Se la presenza di grasso nel fegato arriva a superare la soglia del 10-15% dobbiamo preoccuparci e viene così diagnosticata la disfunzione di fegato grasso. Tale disturbo si presenta generalmente senza sintomi e puo’ essere diagnosticata tramite ecografie addominali.
La steatosi si stima che possa riguardare il 30% ed oltre della popolazione nei Paesi industrializzati, ma la percentuale sale notevolmente se prendiamo in considerazione i soggetti obesi e/o diabetici; se ai primi stadi non comporta rischi rilevanti, quando progredisce può causare pericolose complicazioni, per arrivare alla cirrosi, nonché fungere da fattore di rischio per il diabete, infarti e ictus.
Se diagnosticata per tempo è possibile rallentarne, talvolta anche arrestarne la progressione, prevenendo così le complicazioni più pericolose.
Si ritiene che una possibile concausa, forse la più importante, possa essere un’alimentazione ipercalorica, in cui i grassi in eccesso non riescono ad essere metabolizzati dal fegato stesso, per cui finiscono per accumularsi nell’organo stesso.
Secondo molti esperti il rischio di sviluppare il fegato grasso sarebbe strettamente legato a : obesità , diabete di tipo 2 , insulio resistenza iperglicemia, ipertriglicerimia , ipercolesterolemia, ipertensione.
Ma è anche vero che la diagnosi viene a volte accertata anche in soggetti esenti da qualsiasi fattore di rischio.
La dieta ha un ruolo fondamentale per evitare l’avanzare della malattia e delle patologie sopra indicate.
La dieta mediterranea è quella maggiormente consigliata da tutti gli esperti del settore, per ridurre e contrastare queste malattie :
Menu giornalieri ricchi di frutta ed ancora di piu’ verdura, pietanze ricche di cereali e farinacei (pasta, pane, …) possibilmente integrali. Ridurre drasticamente il consumo di zuccheri raffinati e alimenti dolci (comprese le bibite).
Riduzione del consumo di alimenti industriali ed animali, specialmente carni rosse, spesso ricchi di pericolosi grassi saturi. Regolare consumo di pesce, preferendo quello azzurro di piccola taglia, almeno tre volte a settimana.
Preferire cibi con elevato contenuto di grassi mono e polinsaturi quali legumi ed olio d’oliva.
Cucinare senza grassi aggiunti, evitando le fritture, preferire 5-6 spuntini al giorno ai classici tre pasti. Ridurre o preferibilmente eliminare gli alcolici, compresi vino e birra.