Dal sito Ais Biella leggo e riporto :
Dunque: il Timorasso, dal nome pi conosciuto del vitigno a bacca bianca da cui deriva e che si chiama altres Marasso, Timuassa, Timoraccio, Dolce Verde, prodotto unicamente nel Tortonese in quella zona dell’Alessandrino che idealmente collega le pi note colline del Monferrato e dell’Oltrep Pavese lungo le valli Curone, Grue, Ossona, Borbera e marginalmente verso Gavi.
Il vitigno rustico e di buona vigoria, ma non molto produttivo e con qualche difficolt nella coltivazione: la gemmazione e la fioritura sono precoci e ci lo espone alle gelate primaverili, la spinta vegetativa di maggio/giugno notevole e richiede particolare cura in fase di legatura dei tralci in modo che siano distesi e con le foglie ben esposte, all’allegagione ci sono anche aborti floreali ( 20/25 % ) , la maturazione avviene tardivamente e cos c’ la possibilit di andare incontro a marciumi tanto pi che il grappolo serrato (per contrastare gli eventuali marciumi la vite predilige le zone alte e pi ventose delle colline).
Tutti questi inconvenienti hanno fatto si che la coltivazione del Timorasso sia stata nei tempi passati, dopo la calamit della fillossera, abbandonata a vantaggio di altri vitigni pi facili da coltivare e con rese superiori.
La storia:
Sembra che fosse un vino molto amato da Leonardo da Vinci infatti si dice che al matrimonio di Isabella d’Aragona lo scenziato abbia omaggiato gli sposi con Montebore accompagnato da Timorasso.
All’inizio del novecento dall’uva fatta fermentare per 12-24 ore si otteneva un semilavorato, detto torbolino, che veniva spedito verso la Svizzera e la Germania per le successive fasi di lavorazione.
La fillossera e la malattia dei bachi da seta causarono l’abbandono del mondo agricolo; quando dopo decenni, si riprende la coltivazione dell’uva su piede americano, viste le difficolt che presenta il Timorasso, si preferiscono altri vitigni quali Barbera, Cortese e Croatina.
Un certo Walter Massa, vinificando per la prima volta nel 1987 (600 bottiglie) il Timorasso, piantato quasi per sbaglio in una sua propriet, intuisce l’enorme potenziale dato dalla mineralit, dalla struttura e dall’acidit di questo vino e pensa di rilanciarlo in grande stile.
Con errori, intuizioni, scoperte Walter Massa riesce a mettere a punto il sistema di vinificazione, adottato poi anche dagli altri produttori: vinificazione in acciaio con permanenza sulle fecce nobili per circa un anno in modo che ci sia la cessione delle componenti aromatiche e con funzione antiossidante.
Nel 1998 alcuni viticoltori hanno aderito al progetto Derthona (dall’antico nome di Tortona) cio entrare sul mercato con il vino a 18 mesi dalla vendemmia con almeno 18 gl di estratto secco, collaborando e confrontando i propri vini per capire quali siano i miglioramenti da attuare.
Inoltre la provincia di Alessandria ha finanziato la selezione clonale di alcuni vitigni autoctoni con l’obiettivo di eliminare i difetti che possono rendere difficoltosa la coltivazione del timorasso.
( Fonte Sito Ais Biella )
Considerazioni di Roberto Gatti
Ebbene si, lo confesso : non avevo mai degustato un vino da uve Timorasso, non ne avevo mai avuto occasione, anche perch non un vino/vitigno molto diffuso sul territorio nazionale, forse lo ancor meno del Gavi.
Non casuale che abbia citato anche il Gavi, perch durante la mia prima degustazione di Timorasso, e le prime impressioni sono sempre le piu azzeccate, mi sono balzati alla mente e ho tratto dai miei ricordi gustativi , alcune considerazioni essenziali :
1) Il Timorasso mi ricorda molto da vicino il fratello Gavi, ed anche quello che, a mio avviso, il loro padre putativo, il Riesling Renano, proprio cosi. Ora bisognerebbe che qualche ricercatore universitario potesse approfondirne le origini genetiche, ma sono convinto che alla base ci sia sempre il genitore Riesling e che Timorasso e Gavi ne sia discendenti in linea diretta.
Ma tralasciando le origini ampelografiche, tutte da approfondire in laboratorio, mi soffermerei piu sulle sensazioni olfattive ed olfatto/gustative comuni ai tre vini :
grande freschezza nei profumi, sottili ed eleganti, con note di pietra focaia, idrocarburi, zolfo ecc; in bocca una bella spalla acida in evidenza, sapidit accentuata il piu delle volte, ritorno delle note iodate/sulfuree, lunga persistenza.
Vini che in tutti i casi hanno una grande possibilit di sfidare il tempo , ed una recente mia degustazione di un Gavi qui:
https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=4911
e di un Riesling renano qui:
https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=4134
me ne hanno dato la conferma.
Ad oggi mi manca la degustazione di un Timorasso datato, ma sono certo che non sar da meno dei suoi parenti citati sopra.
Mi ha fatto molto piacere avere letto, su un sito internet, sempre a proposito del Timorasso queste considerazioni :
Non aspettatevi un grasso e maturo Chardonnay, farcito di confortevole frutto esotico e di opportuno accento tostato: il Timorasso un vino di razza diversa, che ambisce a soddisfare il degustatore pi esigente e disingannato, alla ricerca di profumi insoliti e raffinati.
In maniera simile al Cortese, anche il Timorasso produce vini bianchi magri ed essenziali sul piano gustativo, per ricchi di avvincenti profumi floreali, agrumosi, erbacei e minerali – tanto da richiamare, per certi versi, il carattere austero e aristocratico del Riesling Renano (il paragone stato recentemente avanzato da un enotecnico di fama come Donato Lanati).
Quella di oggi una azienda che produce da alcuni anni il Timorasso, Vi st scrivendo dellazienda :
Az. Agr. La Castagna
di Consogno Barbara & Mauro
Via Tortona, 19 – Spineto Scrivia (AL)
tel. 0131 892457 – fax: 0131 892457
Un po di storia
( liberamente tratto dal sito aziendale )
L’ Azienda Agricola La Castagna, la continuazione di una storia cominciata pi di due secoli fa.
Un percorso a ritroso nel tempo fatto di passione e tradizione contadina, dedito alla coltura della vite e alla produzione di vino.
Siamo alla quinta generazione, quella che sembrava destinata a interrompere lantico legame con la terra e che invece ha riscoperto con piacere ed entusiasmo il mestiere contadino.
Cos i vignaioli del presente prendono spunto da quelli del passato e le nuove vigne convivono con quelle vecchie per creare vini di qualit e per trasmettere alle generazioni future lamore del mestiere contadino.
L’Azienda Agricola La Castagna vuole unire la tradizione antica e la tecnologia moderna in cantina per fare di ogni prodotto un prodotto damore.
Barbara e Mauro vi attendono tutti i sabati presso l’azienda dalle ore 14.00 alle ore 18.00 per farvi assaggiare i prodotti, in un clima di amichevole convivialit.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Vino Robinie del Magarotto-2006- gr. 14,5-
Prodotto esclusivamente con uve Timorasso 100%
Devo subito annotare che i tre anni di bottiglia hanno giovato molto a questo vino, cosi come daltronde si verifica con quasi tutti i vini di qualit:
giallo paglierino carico, con riflessi dorati; presenta un naso ricco, intenso, pulito e fine, che spazia dalle note minerali, agli idrocarburi, alla pietra focaia;
in bocca in perfetto equilibrio sensoriale : alcol ed acidit si bilanciano a meraviglia, i 14,5 gr. non si avvertono minimamente, ritornano le note minerali intercettate al naso, ed in bocca emerge anche una nota fum , pieno ed ampio, molto gradevole ed accattivante, giustamente caldo, originale e di grande qualit.
Un vino che, come ho anticipato sopra, ci ricorda i migliori Gavi e Riesling Renani.
Molto lunga la Pai finale. Un grande vino che, sicuramente ha beneficiato della sosta triennale in bottiglia, e che durer ancora molti anni a venire ( 10/15 ..).
Dopo qualche giorno dalla stappatura era ancora migliore, sintomo che non stato costruito in cantina, ma solamente in vigna.
Un vino da classificare ottimo ( 90/100 ), in base alla legenda di cui sotto.
Complimenti a questi bravi viticoltori ed alla nostra salute, cari amici lettori, con il magnifico Timorasso Robinie del Magarotto 2006, dellazienda La Castagna di Spineto Scrivia ( Al ).
Roberto Gatti
27-08-2009
0-60 | scadente o difettoso |
61-70 | passabile o corretto |
71-75 | medio e senza pretese |
76-80 | piacevole o franco |
81-85 | buono |
86-90 | molto buono/ ottimo |
91-95 | eccellente |
96-100 | Top Wine |