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Sei anni senza Veronelli









Vivrei in costante stato di gioia, sicuro di leggere nell’al di l i miei necrologi, se credessi nell’immortalit dell’anima. Non ci credo. e ne scrivono, su me vivo, d’ogni fatta.
Tutto sommato non mi preoccupo pi di tanto. Vogliono “assecc ‘o mare cu ‘a ciuttulella” (asciugare il mare con una ciottolina)? Ci si dedichino. Quant’a me continuo a fare, con infinita pazienza, ed ironia, quello c’ho sempre fatto. Opero per il ben vivere d’oggi, il che significa, se solo un poco ci pensi, rendersi garanti del futuro.

La straordinaria contemporaneit di Luigi Veronelli sta in queste poche righe scritte nella primavera 1990. Inutili ulteriori commenti, meglio stappare una buona bottiglia, una bottiglia del suo privilegio.

G.B


P.S. ) Anche altri colleghi lo hanno ricordato qui :


http://www.lavinium.com/laviniumblog/ricordando-luigi-veronelli-come-si-stappa-una-bottiglia-di-vino.html