La rockstar a Cesena per Imaginaction, festival internazionale di videoclip: «Preferisco cantare di politica e migranti che di donne e macchine»
CESENA Sting è sul palco. Ma non canta. Si racconta, dalla musica all’impegno al suo secondo lavoro di agricoltore e vignaiolo bio, al pubblico che è venuto ad ascoltarlo al Teatro Bonci in uno degli incontri di «Imaginaction», primo festival internazionale del videoclip che fra venerdì e ieri ha ospitato anche Luca Carboni, Francesco Gabbani, Edoardo Bennato, Carmen Consoli, Omar Pedrini, Nina Zilli e altri. «Prima di essere una rockstar ero una persona, un cittadino interessato ai problemi sociali e politici. Quando canto sono ancora quel cittadino e quei temi tornano nelle mie canzoni. Preferisco cantare di migranti che di macchine e fidanzate», dice. Una carrellata di clip, da quando era con i Police ai più recenti, introduce l’incontro: «Non mi riguardo e non mi riascolto mai se non per caso, ma sbirciando da dietro le quinte ho visto dei ragazzi che a 20 anni hanno fatto delle scelte giuste. Ma più che me vedo mio figlio».
Rispetto a quegli anni il rock sembra aver perso voce e forza. «Beatles, Rolling Stones e Bob Dylan influenzavano la politica. Oggi la musica è meno potente di allora ma ogni volta che faccio un concerto penso che qualcuno dei giovani nel pubblico un giorno sarà un politico. Di recente ho incontrato un politico importante che mi ha confessato di essere mio fan sin da ragazzino. Le canzoni non cambiano più il mondo ma piantano semi e possono essere una forma di resistenza a quello che accade». Sting e l’Italia. Ricorda Luciano Pavarotti: «Venne a cena a casa mia. Disse di essere a dieta… si mangiò due polli. È stato una delle voci del XX secolo, insostituibile». È amico di Zucchero: «Una voce blues con un gusto italiano che la rende unica. Lui mi regala il suo aceto balsamico, io il mio vino». Vino che viene dal Palagio, la tenuta a Figline Valdarno:
«Da Byron in poi c’è una lunga storia di inglesi che si innamorano dell’Italia. Vengo da una città industriale come Newcastle ma mi sento agricoltore. E nelle mie terre si fa agricoltura biodinamica per non abusare della terra».
( Fonte Corriere )
Annotazioni a margine
Suggestiva la festa annuale che Sting organizza per i suoi amici ed addetti ai lavori, nella sua tenuta Il Palagio. Ho avuto il piacere di essere tra gli invitati ed ascoltare un monumento della musica italiana a pochi metri è stato bello.
RG