Cresce di poco il vigneto, ora a 8.573 ettari (+2%), aumenta significativamente la produzione (+8,6% sul 2020)
VERONA – Ultimo anno da incorniciare per il vino in Valpolicella, con una crescita a doppia cifra in tutti i suoi numeri chiave. E’ quanto emerso oggi dalla conferenza stampa del Consorzio tutela vini Valpolicella, con l’outlook 2021 della principale denominazione rossa del Veneto.
Cresce di poco il vigneto, ora a 8.573 ettari (+2%), aumenta significativamente la produzione (+8,6% sul 2020), ma arriva soprattutto dal mercato il dato più eclatante, con un risultato sulle vendite che registra un incremento di oltre il 16% sul 2020, in linea con la crescita complessiva dell’imbottigliato (+15,3%). Secondo l’indagine compiuta da Nomisma Wine Monitor su un campione di imprese rappresentativo del 50% della produzione imbottigliata, il rimbalzo che si è registrato lo scorso anno ha interessato in particolare la domanda italiana, con uno scatto rispetto al 2020 del 31% a valore e un export in crescita dell’8% anche grazie ad un incremento nel prezzo medio. Sulle performance hanno impattato la pandemia e le restrizioni di natura sanitaria che avevano portato le vendite 2020 dei vini della Valpolicella a registrare un calo di quasi il 10% sul mercato nazionale rispetto al 2019.
La miglior performance la fa segnare l’Amarone, protagonista di un autentico boom di vendite (+24%) ben oltre la media nazionale sia nelle esportazioni (+16%) che soprattutto in Italia, dove segna un +39% a valore. Per il re della Valpolicella, il cui prodotto prende la strada per l’estero per oltre il 60% delle bottiglie vendute, i top mercati sono stati Canada, Stati Uniti e Svizzera, seguiti a ruota da Regno Unito e Germania.
“I risultati presentati oggi – ha detto il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini – confermano l’ottimo stato di salute di una denominazione che ha saputo reagire nel migliore dei modi all’emergenza. Il lavoro però non è finito, soprattutto relativamente alla promozione del nostro vino identitario. Per questo valore, qualità e rilancio del Valpolicella saranno al centro della politica del Consorzio anche per quest’anno”.
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