Prima spremitura a tre anni dalla messa a dimora della barbatella già innestata importata dalla Cina. La vendemmia promette bene anche per le altre uve
GRADO. A Fossalon vendemmia anticipata di almeno una decina di giorni rispetto allo scorso anno con la novità della produzione, per il primo anno, del Drago Rosso, dal nome del relativo vitigno. La vendemmia interessa tutta la campagna di Fossalon ma riguarda, per ora, solamente una parte dell’uva in quanto ci sono tipi precoci e altri meno. La parte del leone la fanno sempre i Vivai Rauscedo grazie all’ampia distesa di vigneti che occupano 136 ettari e soprattutto ai circa 1500 tipi di viti diverse fra varietà e cloni. Una sede, quella di Fossalon creata per produrre le marze (le gemme che innestano nelle viti) dove si effettuano anche diversi esperimenti come quelli di alcuni incroci che sta attuando Asia, una tecnica russa esperta proprio in questo settore.
Fermo restando che si tratta, come ha spiegato il direttore ed enologo dei vivai, Claudio Bressan, di un’annata che si presenta con un’ottima produzione quantitativa ma soprattutto con uva di qualità, due sono in particolare le novità del 2019. Un’area destinata alla coltivazione di ben 60 qualità di uva da tavola che è stata creata quasi a ridosso della Strada Bissa che costeggia il boschetto di Fossalon e che quest’anno si presenta già con un’ottima produzione.
L’altra novità è che per la prima volta, dopo 3 anni dalla messa in dimora delle barbatelle già innestate provenienti dalla Cina, si registra la maturazione di bei grappoli d’uva di quello che sarà il vino Drago Rosso. Si tratta di un’uva da tavola rossa, anche se in realtà la coloritura dei grossi acini ovali sembra che si attesterà su un rosato molto accentuato.
Considerato l’esito sperimentale positivo è già stato fatto un po’ di spazio attorno per mettere a dimora altre di piante di questo vitigno.
Ma solamente se anche all’assaggio l’uva sarà considerata davvero eccellente come sembra lo sia, almeno dal suo aspetto. Ma non è la sola curiosità.
Ottima è, infatti, anche la produzione di una serie di varietà in particolar modo quelle considerate particolarmente resistenti alle malattie. Varietà create a Fossalon mediante incroci naturali sin dal 1998 grazie al lavoro dell’Università di Udine e Iga e dell’impegno, anche finanziario, degli stesi Vivai Rauscedo che hanno già conquistato eccellenti riconoscimenti internazionali.
Le prime 10 varietà resistenti ottenute da questo programma sono state iscritte al Registro nazionale delle varietà nel 2015 e da quell’anno sono autorizzate alla coltivazione in Veneto e Friuli.
«Nelle altre Regioni – spiega il direttore generale dei Vivai Rauscedo, Eugenio Sartori –, purtroppo, si sta ancora attendendo l’adozione di provvedimenti regionali che autorizzino la coltivazione di queste nuove varietà sulla base dei risultati ottenuti dalla sperimentazione in loco di tali vitigni. All’estero, invece, dove l’iter di autorizzazione alla coltivazione è più semplice, le nuove varietà trovano più facile collocazione come, ad esempio, in Ungheria, Svizzera, Stati Uniti
( Fonte Il Piccolo )