In Italia tale certificazione era attuata in forma sperimentale dai Consorzi di tutela, soggetti non pi compatibili con lobbligo della terziet dellorganismo di controllo.
Valoritalia costituita per rispondere a queste nuove norme un organismo di controllo nazionale e viene incaricato di effettuare i controlli per 160 Denominazioni di Origine che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualit.
Va rilevato che lentrata in vigore del nuovo sistema avvenuta il 1 agosto del 2009 quindi il passaggio delle competenze dai Consorzi di Tutela a Valoritalia e linizio della attivit di moltissime Denominazioni, anche di grande importanza per volumi ed immagine, non stato accompagnato da un periodo di affiancamento o di transizione.
Ed stata questa la prima sfida vinta da Valoritalia: applicare questo nuovo sistema organizzando strutture e competenze senza interrompere o ritardare la certificazione e la commercializzazione delle DOCG e DOC italiane.
La seconda sfida vinta senzaltro la pi importante, la salvaguardia di centinaia di posti di lavoro e della professionalit ormai acquisita, che era ed una grandissima risorsa per il settore vitivinicolo italiano.
Alcuni numeri per dare unidea di che cosa ha realizzato Valoritalia in un anno di attivit:
Ha emesso pi di 300 mila pareri di conformit (o non conformit) sottolinea Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Valoritalia – che hanno interessato decine di migliaia di aziende vitivinicole, di trasformazione e di imbottigliamento e di pi di 10 milioni di ettolitri di prodotto a D.O. (pari a circa il 20% della produzione italiana di una sola vendemmia o se si preferisce a 1.330.000.000 bottiglie da 0,75 litri. Il sistema dei controlli, come di tutta evidenza non ha ancora espresso tutte le sue potenzialit ma per quanto ci riguarda possiamo dire che per 160 Denominazioni di Origine, che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di vini di qualit, abbiamo acquisito la completa conoscenza dei volumi di uva prodotti in vendemmia, di vino ottenuto, di quanta parte stata imbottigliata, a quanto ammontano le giacenze e dove si trovano. Numeri che per ogni denominazione sono un patrimonio e una risorsa indispensabile per tutti i produttori, per programmare le proprie attivit in maniera consapevole.
Dati e conoscenze che sono ovviamente disponibili in modo aggregato alle singole aziende interessate, a Istituzioni ed Enti di controllo, anche in chiave di aggiornamento e definizione del Vigneto Italia. Anche lattivit ispettiva prevista dal sistema di controllo sta finalmente consegnando al nostro Paese un catasto viticolo aggiornato ed in linea con il resto dEuropa.
Sembra questa unattivit ovvia ma nella realt viene realizzata per la prima volta in maniera sistematica nel nostro Paese e si sta dimostrando una via impervia irta di difficolt per le molte resistenze incontrate.
Stanno infine per essere emanati i Decreti applicativi della L. 61/10 che imporranno una revisione operativa del sistema di controllo. A met gennaio, forti dei risultati consuntivi del primo anno di attivit, Valoritalia presenter, oltre ai dati raccolti, proposte di applicazione delle nuove norme, al fine di semplificare gli oneri burocratici per le aziende ed il conseguente costo economico e contemporaneamente aumentare le garanzie di rispetto delle regole e di conoscenze delle nostre Denominazioni.
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