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UN OTTIMO LAMBRUSCO DI CASTELVETRO DI MODENA

Nella provincia di Modena, tra i tanti lambruschi doc che qui vengono prodotti : Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino di S.Croce e Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, tra i miei preferiti vi è proprio quello delle colline intorno a Castelvetro.

ZONA TIPICA DI DI PRODUZIONE
Il nord-est della provincia di Modena, la cosiddetta “bassa” modenese (Sorbara, Bomporto, Bastiglia, Campogalliano, Carpi, Modena, Nonantola, Ravarino, San Prospero, Soliera) è zona di produzione del Lambrusco di Sorbara.
Nei terreni del Carpigiano a nord-ovest della provincia di Modena (Campogalliano, Camposanto, Carpi, Concordia sul Secchia, Cavezzo, Medolla, Mirandola, Novi, San Felice sul Panaro, San Possidonio, Soliera) è coltivato il vitigno per il Lambrusco Salamino di S.Croce.
Dall’alta pianura e dalle colline modenesi (Castelvetro, Castelnuovo Rangone, Castelfranco Emilia, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Prignano sul Secchia, San Cesario, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Sassuolo, Vignola) ha origine, infine, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro.

 

Azienda Agricola La Piana

via Ossi, 41014

Castelvetro di Modena MO

Telefono349 835 9706 / 059 790303

Web : lambruscolapiana.it

email : agricola.lapiana@virgilio.it

Abbiamo degustato, al momento, il :

CAPRICCIO DI BACCO – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop 2019 gr.11,5 SENZA SOLFITI AGGIUNTI INFERIORI AI 10 MG/LT.

 

SCHEDA TECNICA- METODO DI PRODUZIONE

Questo vino tannico e corposo, quasi a rasentare una ruvidezza al palato, è frutto di una selezione accurata delle uve provenienti dal vigneto più vecchio dell’azienda.

Ottenuto da una lunga macerazione in fermentazione, riscopre antichi sistemi di vinificazione ma con le tecnologie attuali, dal controllo del freddo a i travasi in ambiente controllato.

Questo Lambrusco  Grasparossa di Castelvetro è il risultato di una sperimentazione di alcuni anni, iniziata nel 2010, che ci ha portato ad uscire con un prodotto di alta qualità e senza solfiti aggiunti nel 2012.

Terminata la fase di contatto con le bucce, la fermentazione ha lasciato solo il residuo zuccherino che ci occorrerà per effettuare la successiva presa di spuma.

Una volta terminata la presa di spuma, resta in stoccaggio sui propri lieviti per un periodo di quattro mesi in autoclave, prima di raggiungere la bottiglia, dove rimarrà in affinamento per ulteriori sei mesi prima di essere immesso al consumo.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

 

Devo dire che l’approccio ai vini “ Senza solfiti aggiunti “ è sempre molto attento e dubbioso su quanto potremo trovare nel bicchiere, ovvero deviazioni fermentative, ossidazioni, puzzette di vario genere ecc.

In questo caso la soddisfazione è stata piacevole e positiva, in quanto il vino non presentava alcuna sbavatura degustativa, era integro e godibile. Quindi produrre vini “ SOLFITI FREE “ oggi, ma non da oggi, è possibile.

Ovviamente servono diversi fattori produttivi, in primis l’assoluta integrità delle uve di partenza, quindi grande cura nel vigneto, attenzione ad ogni singolo particolare in vigna ed in cantina :

rosso porpora scuro e violaceo, molto accattivante , spuma copiosa ed evanescente ; naso impeccabile, dove emergono note di piccoli frutti rossi, fresco e varietale, senza alcuna sbavatura enologica ;

bocca fresca, scorrevole, piacevole, franco, giustamente frizzante e caldo, medio/lunga la persistenza aromatica finale.

Un ottimo lambrusco Grasparossa di Castelvetro, SENZA SOLFITI AGGIUNTI, che in sede di analisi ne contiene meno di 10 mg/litro, prodotti naturalmente durante la fermentazione . Bene vinificato ed impeccabile da un punto di vista organolettico.

Ben vengano questi vini senza SO2 aggiunta, frutto di materia prima sana ed integra, a cui è seguita una attenta vinificazione.

Un lambrusco da classificare Ottimo 88/100 !

Complimenti

Roberto Gatti

P.S. ) 12 produttori hanno dato vita al progetto Montebarello 155 (dove Castelvetro è capofila), un marchio collettivo che ha l’obiettivo di creare un bio-distretto basato sulla salvaguardia delle biodiversità e della tipicità e che abbraccerà almeno 9 comuni modenesi, da Savignano a Prignano.

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