Non sono mai stato in zona Vulture, anche se ho degustato diverse decine dei vini che qui si producono !
Ricordo l’Aglianico del Vulture, una delle prime tipologie di vino che ho conosciuto circa 30 anni fa, quando mi sono iscritto al primo corso Ais per diplomarmi sommelier, un vino austero a volte “ ostico e ruvido “ come erano all’epoca tutti i vini del sud d’ Italia ( ed anche molti del Nord ) !
Dopo lo scandalo “ metanolo “ scoppiato in quei primi anni ’80, ho vissuto in diretta la rinascita del vino italiano, registrando i maggiori risvolti qualitativi negli ultimi 15 anni !
Il sud d’Italia ha perso qualche anno nella ripartenza ed oggi ha recuperato alla grande il gap esistente con le regioni del nord !
Il vino di oggi è prodotto da una azienda tra le maggiori rappresentanti dell’ Aglianico del Vulture, un vulcano spento in provincia di Potenza, che seguo da diversi anni, in quanto ad ogni concorso enologico fa letteralmente incetta di medaglie d’oro in Italia ed all’estero !
Cantine del Notaio soc. agr. a r. l. Unipersonale
Via Roma, 159 – 85028 Rionero in Vulture (Pz)
Tel. (0039) 335 6842483 – Tel. (0039) 0972 723689 – Fax (0039) 0972 725435
info@cantinedelnotaio.it
http://www.cantinedelnotaio.it/
La storia
( liberamente tratto dal sito aziendale )
Avevo, credo, circa sette anni, e ancora me lo ricordo come se fosse ieri. Mi avviai, per curiosare, verso la vigna del nonno. Lo trovai chino, vicino ad un tralcio.
Era un uomo burbero e mi ispirava un timore reverenziale ma lì, tra le sue viti, aveva un’espressione serena e insolitamente dolce.
Si voltò, mi vide e, improvvisamente, ridivenne serio.
“Tu, come ti chiami?”, mi disse.
Ero davvero spaventato. Il nonno è impazzito, pensai, non sa più come mi chiamo!
Feci per filarmela, ma lui mi prese per un braccio e mi incalzò ancora “Tu, dimmi, svelto, come ti chiami?”
“Gerardo” risposi, con un filo di voce.
“Ti chiami Gerardo” disse, “ti chiami come me. Per questo, le mie vigne ti apparterranno”.
Oggi, ripensando a lui, sorrido, riflettendo su come, dopo varie vicende e dopo oltre 30 anni, abbia ritrovato, fiero, le mie radici, raccogliendo quell’eredità di mio nonno e decidendo di farne il centro della mia vita. Comprendo, infatti, che la vera eredità trasmessami è, al di là delle vigne, quel patrimonio di valori, quell’amore per le cose “fatte bene”, quella voglia di fare più che avere.
Dedico, perciò, tutto quanto ho fatto e farò alla mia famiglia: a mio nonno che, silenziosamente, mi ha indicato la strada che per me, oggi, diventa maestra; ai miei genitori e, in particolare, a mio padre, Notaio, che mi hanno insegnato la tenacia nel realizzare i miei progetti ed il valore delle tradizioni; a mia suocera, donna di generosità e forza straordinaria ed a mio suocero, persona speciale, che mi avrebbe certamente incoraggiato con il suo ineguagliabile entusiasmo ed il suo amore per la vita.
E mia moglie? Vi dico solo questo: senza di lei, questa avventura non sarebbe mai cominciata.
La passione per la viticoltura è antica nella famiglia Giuratrabocchetti e si tramanda da generazioni.
E’ da questa tradizione che nasce, nel 1998, l’azienda Cantine del Notaio, quando Gerardo Giuratrabocchetti, laureato in Scienze Agrarie, raccoglie, con la moglie Marcella, la sfida di valorizzare l’Aglianico del Vulture coltivato nelle proprie vigne, unendo tradizione, innovazione, storia e cultura del territorio.
Con il Professor Luigi Moio, ordinario di Enologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, si approfondisce la ricerca sulle potenzialità enologiche di questo vitigno, il più importante del Sud Italia, austero e generoso al tempo stesso e capace di regalare vini dalla straordinaria personalità.
Vino L’Atto 2006 Basilicata IGT 2006 gr. 14,5
Scheda Tecnica
Uve: 100% Aglianico del Vulture
Vendemmia: manuale in cassetta nella prima decade di ottobre quando il processo di maturazione è nella fase iniziale.
Vinificazione: macerazione di circa 5-6 giorni e vinificazione a temperatura controllata in acciaio inox.
Maturazione: in grotte naturali di tufo vulcanico, in carati o tonneaux di rovere francese, per un periodo di almeno 12 mesi.
Alcool: 14,00% circa
Esame organolettico:
Colore: Rosso rubino intenso.
Profumo: al naso ha sentori di frutti rossi freschi con accenni speziati.
Sapore: in bocca è ricco, pieno, con tannini molto fini che conferiscono lunghezza e persistenza. Fresco, piacevole, fragrante, ha una bella struttura ed un finale pieno che ricorda la frutta fresca.
Abbinamenti: Ottimo con bolliti e zuppe, primi piatti conditi con sughi di carne e formaggi di media stagionatura.
Temperatura di Servizio: servire a temperatura ambiente, intorno a 16-18°C.
Formati: 25 cl e 75 cl
Note di degustazione di Roberto Gatti
Devo fare una premessa sulla particolarità che maggiormente mi ha colpito di questo vino : la sua perfetta conservabilità, integrità ed oserei dire “ giovane freschezza “ a ben 9 anni dalla vendemmia, infatti si tratta dell’annata 2006 !!
Straordinario !
Rosso granata scuro, senza alcun cedimento “ sull’unghia “ ;
naso con iniziali note “ terziarie “ che ci rimandano ai tartufi, funghi, sottobosco e cenere ;
in bocca è semplicemente “ STRE-PI-TO-SO “, con una bevibilità disarmante : tannini integrati e di grana fine, giustamente caldo, acidità presente ma in sottofondo, grande equilibrio sensoriale, liquirizia nel centro bocca, lungo nel finale !
Un grande vino italiano del nostro sud, che dimostra, ove ce ne fosse bisogno, le enormi potenzialità di questo vitigno della provincia di Potenza, che corrisponde al nome di “ Aglianico del Vulture “ !
Questo vino è chiamato da sempre “ Il Barolo del Sud “ ed oggi, dopo averne testato la tenuta negli anni, trovo l’accostamento quanto mai azzeccato !
Eccellente 93-94/100
Chapeau !!
Roberto Gatti