IN ITALIA LO ZUCCHERAGGIO DEL VINO E’ PROIBITO
Una pratica proibita in Italia, lo zuccheraggio del vino o ” chaptalisation “, a tal proposito
ne ho scritto fiumi di parole, leggere al link :
https://www.winetaste.it/?s=zuccheraggio+o+chaptalisation
E’ di queste ore la notizia del sequestro operato dalla GDF di Andria, di uno stabilimento abusivo, dove tra l’altro, veniva aggiunto zucchero ( saccarosio ) al vino, con lo scopo di aumentarne la gradazione alcolica.
Questa pratica è ammessa in altri paesi del nord Europa, ma in Italia è proibita, mentre è possibile aggiungere Mcr, ovvero Mosto Concentrato rettificato di uva, sempre con lo scopo finale di innalzare la gradazione alcolica, specialmente nelle annate non fortunate.
IL PROSECCO FA ECCEZIONE
A questa pratica proibita, fa eccezione il prosecco, in quanto la presa di spuma si svolge grazie all’utilizzo di autoclavi, dove il vino base viene introdotto insieme a zucchero di canna e lieviti autoctoni selezionati.
La procedura prevede la rifermentazione per un tempo di almeno 40/50 giorni, avendo cura che il processo sia lento e graduale per esaltare il perlage e non stressare il vino. Piu’ il tempo di rifermentazione sarà lungo, piu’ fine ed elegante ne risulterà il prodotto finale. In questo caso si parlerà di ” charmat lungo “. La gradazione alcolica arriva a 11-11,5 % vol alcolici partendo da un vino base di circa 10-10,5% vol.
Al termine della spumantizzazione avviene l’imbottigliamento del prodotto che in base alla concentrazione di zuccheri per grammo/litro verrà classificato secondo le diverse tipologie: brut , extra dry, dry. Generalmente dopo 30 o piu’ giorni di affinamento in bottiglia, il vino sarà pronto per essere immesso sul mercato.
IL SEQUESTRO DI ANDRIA
Lo stabilimento vinicolo di Andria, sottoposto a sequestro, era privo di ogni tipo di autorizzazione amministrativa, composto da 9 cisterne interrate e 21 serbatoi inox adibiti allo stoccaggio dei vini, attrezzature e strumentazione di cantina.
In totale sono stati posti sotto sequestro ben 450mila litri di prodotti vinosi, di cui non si è potuto risalire all’origine, già pronti per essere immessi in commercio; 7mila chili di zucchero/saccarosio illecitamente detenuti all’interno dei locali. Il valore complessivo, di quanto sequestrato , si aggira intorno ai due milioni di euro.
I gestori dell’opificio, noti imprenditori del settore, sono stati denunciati per truffa aggravata, frode in commercio e sofisticazione di prodotti agroalimentari. Ancora, purtroppo, non sono stati resi noti i nomi degli imputati, lo faremo appena a conoscenza.