( nella foto il Delta del Po )
A settembre, a Roma, si terr una Conferenza nazionale sul clima. In vista di questo importante evento, in diverse citt dItalia, si sono tenuti dei workshop di preparazione lultimo dei quali a Parma il 16 luglio, dedicato agli effetti dei cambiamenti climatici sul bacino del Po. Durante questo incontro lApat, Agenzia nazionale per la protezione dellambiente ha lanciato un allarme per il pi grande fiume del nostro paese la cui portata sta drasticamente diminuendo a causa dei cambiamenti climatici e per leccessiva domanda di risorse idriche. Esiste addirittura il forte rischio che il suo corso si arresti a 100 km. dalla foce e che le sue acque dolci vengano sostituite dallacqua salata che risale dall Adriatico.
Secondo quanto riferito dallApat la portata del Po diminuita negli ultimi 30 anni del 20-25%, e la tendenza destinata a peggiorare. Le piogge sono diminuite del 15-20% nel bacino del Po mentre la contrazione delle precipitazioni su tutta la nostra penisola e del 10%. Non sono solo i cambiamenti del clima a determinare questa preoccupante situazione ma anche gli eccessivi prelievi per usi agricoli, industriali e civili.
Attualmente, sempre secondo dati Apat, si prelevano dal grande fiume qualcosa come due miliardi e mezzo di metri cubi di acqua allanno soprattutto per usi agricoli(73%). Si tratta quindi di adottare sistemi di irrigazione pi efficienti e di coltivare specie vegetali che abbiano meno necessit di acqua. Per quanto riguarda gli usi civili di acqua la raccomandazione di evitare gli sprechi individuali ma soprattutto, e questo un problema ben pi gravoso, quelli dovuti alle perdite degli acquedotti.
( Fonte mareinitaly )