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Una sorprendente gran realtà siciliana, Cantina Palmeri

Andare per vigneti e cantine e poter conoscere di persona gli uomini che danno vita a vini di livello è sempre un’emozione intensa. E’ impossibile, infatti, pensare di poter capire profondamente un vino e la sua storia, frutto di lavoro e scelte legate a molteplici fattori che s’intersecano tra la natura e l’uomo nei tanti variegati territori di produzione senza recarsi sul posto.
Se questa verità, universalmente riconosciuta da coloro che per mestiere scrivono e comunicano il vino con particolare attenzione, vale per ogni realtà ancor di più vale per questa nuova azienda siciliana locata nell’estremo lembo Sud-Orientale dell’isola, la Cantina Palmeri.

La storia di questa azienda è davvero interessante ed ha punti d’unione anche con chi scrive su questo Giornale, il mio amico e collaboratore Roberto Gatti. Sei anni fa Antonio Greco, oggi amministratore di Cantina Palmeri, avendo letto alcuni suoi articoli gli scrisse raccontando del nuovo impianto di vigneto al alberello che ha in mente di realizzare nei terreni appena acquistati, della scelta dei vitigni e dei sesti d’impianto.

 

Oggi, dopo la nascita delle prime bottiglie, è giunto il momento di conoscere di persona quest’azienda che si trova nel bel territorio di Avola in contrada Bochini-Fiumarella. Roberto arriva in aereo a Catania ed io in macchina, insieme incontriamo Antonio Greco, persona genuina ed affabile, ci porta in azienda e lì con grande semplicità ci racconta la storia di quest’avventura:

 

Per me è un onore ed un piacere avervi qui, ma è un piacere soprattutto per Ueli e Erika Breitschimid, loro adesso sono in Svizzera e li chiameremo al telefono più tardi.

Il mio incontro con Ueli ha cambiato i miei interessi è stato davvero tutto così particolare. Io sono medico e un giorno del 2001 nell’attesa dell’orario di un appuntamento pomeridiano mi trovavo da solo a pranzo in un ristorante di Milazzo ed è lì che ho incontrato per caso un signore svizzero Ueli Breitschimid, era  anche lui a pranzo da solo e si trattene a parlare con me di vino e cibo per più di un paio d’ore.

Alla fine del nostro incontro mi manifestò la volontà di comprare terreni in Sicilia per  produrre importanti vini, tra noi si instaurò subito un feeling non comune e mi disse che io sarei potuto essergli sicuramente d’aiuto.

Passati alcuni mesi ricevetti una sua email nella quale mi spiegava il suo desiderio che fossi io ad occuparmi della futura azienda.
Dopo alcuni anni il progetto prese corpo, individuati ed acquistati i terreni adeguati,per sua volontà mi sono occupato di tutto, dell’impianto dei nuovi vigneti, della costruzione della cantina e di tutti gli apparati tecnologici, della costruzione dei tre grandi edifici per l’ospitalità all’interno della proprietà e della ristrutturazione dell’antica casa padronale d’epoca primi novecento.


Oggi Cantina Palmeri è la mia scommessa ma, soprattutto quella di Ueli Breitschimid, personaggio straordinario, ogni volta che viene qua in Sicilia con sua moglie Erika ama fare cose semplici, ad esempio un giro con la Fiat 500 bianca del 1967 che ha fortemente desiderato che gli trovassi, un bagno al mattino presto nella splendida spiaggia a pochi chilometri dall’azienda, mangiare i cibi genuini prodotti da suoi terreni.

La prima annata d’imbottigliamento circa 25.000 bottiglie Ueli le ha donate in giro per il mondo ai clienti di altra sua attività, dalla seconda annata i vini sono distribuiti dalla Global Wine azienda leader per vini di gran pregio e qualità.   L’enologo aziendale è spagnolo Jesus David Cuartero ma, segue la produzione anche l’enologo consulente Global Wine Alain Bramaz. Il nome dato all’azienda è di fantasia, Palmeri perchè all’ingresso della tenuta mi colpì una bellissima ed antica Palma”

Ed eccoci all’assaggio dei vini:

Palmeri Bianco 2011 Grillo, Moscato e Chardonnay
Le uve che lo compongono sono vinificate solo in acciao. Bello il luminoso colore giallo paglierino, ha naso intenso d’aromaticità, con note di ginestra, glicine, pera, ananas e note agrumate. Pieno in bocca con precisi ritorni gusto-olfattivi (85/100)


Palmeri Bianco 2009 Grillo, Moscato e Chardonnay
Il Grillo ed il Moscato compiono la fermentazione sulle bucce in acciaio e poi in barriques d’acacia mentre lo Chardonnay passa 18 mesi in barriques di rovere francese. I  tini e le barriques sono forniti dalla Seguin Moreau e dopo il secondo passaggio vengono dismesse. E’ un bianco di grande corpo ed eleganza, gran presenza gustativa e lunga finezza. Fulgido paglierino con riflessi dorati, ha naso intenso e poliedrico, frutta tropicale matura, confetto, sentori agrumati, erbe aromatiche, fieno essiccato, sbuffi minerali. Assaggio profondo e lungo di morbidezza e sostegno acido-sapido, nel quale il legno mai prevarica frutto ed altre componenti. E’ un gran bel bianco 90/100

Palmeri Blu 2010 Nero d’Avola , Cabernet Sauvignon, Marcelan
La fermentazione alcolica e malolattica avviene a temperatura controllata in tini troncononici, il vino affina in barriques per 18 mesi. Ha un gran residuo fisso di circa 40 gr/lt, per intenderci come spesso è possibile trovare in un Amarone della Valpolicella. Nel bicchiere il suo rosso rubino cupo e luminoso è davvero invitante, ventaglio olfattivo di gran levatura, mora , ciliegia nera, liquirizia dolce, incenso, cuoio, vaniglia e macchia mediterranea. Ingresso in bocca piacevole e pieno, freschezza e mineralità rincorrono il frutto. 90/100

Palmeri Rosso 2010 Nero d’Avola , Cabernet Sauvignon, Marcelan, Syrah
La fermentazione alcolica e malolattica avviene a temperatura controllata in tini troncononici, il vino affina in barriques per 24 mesi. Un giovane fuoriclasse, dal colore rosso rubino concentrato che al naso sciorina in sequenza fragranze di prugna matura, ciliegie sottospirito, fresca liquirizia, cafè, tabacco biondo. Al palato esprime stessa intensità, mostrando freschezza di frutto e vaniglia, tannino nobile e vivo, lunga chiusura minerale. 91/100

Palmeri Rosso 2009 Nero d’Avola , Cabernet Sauvignon, Marcelan, Syrah
Stesso vino ma con un anno in più. Rubino imperscrutabile, intenso al naso, emana nobili sensazioni mentolate e resinose che racchiudono more e mirtilli sottospirito, polvere di cacao, liquirizia, note balsamiche. Bocca opulenta, di lunghissimo frutto con echi speziati. Anche lui ancor giovane è di grande piacevolezza di beva. 92/100

Alla fine di questo viaggio sensoriale e dopo aver cenato andiamo a dormire in una delle strutture di accoglienza di questa cantina “oasi”, Antonio Greco ha tracciato una strada profonda, certamente per merito di Ueli Breitschimid, strada che è certo porterà lontano, molto lontano.
 
( Fonte Giornalevinocibo- Luigi Salvo )