Se l’agricoltura pugliese ha sofferto una stagione caratterizzata da caldo e siccità, che hanno provocato grossi danni a molte colture, un settore che invece ha ‘tirato’ è quello dell’agriturismo. Naturalmente i ‘conti’ non si possono ancora fare, anche perché settembre, a dispetto di un peggioramento delle condizioni meteo, promette ancora bene. Ma già agli inizi di agosto Coldiretti Puglia e Terranostra, l’associazione per l’agriturismo collegata all’organizzazione agricola, parlava di un’estate 2012 che “conferma il successo del turismo in campagna in Puglia, con l’agriturismo che sostanzialmente tiene rispetto al 2011, in controtendenza rispetto all’andamento generale del settore ricettivo”. In Puglia sono 450.000 le presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche, con un volume d’affari di 15 milioni di euro.
Nel 2012 questa media annuale dovrebbe essere confermata. Si tratta, secondo Coldiretti, “di cifre considerevoli se si pensa che le strutture attive sono poco più di 300”. Secondo i dati diffusi dall’Istat all’inizio dell’anno, i numeri dell’agriturismo in Puglia registrano un segno positivo: risulta cresciuto in termini assoluti il numero di aziende, nel dettaglio dello 0,8 % di quelle che si dedicano alla ristorazione, del 21,4 % di quelle dedite alla degustazione e del 5,6% le imprese con alloggi.
“Le masserie e le aziende della nostra rete, sparse in tutto il territorio e le province pugliesi – spiega il presidente regionale di Terranostra Carlo Barnaba – hanno registrato il tutto
esaurito”. Ecco perché è ragionevole ritenere che il dato di 450 mila presenze possa essere confermato. “Subito dopo la metà di agosto – continua – c’è stata una sorta di ricambio. Sembrava che le strutture si stessero svuotando e invece poi a fine agosto e a inizio di settembre c’è stata una notevole ripresa di arrivi e prenotazioni, soprattutto di stranieri, in particolare tedeschi”.
Il turismo pugliese, quindi, non è solo mare, ma è anche volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali. “Il turismo enogastronomico è il vero traino dell’economia turistica pugliese – ha detto Pietro Salcuni, presidente della Coldiretti Puglia – caratterizzato da 5 milioni di ulivi pluricentenari, 231 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaf, 8 prodotti Dop, 5 oli extravergini, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese e l’oliva Bella di Cerignola, e 29 vini Doc, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia. L’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 26,5 e del 22,4 %. E’ necessario, allora, valorizzare ulteriormente le eccellenze del nostro patrimonio enogastronomico per attrarre nuovi flussi di visitatori nei territori rurali e dare maggiore impulso all’economia e all’occupazione locale”.
Per quanto riguarda il mercato italiano Coldiretti ha calcolato una “crescita delle vacanze in agriturismo, pari al 2,5 per cento sul 2011” e in controtendenza rispetto all’andamento generale del settore ricettivo. “L’agriturismo si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy – ha sottolineato il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – infallibile leva di comunicazione verso i turisti nazionali e internazionali, unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica regionale con il raddoppio dei viaggi”. “Ora – ha proseguito – aspettiamo l’approvazione della nuova legge regionale dell’Agriturismo perché il comparto ha realmente bisogno di un quadro normativo trasparente ed univoco, in modo da non vanificare il lavoro fin qui svolto e veder riconosciuto il ruolo determinante degli operatori agrituristici nell’attività di promozione e valorizzazione del territorio rurale”.
Molto interessante le indicazioni di Coldiretti Puglia sulle provenienze geografiche dei turisti, sulle destinazioni privilegiate e anche sulle caratteristiche anagrafiche e sociali. Naturalmente si tratta di rilevazioni ancora preliminari che però danno un quadro delle tendenze. Nel Salento, vicino quindi alle spiagge più rinomate, in una sinergia mare-campagna che si rivela vincente, si registra la presenza soprattutto delle famiglie e dei più giovani. Mentre nelle masserie storiche tra Bari e Brindisi, in particolare nella zona tra Monopoli, Castellana Grotte, Ostuni e Fasano si riscontra la presenza di un turismo più internazionale e di livello economico più elevato.
Queste ultime strutture si sono dotate recentemente di servizi sempre più qualificati (piscine, nelle misure consentite dalla legge, centri benessere, ecc.). Quelle del Salento vengono prese d’assalto ovviamente nel periodo di luglio e agosto perché vicine al mare e alle discoteche mentre, ad esempio, da ottobre a marzo-aprile sono molto gettonati gli agriturismi dell’Alta Murgia per l’enogastronomia. I turisti stranieri (olandesi, giapponesi, tedeschi, americani, inglesi, questi ultimi soprattutto nella zona dei trulli e di Fasano, e molti francesi) privilegiano la vicinanza al mare. Ma quest’anno ci sono molte prenotazioni per settembre di visitatori esteri. Ovviamente il numero maggiore è quello degli italiani che preferiscono il periodo estivo e la ristorazione. In inverno vengono preferite le zone più interne.
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