Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una truffa e frode ai danni dei consumatori e dei produttori onesti !
Ora si vorrebbe conoscere il nome di questo enologo in malafede e se sarà considerato colpevole spero e mi auguro che nessuno lo faccia piu’ lavorare in questo settore !
Appena ne avrò notizia non esiterò a divulgare il nome dell’indagato !
Buona ( si fa per dire ) lettura
Roberto Gatti
Denunciato l’enologo truffatore: si era impossessato dei contrassegni del Docg e a inserire dati falsi nella banca dati della Regione
SIENA – Un enologo, consulente tecnico di svariate aziende agricole produttrici di vino della zona di Montalcino, rimaste vittime della frode, dal 2011 al 2013 «è riuscito a commercializzare, spacciandolo come vino Brunello e Rosso di Montalcino, un enorme quantitativo di vino di modesta qualità». La Guardia di Finanza sta cercando di individuare le persone che lo avrebbero affiancato l’enologo, «collaboratori a vario titolo e con diverse funzioni nell’ambito dell’intera filiera della produzione e messa in vendita di uve e vino». L’enologo inseriva dati falsi nella banca dati di Artea, agenzia della Regione, su dichiarazioni di produzione delle vendemmie, giacenze contabili e cessioni di vino sfuso. Ciò grazie a sue «straordinarie abilità informatiche», spiegano le fiamme gialle. Inoltre il consulente, approfittando della fiducia dei committenti, era venuto in possesso di contrassegni di Stato e documenti attestanti la Docg del Brunello riuscendo così a spacciare per Brunello vino di minore qualità. Per l’enologo, denunciato, è scattato anche il divieto di dimora a Montalcino (Siena) da parte dell’autorità giudiziaria e sono stati sottoposti a sequestro preventivo i suoi conti bancari, fino al valore di 350.000 euro, come equivalente del profitto di reato.
IL SEQUESTRO – La frode scoperta dalla guardia di finanza di Siena, grazie a una segnalazione del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, che ha portato al sequestro di oltre 160.000 litri di vino (pari a circa 220.600 bottiglie) e 2.350 contrassegni di Stato. Per il valore di un milione di euro.
IL MINISTRO – «Abbiamo i mezzi giusti per difendere i nostri prodotti d’eccellenza e l’operazione di oggi della Guardia di Finanza in collaborazione con il nostro Ispettorato repressione frodi ne è la conferma. L’azione di contrasto messa in campo testimonia che i livelli di presidio della qualità ci sono e funzionano», ha detto il ministro delle Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina. Ma, ha aggiunto il ministro Martina, «proprio la sinergia operativa tra gli organismi di controllo e gli enti preposti alla certificazione, infatti, ha consentito di impedire che la frode colpisse ancora i consumatori e di porre fine a un’odiosa concorrenza sleale nei confronti dei produttori onesti. Chi vuole operare fuori dalle regole va messo fuori gioco e per questo ritengo importante l’esempio dato dal Consorzio del Brunello nel denunciare movimenti sospetti».
LA REGIONE – «La Regione si costituirà parte civile – assicura il governatore Enrico Rossi – a difesa dei produttori di Brunello e per il danno subito con la violazione della banca dati dell’agenzia regionale Artea. Voglio ringraziare la Guardia di Finanza e le forze dell’ordine per aver scovato questa gravissima truffa ai danni di uno dei brand che più caratterizza la Toscana e l’Italia nel Paese nel mondo».
( Fonte http://corrierefiorentino.corriere.it/ )
Precisazione dell’ultima ora :
Falso Brunello: Assoenologi, indagato non ha titolo enologo
(ANSA) – SIENA, 9 SET – La persona indagata per l’inchiesta sul falso Brunello che ha portato al sequestro di oltre 160.000 litri di vino “non risulta avere il titolo di enologo in base alla legge 129/91, e tanto meno è iscritto alla nostra associazione nazionale di categoria”. E’ quanto afferma in una nota l’Associazione enologi enotecnici italiani, intervenendo “in funzione anche del ruolo svolto dagli enologi italiani per il costante miglioramento della qualità del nostro vino e del comparto tutto”.
( Fonte Ansa )
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