Home DEGUSTAZIONI VINO Siddùra, 7 vini di autentica passione sarda tra cannonau e vermentino

Siddùra, 7 vini di autentica passione sarda tra cannonau e vermentino

Sognavo di ritornare nella cantina Siddùra fin da quando l’avevo visitata, quasi per caso, un anno fa. Stavolta volevo ritornarci con calma per passeggiare tra i vigneti, assaggiare un chicco d’uva un po’ appassita da un grappolo dimenticato tra le foglie ingiallite, degustare i vini senza preoccuparmi di dover prendere l’aereo, chiacchierando amabilmente della stagione, degli abbinamenti e della vita.

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Ed eccomi qua, nella cantina Siddùra, nel cuore della Gallura, con l’amministratore Massimo Ruggero, oramai una vecchia conoscenza, e con l’agronomo Luca Vitaletti.

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Siddùra (che in gallurese significa “sella”) è una cantina molto giovane, fondata nel 2008 da un imprenditore tedesco nel settore della moda, Nathan Gottesdiener, innamorato della Sardegna.

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Un giorno, vedendo Siddùra, proprietà abbandonata di quasi 200 ettari poco distante da Luogosanto, la acquista e dà il via alla nuova emozionante sfida. Inizia ad impiantare i primi vigneti e costruisce una cantina interrata, all’ultimo grido della tecnologia e con attenzione all’ambiente e al paesaggio.

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Nel 2011 esce il primogenito, il Vermentino Maìa, che è stato subito premiato con la medaglia d’oro dal Decanter 2013. Oggi, nel 2014, la cantina ha in attivo 7 etichette, suddivise tra 3 Vermentini e 4 rossi (Cannonau, Cagnulari, e un blend di Sangiovese e Cabernet), ed è arrivata a produrre 150.000 bottiglie annue.

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All’interno la cantina è dominata da un soppalco vetrato con la saletta degustazioni.

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Vista sulla barricaia, luogo affascinante dai profumi diVini (permettetemi il gioco di parole) e sala con i serbatoi di acciaio. Qui, nell’incantevole atmosfera di arte e design avvengono incontri di lavoro e degustazioni di vini (su prenotazione), accompagnati da salumi e formaggi tipici della zona.

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Nathan ha fatto ristrutturare lo stazzu, un insediamento tipico rurale, poco distante dalla cantina e lo ha arredato con una parte dei quadri della sua ampia collezione d’arte moderna. Un lungo tavolo, il forno funzionante e il caminetto: cosa volere di più per una cena tra pochi intimi ?

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La parola che descrive meglio i vini di Siddùra è l’eleganza. E il motivo è ovvio: l’enologo della cantina si chiama Dino Dini, allievo di Riccardo Cotarella e Giacomo Tachis, che ci mette nel vino l’anima e tutto il suo savoir faire.

Sono sempre affascinata da etichette e nomi dei vini, e qui i nomi sono tutti particolari, ispirati dalle lingue antiche, l’etrusco e il gallurese.

Ho degustato per voi tutte le sette etichette, e, da profana appassionata, vi dico subito: assaggiateli, scoprirete un mondo inaspettato.

 

I vini di Siddùra

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1. SPÈRA 2013 (gallurese) – fascio di luce

E’ un Vermentino leggero, immediato, molto femminile; sa di lamponi e di deliziosi frutti gialli.

 

2. MAÌA 2013 (gallurese) – magia

Una piccola parte di Vermentino viene tenuta in barrique per 6-7 mesi, mentre il resto rimane in acciaio. Il risultato del blend è un vino sapido e profumato, adatto a dei sontuosi pranzi a base di pesce.

 

3. BÈRU 2013 (etrusco) – nobile, superiore – origine di Vermentino

Passati 9 mesi di barrique, non sembra più nemmeno Vermentino, è burroso e vanigliato, ed è perfetto per accompagnare la fregola.

 

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4. ÈREMA 2013 (etrusco) – piccola piantina

Un blend di Cannonau (85%) e di Cagnulari (15%)

Sensazione immediata e molto gradevole di confettura di lamponi e more.

 

5. BÀCCO 2013 (italiano) – Dio del vino

Cagnulari in purezza che, si dice, sia molto difficile da vinificare, ma qui l’esperimento è andato a ottimo fine.

Dopo un breve soggiorno in botte diventa erbaceo e speziato, addirittura leggermente burroso, si sente meno confettura, ma le prugne fresche.

 

6. FÒLA 2012 (gallurese) – favola

Cannonau in purezza, una meraviglia di cui mi sono già innamorata l’anno scorso.

Profumi di sottobosco e delle foglie umide, è un vino molto raffinato, molto diverso dal “solito” Cannonau.

 

7. TÌROS 2012 (etrusco) – vino

Sangiovese e Cabernet. L’ho assaggiato la prima volta a Vinitaly 2014, e sono rimasta davvero impressionata. Questa etichetta non poteva mancare nel curriculum dell’azienda. Potrei descriverlo come setoso, vellutato e leggermente salmastro. Un anno in barrique gli ha regalato i sentori del sigaro, delle spezie, specie pepe nero.

 

Società Agricola Siddura. Localita Siddura Snc. 07020 Luogosanto (OT). Tel. +39 079 65 73 027

 

 

( Fonte Scattidigusto )