Passerina e Montepulciano (tra la prima decade di settembre e i primi di ottobre) Sangiovese (metà settembre), Pecorino (da fine agosto e prima decade di settembre).
L’andamento climatico delle ultime settimane sta favorendo la matura-zione, con riflessi più che positivi sulla dotazione aromatica e polifenolica delle uve. Perdurando tali condizioni, la qualità dei vini risulterà assai interessante. Nelle Marche il 2015 sarà sicuramente un’annata che prediligerà i vini rossi, per i quali si prevedono prodotti ricchi di struttura e di caratteristiche, grazie alle piogge di metà agosto, che hanno evitato lo stress idrico inducendo l’abbassamento delle temperature notturne e la riduzione delle temperature massime diurne.
Considerati gli elementi sopra descritti, la quantità di vino per il 2015, che in alcune realtà territoriali si stima anche in aumento del 15%, si ritiene possa segnare un +10% rispetto al 2014 in tutta la regione. Nel dettaglio: per il Verdicchio +15%, per la Lacrima +5%; per il Conero +5%; per il Piceno +10%.
Il mercato attualmente non registra contrattazioni di rilievo e le quotazioni sono in linea a quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno.
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2005/2014
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media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Marche
925.000
908.000
916.000
1.010.000
ABRUZZO
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2014
L’annata 2015 è stata caratterizzata da numerose anomalie climatiche. È iniziata con una primavera molto piovosa contraddistinta da numerosi allagamenti e smottamenti che hanno interessato anche i vigneti abruzzesi Successivamente il clima si è regolarizzato con piogge e temperature non eccessivamente rigide, così da evitare gelate tardive.
La ripresa vegetativa ha avuto un inizio favorevole con temperature al di sopra della media, tali da provocare un germogliamento repentino che ha portato, alla fine di aprile, ad un anticipo di almeno 10 giorni della fase fenologica. Il germogliamento delle varietà a bacca rossa non è stato uniforme, come invece riscontrato nelle uve a bacca bianca, a causa del negativo andamento climatico in fase di differenziazione delle gemme.
Nel periodo compreso tra giugno e luglio non ci sono state precipitazioni, anzi questi due mesi sono stati caratterizzati da temperature alte, tanto da rendere necessari, dove possibile, interventi di irrigazione di soccorso.
L’assenza di fitopatie ha ridotto notevolmente il numero di interventi e la sanità dell’uva ad oggi si presenta eccellente.
La raccolta è partita il 18 agosto con le varietà precoci (Chardonnay e Pinot grigio). La produzione si presenta normale con un quantitativo, al momento, superiore del 5% rispetto al 2014, soprattutto per quelle zone che hanno potuto usufruire delle irrigazioni di soccorso che hanno garantito uno sviluppo vegetativo equilibrato.
Per le altre varietà medio-tardive (Pecorino, Trebbiano, Falanghina, Cococciola, Sangiovese e Montepulciano) bisogna attendere i primi giorni di settembre per fare una giusta valutazione in considerazione dell’anda-mento climatico che dopo Ferragosto si è rivelato altalenante anche se sempre caratterizzato da alte temperature.
Per quanto riguarda il mercato del vino si è registrato, fin dalla fine della vendemmia scorsa, un ottimo interessamento sia sulla tipologia dei vini a Igt che a denominazione di origine. Discorso diverso sui vini generici che risentono della forte concorrenza, tendente al ribasso, dei vini spagnoli per cui le richieste minime.
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media HL
2005/2014
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media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Abruzzo
2.737.000
2.551.000
2.273.000
2.390.000
CAMPANIA
Quantità: +20% rispetto vendemmia 2014
L’inverno è trascorso con precipitazioni abbondanti in tutta la regione e, nella seconda parte, con temperature al di sotto della media. Si è pertanto registrato un buon accumulo di riserve idriche nei terreni.
La primavera, non troppo calda e piuttosto discontinua, è stata caratte-rizzata da abbassamenti di temperatura anche repentini, che hanno portato ad un germogliamento tardivo e, per quasi tutte le zone viticole campane, a fioriture eterogenee e lunghe, mentre l’allegagione è decorsa regolarmente.
La fine della primavera e l’estate sono stati caratterizzati da clima asciutto. La seconda parte di giugno ed il mese di luglio sono stati incorniciati da temperature medie molto alte, senza escursioni termiche rilevanti tra il giorno e la notte, che hanno caratterizzato qualche squilibrio di elabora-zione delle viti.
Da un punto di vista fitosanitario non si sono si sono registrati attacchi di parassiti. L’uva ad oggi è sanissima.
Le piogge cadute tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, hanno dato un importante contributo al ripristino della regolarità dei processi fisiologici e fotosintetici, inevitabilmente rallentati proprio a causa dell’enorme caldo. Ciò ha portato anche ad un recupero dell’anticipo delle fasi fenologiche precedentemente riscontrato.
Considerate le produzioni vitivinicole campane, che protraggono normal-mente la vendemmia fino a ai primi giorni di novembre con la raccolta nell’Avellinese dei grappoli di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, è prematuro tirare le somme sui risultati qualitativi e quantitativi di quest’annata. Al momento si stima comunque una vendemmia di qualità molto buona e quantità superiore di circa il 20% rispetto quella del 2014 che, come risaputo, è stata di soli 1.183.000 ettolitri di vino.
Attualmente il mercato non registra contrattazioni di rilievo in attesa dell’avvio della campagna vendemmiale.
Regione
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media HL
2005/2014
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media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Campania
1.706.000
1.593.000
1.183.000
1.420.000
PUGLIA
Quantità: +25% rispetto vendemmia 2014
Quest’anno in Puglia tutti gli indicatori fanno ben sperare, sia per la qualità che per la quantità, anche se con la consapevolezza che l’incognita del maltempo delle prossime settimane è sempre in agguato.
In tutta la regione, la primavera è decorsa nel migliore dei modi e le abbondanti piogge verificatesi sia in inverno che durante la ripresa vegetativa hanno favorito il germogliamento ed introdotto nel migliore dei modi le fasi fenologiche della vite, richiedendo quindi un minore impegno nel controllo delle malattie crittogame e nella gestione della vegetazione e delle erbe infestanti. Le condizioni registrate dall’inizio di una estate estremamente calda e secca fa prevedere una qualità al si sopra della media e una quantità importante, che permetterà dì compensare le perdite di produzione dello scorso anno.
La raccolta, come di consueto, è iniziata i primi giorni di agosto con le varietà base spumante, quindi senza i ritardi del 2014. I conferimenti dei vitigni autoctoni si sono aperti nell’ultima settimana di agosto con le uve di Primitivo. Si proseguirà quindi con le uve a bacca rossa internazionali, per continuare con quelle bianche autoctone presenti sia in Valle D’Itria che nel resto della Puglia (Pampanuto, Bombino Bianco, Fiano, Verdeca, Bianco d’Alessano). Seguirà quindi la raccolta del Negroamaro, Bombino Nero e di tutti gli altri vitigni pugliesi. Come sempre il Susumaniello, il Montepulciano e soprattutto l’Uva di Troia completeranno il lungo percorso vendemmiale pugliese negli ultimi giorni di ottobre.
Si prevede un aumento di produzione intorno al 25% rispetto alla vendem-mia 2014, pari ad un quantitativo totale di circa 6,8 milioni di ettolitri di vino. Il livello qualitativo risulta ottimo con molte punte di eccellente.
Attualmente il mercato registra quotazioni pressoché uguali a quelle dello stesso periodo del 2014 per le uve di qualità, mentre sono in leggero calo per quelle destinate alla produzione di vini generici.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Puglia
6.390.000
5.924.000
5.430.000
6.790.000
SICILIA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
Qualità ottima con diverse punte di eccellente e quantità superiore sono in sintesi quanto si stima per la vendemmia 2015 in Sicilia. L’annata vitivini-cola è stata caratterizzata da un inverno piovoso e da una primavera asciutta e moderatamente ventilata. Il ciclo vegetativo della vite si è svolto in maniera ottimale. Nel mese di luglio, in alcune varietà e in alcuni areali, si sono verificati deboli attacchi di oidio e qualche circoscritta grandinata.
La vendemmia, per le varietà precoci, è iniziata con il Pinot grigio, il Sauvignon blanc e lo Chardonnay nella prima settimana di agosto, con un anticipo di circa una settimana rispetto alla scorsa vendemmia.
Nella seconda settimana di agosto si sono raccolti il Viognier, il Müller Thurgau e il Moscato bianco, mentre nella terza settimana si sono raccolte le uve base spumante di Catarratto e Grillo.
La vendemmia delle uve a bacca rossa, in particolare del Merlot, si è conclusa nell’ultima decade di agosto, a seguire è stata la volta di Syrah, Nero d’Avola, Frappato. Si concluderà con il Cabernet sauvignon entro la fine della prima settimana di settembre, per lasciare il posto alle produzioni dell’Etna i cui grappoli saranno vendemmiati alla fine di settembre.
La qualità delle uve risulta ottima, grazie alla sanità. Buona è la resa uva/vino. Per quanto riguarda la raccolta e le vinificazioni non si registrano problematiche particolari: il tutto sta avvenendo regolarmente e di conse-guenza si prospetta un’annata interessante riferita alla qualità del futuro vino.
Quantitativamente si registra in tutta la regione un incremento medio del 10% rispetto al 2014, pari ad un aumento della produzione di circa 500.000 ettolitri. Complessivamente in Sicilia si produrranno intorno ai 5 milioni di ettolitri.
Per quanto attiene il mercato delle uve e dei vini al momento non si evidenziano oscillazioni rispetto alla scorsa vendemmia.
Regione
Produzione
media HL
2005/2014
Produzione
media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Sicilia
5.868.000
5.498.000
4.539.000
5.000.000
SARDEGNA
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2014
Giove Pluvio quest’anno per la Sardegna non è stato particolarmente generoso, le attese piogge del periodo autunno-inverno non sono state abbondanti come in altre regioni.
Da maggio le temperature si sono innalzate oltre la media stagionale, con l’afflusso di aria subtropicale, sino a tutto luglio e la prima decade di agosto, con livelli superiori anche di 5°C rispetto la normalità. Ciò ha causato un anticipo delle fasi fenologiche della vite di circa 7-10 giorni. Anomalie, spesso accompagnate da violenti, quanto brevi eventi grandinigeni, che hanno colpito, a macchia di leopardo, i vigneti interessati.
Gli sbalzi termici in fioritura, in diverse zone della Sardegna, non hanno permesso un’ottimale allegagione, determinando grappoli spargoli e di dimensioni ridotte, rispetto alle ultime annate, aspetto controbilanciato da un maggior numero di grappoli per ceppo.
Il caldo e l’assenza di precipitazioni hanno contribuito notevolmente a garantire lo stato sanitario del vigneto Sardegna. I primi di agosto è iniziata la vendemmia delle uve base spumanti (Chardonnay e Pinot), con un anticipo di oltre una settimana rispetto all’anno scorso. La raccolta è continuata con i grappoli dei vitigni autoctoni, in primis Vermentino e Torbato.
Il picco della vendemmia è previsto a metà settembre, quando si accavalleranno i conferimenti delle uve Vermentino, che quantitativamente rappresentano la percentuale più alta di quelle a bacca bianca dell’Isola, seguiti da quelle di Nuragus e Vernaccia, e le varietà a bacca rossa che costituiscono oltre il 60% della produzione totale sarda. Nel mese di ottobre sarà la volta di Cannonau e Carignano, mentre alla fine dello stesso mese si chiuderà la vendemmia con i conferimenti di Malvasia e Nasco per la produzione dei vini da dessert.
Quantitativamente si stima una produzione in linea con la passata stagione, pari a circa 750.000 ettolitri. Se il mese di settembre decorrerà nel migliore dei modi si prevedono vini di ottima qualità.
Regione
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media HL
2005/2014
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media HL
2010/2014
Produzione
2014
HL
Previsione
produzione 2015
HL
Sardegna
663.000
570.000
746.000
750.000
LE SINTESI E I DATI DELL ULTIME 10 VENDEMMIE
La sintesi di seguito riportata è tratta dai dati ogni anno elaborati su scala nazionale dall’Assoenologi. I riscontri quantitativi sono armonizzati con le risultanze dell’Istituto nazionale di statistica di cui i dati dell’Assoenologi (resi noti già a fine vendemmia) differiscono di solo il 3% rispetto alla media pluriennale parametrata con quella dell’Istat.
2006 qualitativamente. Nel Centro-Nord la vendemmia sarà ricordata come la migliore degli ultimi cinque anni: complessivamente ottima, anche se con poche punte di eccellenza. Maggiormente eterogenea al Sud e nelle Isole dove si è riscontrata una più accentuata variabilità dovuta alle bizzarrie del tempo. Nonostante le stranezze climatiche e meteoriche un ottimo mese di settembre ha ristabilito una situazione più che positiva.
2006 quantitativamente. Si sono prodotti 49.631.000 ettolitri di vino, ossia un milione di ettolitri in meno rispetto al 2005. Pertanto un quantitativo in linea con la media triennale 2003/2005 che fa registrare 49,3 milioni di ettolitri, con un deciso decremento al Sud e nelle Isole, fatta eccezione per la Campania, ed un sostanziale recupero al Centro-Nord, con leggere punte di incremento in Piemonte, Trentino, Veneto ed Emilia Romagna.
2007 qualitativamente. L’andamento climatico bizzarro ha portato, tra alti e bassi, a una qualità eterogenea ma complessivamente assai interessante per le varietà precoci. Per le tipologie vendemmiate dopo la metà di settembre i livelli sono risultati ottimi, con diverse punte di eccellente. Al Nord i rossi hanno raggiunto i massimi livelli, con eccellenti profumi e una esuberante carica di tannini morbidi dovuti all’ottimale maturità fenolica.
2007 quantitativamente. Si sono prodotti 42.559.000 ettolitri di vino, vale a dire la seconda vendemmia più scarsa dal 1950 (41 milioni di ettolitri) pari a un decremento di oltre il 14% rispetto alla campagna precedente, che fece registrare 49.631.000 ettolitri. Il decremento produttivo ha evidenziato le sue massime punte nel Sud Italia e in particolare in Sicilia dove, in certe zone, ha raggiunto punte del 55% rispetto al 2006.
2008 qualitativamente. Le più che positive condizioni climatiche verificatesi in tutt’Italia nei mesi di settembre e di ottobre hanno prolungato il periodo di raccolta e permesso un forte recupero qualitativo al Centro-Nord, in particolar modo per quei vini ottenuti da uve vendemmiate dopo la metà del mese di settembre. Il 2008 sarà ricordata come un’annata eterogenea, ma complessivamente buona con alcune punte di ottimo.
2008 quantitativamente. Si sono prodotti 46.245.000 di ettolitri di vini e mosti con un aumento di quasi il 9% rispetto al 2007 e praticamente uguale alla media del triennio 2006/2008. Gli incrementi produttivi più rilevanti si sono verificati in Abruzzo (+38%), in Sicilia (+35) e in Puglia (+23%), mentre la Sardegna (-32%), il Piemonte (-9%) ed il Trentino Alto Adige (-7%) sono state le regioni che hanno fatto registrare le maggiori carenze rispetto alla presedente annata.
2009 qualitativamente. La qualità ha maggiormente premiato il Centro-Nord d’Italia, dove, in molte regioni, è stata ottima con diverse punte di eccellente. Nel Centro-Sud il bizzarro andamento climatico e meteorico, caratterizzato prima da temperature elevate, poi da piogge di durata inconsueta, ha mantenuto l’eterogeneità inizialmente ipotizzata determinando una qualità a macchia di leopardo, dove il mediocre si scontra con l’ottimo e il buono con il discreto.
2009 quantitativamente. Si sono prodotti 45,8 milioni di ettolitri, l’1% in meno della campagna 2008. Il decremento è stato dovuto all’andamento climatico o a quello meteorico che hanno caratterizzato soprattutto, nel mese di settembre, le regioni del Sud d’Italia e in particolar modo: Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Il Veneto (8,2 milioni di ettolitri) si conferma, per il terzo anno consecutivo, la regione più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme producono oltre il 50% di tutto il vino italiano.
2010 qualitativamente. L’eterogeneità qualitativa di fine agosto è stata confermata a fine campagna, con un’Italia vinicola a macchia di leopardo, ove in una stessa regione il buono si è scontrato con l’eccellente e l’ottimo con il mediocre. Complessivamente la qualità della produzione 2010 è risultata buona con diverse punte di ottimo, ma con assenza di eccellenze.
2010 quantitativamente. Si sono prodotti 46.737.000 di ettolitri di vino, circa 1 milione di ettolitri in più rispetto al 2009. Il Veneto si conferma la regione italiana più produttiva con 8.351.000 di ettolitri, seguita dalla Puglia (7.169.000 HL), dall’Emilia Romagna (6.601.000 HL) e dalla Sicilia (5.676.000 HL), quest’ultima in calo di mezzo milione di ettolitri di vino rispetto al 2009.
2011 qualitativamente. Poteva essere un’annata abbondante. Purtroppo le ultime due settimane di agosto e il mese di settembre, che per temperature hanno polverizzato tutti i record, hanno lasciato il segno. Complessivamente il 2011 per i vini bianchi è risultato alquanto interessante con punte di ottimo e di eccellente. Meno per quelli rossi.
2011 quantitativamente. A causa del gran caldo la produzione si è sensibilmente ridimensionata, facendo segnare 42,7 milioni di ettolitri di vino e mosti, un quantitativo inferiore dell’8,5% a quello del 2010 (46.737.000 HL dato Istat). La vendemmia 2011 risulta quantitativamente la terza più scarsa degli ultimi sessant’anni preceduta da quelle del 1950 (41.049. 000 HL) e del 2007 (42.514.000 HL).
2012 qualitativamente. L’annata è stata caratterizzata da una forte eterogeneità. Aspetto ancor più rimarcato in quelle regioni e per quelle denominazioni in cui l’irrigazione di soccorso non è diffusa o ammessa. Complessivamente la qualità del vino 2012 è stata buona con qualche punta di ottimo ma pochissime di eccellente.
2012 quantitativamente. L’annata ha fatto registrare una produzione complessiva di 41,1 milioni di ettolitri di vino e mosti. Il calo è da imputare soprattutto alle regioni del Nord fino alla Toscana, mentre dalle Marche e in tutto il Meridione, Isole comprese, i valori sono stati pressoché uguali o superiori rispetto alla precedente annata.
2013 qualitativamente. La qualità è risultata interessante, grazie ad una maturazione che, a differenza degli anni precedenti, è stata graduale e distribuita nel tempo, permettendo l’accumulo di importanti sostanze, tipo quelle aromatiche nei vini bianchi e fenoliche in quelli rossi.
2013 quantitativamente. L’annata ha fatto registrare una produzione complessiva di 48,2 milioni di ettolitri di vino e mosto. Un quantitativo superiore a quanto stimato a fine agosto 2013 (44 milioni di ettolitri). Le regioni più produttive sono risultate Veneto, Sicilia, Emilia Romagna e Puglia che da sole hanno prodotto circa 30 milioni di ettolitri, pari al 61% del vino italiano.
2014 qualitativamente. Qualità alquanto eterogenea, complessivamente buona con punte di ottimo, ma anche con diverse criticità. Il positivo andamento dei mesi di settembre e di ottobre hanno migliorato la qualità, senza però riuscire a capovolgere la situazione creatasi precedentemente a causa di un non favorevole andamento meteorologico.
2014 quantitativamente. Si sono prodotti 42,1 milioni di ettolitri di vino e mosto. Un quantitativo che pone il 2014 al terzo posto tra le annate meno produttive dal 1950. Le regioni che hanno fatto registrare i maggiori cali rispetto alla precedente annata sono state: Sicilia (-37%), Campania (-28%), Trentino Alto Adige (-24%) e Lazio (-20%).
PRODUZIONE VITIVINICOLA ANNUALE ITALIANA
DEGLI ULTIMI 20 ANNI
1995 1996 1997 1998 1999
56.201.000 58.543.000 50.563.000 57.140.000 58.073.000
2000 2001 2002 2003 2004
54.088.000 52.293.000 44.604.000 44.086.000 53.135.000
2005 2006 2007 2008 2009
50.566.000 49.631.000 42.559.000 46.245.000 45.800.000
2010 2011 2012 2013 2014
46.734.000 42.705.000 41.074.000 47.966.000 42.088.000
I dati sono espressi in ettolitri
Elaborazione Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
PRODUZIONE VITIVINICOLA MEDIA ITALIANA
DIVISA PER SEGMENTI DI TEMPO
Media produzione decennio 1995/2004 – HL 52.873.000
Media produzione ultimi 20 anni 1995/2014 – HL 49.205.000
Media produzione ultimi 10 anni 2005/2014 – HL 45.537.000
Media produzione ultimi 7 anni 2008/2014 – HL 44.659.000
Media produzione ultimi 5 anni 2010/2014 – HL 44.113.000
Media produzione ultimi 3 anni 2012/2014 – HL 43.709.000
Elaborazione Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
LE MIGLIORI ANNATE DEI VINI ROSSI DEGLI ULTIMI 70 ANNI
1947 – 1964 – 1971 – 1978 – 1985 – 1988 – 1990 – 1997 – 2001
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
LE ANNATE QUANTITATIVAMENTE PIÙ PRODUTTIVE DAL 1950
1973 1974 1979 1980 1983 1986
76.716.000 76.867.000 85.146.000 86.545.000 83.280.000 77.093.000
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
LE ANNATE QUANTITATIVAMENTE PIÙ SCARSE DAL 1950
1950 1957 2007 2011 2012 2014
41.049.000 42.838.000 42.559.000 42.705.000 41.074.000 42.088.000
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
PRODUZIONE VITIVINICOLA ANNUALE ITALIANA
REGIONE PER REGIONE DAL 2005 AL 2009
Regione 2005 2006 2007 2008 2009
Piemonte 3.054.000 3.229.000 2.724.000 2.480.000 2.858.000
Lombardia 1.100.000 1.081.000 1.099.000 1.250.000 1.277.000
Trentino A.A. 1.057.000 1.159.000 1.221.000 1.140.000 1.254.000
Veneto 7.093.000 7.208.000 7.799.000 8.119.000 8.174.000
Friuli V.G. 1.159.000 1.014.000 1.029.000 1.014.000 1.130.000
Emilia Romagna 6.608.000 6.768.000 6.253.000 6.340.000 6.952.000
Toscana 2.780.000 2.978.000 2.824.000 2.800.000 2.772.000
Marche 1.206.000 1.090.000 757.000 871.000 782.000
Lazio Umbria 3.360.000 3.419.000 2.838.000 2.640.000 2.514.000
Abruzzo 3.469.000 3.233.000 2.205.000 3.054.000 2.652.000
Campania 1.826.000 2.020.000 1.652.000 1.768.000 1.830.000
Puglia 8.348.000 7.397.000 5.668.000 6.949.000 5.920.000
Sicilia 7.283.000 6.974.000 4.574.000 6.180.000 6.175.000
Sardegna 924.000 859.000 862.000 582.000 550.000
Altre* 1.299.000 1.202.000 1.054.000 1.058.000 960.000
Totale 50.566.000 49.631.000 42.559.000 46.245.000 45.800.000
Elaborazione Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
I dati sono espressi in ettolitri
* Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
PRODUZIONE VITIVINICOLA ANNUALE ITALIANA
REGIONE PER REGIONE DAL 2010 AL 2014
Regione 2010 2011 2012 2013 2014
Piemonte 2.996.000 2.683.000 2.366.000 2.580.000 2.402.000
Lombardia 1.349.000 1.313.000 1.222..000 1.301.000 1.424.000
Trentino A.A. 1.161.000 1.113.000 1.210.000 1.362.000 1.029.000
Veneto 8.351.000 8.710.000 7.740.000 9.148.000 8.281.000
Friuli V.G. 1.334.000 1.267.000 1.281.000 1.073.000 1.367.000
Emilia Romagna 6.601.000 6.455.000 6.273.000 7.396.000 6.958.000
Toscana 2.854.000 2.495.000 2.098.000 2.657.000 2.778.000
Marche 927.000 741.000 918.000 1.039.000 916.000
Lazio Umbria 2.134.000 2.065.000 2.002.000 2.277.000 1.972.000
Abruzzo 3.028.000 2.283.000 2.443.000 2.728.000 2.273.000
Campania 1.869.000 1.726.000 1.542.000 1.644.000 1.183.000
Puglia 7.169.000 5.777.000 5.338.000 5.908.000 5.430.000
Sicilia 5.676.000 4.823.000 5.169.000 7.282.000 4.539.000
Sardegna 475.000 486.000 503.000 638.000 746.000
Altre* 810.000 768.000 969.000 933.000 790.000
Totale 46.734.000 42.705.000 41.074.000 47.966.000 42.088.000
Elaborazione Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
I dati sono espressi in ettolitri
* Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
PRODUZIONE VITIVINICOLA MEDIA REGIONALE
DIVISA PER SEGMENTI DI TEMPO
Ultimi Ultimi Ultimi Ultimi
Regione 10 anni 7 anni 5 anni 3 anni
2005/2014 2008/2014 2010/2014 2012/2014
Piemonte 2.737.000 2.624.000 2.605.000 2.449.000
Lombardia 1.242.000 1.305.000 1.322.000 1.316.000
Trentino A.A. 1.171.000 1.181.000 1.175.000 1.200.000
Veneto 8.062.000 8.360.000 8.446.000 8.390.000
Friuli V.G. 1.167.000 1.209.000 1.264.000 1.240.000
Emilia Romagna 6.660.000 6.711.000 6.737.000 6.876.000
Toscana 2.704.000 2.636.000 2.576.000 2.511.000
Marche 925.000 885.000 908.000 958.000
Lazio Umbria 2.522.000 2.229.000 2.090.000 2.084.000
Abruzzo 2.737.000 2.637.000 2.551.000 2.481.000
Campania 1.706.000 1.652.000 1.593.000 1.456.000
Puglia 6.390.000 6.070.000 5.924.000 5.559.000
Sicilia 5.868.000 5.692.000 5.498.000 5.663.000
Sardegna 663.000 569.000 570.000 629.000
Altre* 984.000 898.000 854.000 897.000
Elaborazione Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
I dati sono espressi in ettolitri
*Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
ASSOCIAZIONE ENOLOGI ENOTECNICI ITALIANI (ASSOENOLOGI), OVVERO LA PIÙ ANTICA ORGANIZZAZIONE NAZIONALE DI CATEGORIA AL MONDO DEI TECNICI VITIVINICOLI
Prima dell’aprile 1991 il tecnico del vino in Italia era rappresentato dall’enotecnico, una qualifica professionale conferita da pochi Istituti superiori statali con ordinamento per la viticoltura e l’enologia. Con la legge 10 aprile 1991 n.129, voluta caparbiamente dalla nostra Organizzazione nazionale di categoria, il Parlamento italiano ha riconosciuto il titolo di enologo, fissandone la preparazione a livello universitario, l’attività professionale e attribuendolo a tutti gli enotecnici con almeno tre anni continuativi di attività nel settore vitivinicolo.
L’enotecnico e l’enologo sono quindi persone altamente qualificate, tecnicamente e scientificamente preparate che, dalla coltivazione della vite alla raccolta dell’uva, dalla vinificazione all’imbottigliamento, curano ogni operazione, sovrintendendo e determinando tutto quanto serve a garantire, sia pure nei diversi livelli, la qualità del prodotto.
L’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi) è l’Organizzazione di categoria che nel nostro Paese raggruppa e rappresenta oltre l’85% dei tecnici vitivinicoli attivamente impegnati nel settore, di cui il 45% ha mansioni direttive in cantine sociali e private, il 16% svolge l’attività di libero professionista, mentre la rimanente percentuale è impegnata con incarichi diversi. Essa si propone la tutela professionale dell’enologo e dell’enotecnico sotto il profilo sindacale, etico, giuridico ed economico, nonché di rappresentare la categoria a tutti i livelli e di curarne l’aggiornamento tecnico scientifico. Inoltre garantisce ai suoi associati una serie di servizi professionali di tutta considerazione.
Fondata nel 1891, è la più antica organizzazione di categoria al mondo del settore vitivinicolo.
La Sede centrale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani è a Milano, in via Privata Vasto 3, mentre ben 17 Sedi periferiche garantiscono la rappresentatività e l’operatività della categoria nelle diverse zone vitivinicole italiane.
Ulteriori più specifiche informazioni possono essere desunte consultando il sito internet: www.assoenologi.it o telefonando alla Sede centrale di Assoenologi 02.99785721 r.a.