Lungo l’intera filiera agroalimentare europea, ad esclusione dell’agricoltura, sono circa 90 milioni le tonnellate di alimenti sprecate, pari a circa 179 kg di cibo gettato pro capite.
Con proporzioni diverse a seconda del Paese: si va dall’1% della Germania al 21% dell’Estonia, per un 5% complessivo a livello Ue. Ma cosa si butta via? Soprattutto insalata (finisce nella spazzatura il 50%), ma anche pane (33%), frutta (25%) e verdure (20%). Sono i dati forniti oggi da Luca Falasconi, ricercatore Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e socio fondatore di Lmm – Last Minute Market, intervenuto all’incontro “Quanto Basta – Un principio etico contro lo spreco alimentare”, organizzato al Tempio di Adriano da Manageritalia e Manager@eat. “Lo spreco riguarda ogni step della filiera agroalimentare, dal campo alla tavola, ma è a livello domestico che si concretizza la quota maggiore di spreco – dichiara Falasconi all’Adnkronos – In termini di valore economico, parliamo di circa 5-6 miliardi di spreco alimentare a livello domestico, mentre nel percorso che il cibo fa dal campo ai supermercati il valore si attesta sui 3,5 miliardi di euro”. Le ragioni di questo spreco casalingo sono tante, “ma soprattutto – sottolinea Falasconi – il consumatore dà poco valore al cibo. Spesso, poi, non si rende neanche conto di sprecare perché vittima di comportamenti indotti da chi distribuisce e produce”. E poi, il cibo ci costa poco: “destiniamo dal 18 al 20% del nostro reddito all’alimentazione mentre l’80% lo utilizziamo per tutti gli altri consumi – aggiunge – In Italia abbiamo a disposizione ogni giorno, per ognuno di noi, circa 3.700 kilocalorie di cibo, una volta e mezzo di più di quanto necessario per vivere in modo sufficiente. Una straordinaria abbondanza che ci permette di sprecare così tanto”. A fronte di questi dati, tante le azioni che si possono mettere in campo, “ma la più importante è riappropiarsi del valore del cibo – conclude Falasconi – e poi adottare il ‘QB’, il Quanto Basta: andare a fare gli acquisti con la lista della spesa e comprare ciò di cui davvero abbiamo bisogno. Ricerche americane dimostrano che i consumatori acquistano il 30% in più di cibo ‘per scorta’ che poi finisce nel bidone della spazzatura”.
( Fonte Adnkronos )