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Scoperte 11mila bottiglie di falso Tignanello Antinori

I nomi degli imputati

I Carabinieri dei Nas hanno sequestrato oltre 11.000 bottiglie di falso Tignanello Antinori ed eseguito 3 ordini di arresto.

 

 

Gli arrestati sono M. F. classe 1988 (custodia in carcere), Morini Maria Alessandra, classe 1961 (arresti domiciliari), entrambi di origini mantovane che hanno utilizzato come paravento società da loro costituite e Sergio Papa, classe 1964, residente in provincia di Cremona.

 

In realtà  le bottiglie contenevano “un vino rosso di provenienza diversa e di qualità inferiore” ed erano destinate al mercato nazionale ed estero, soprattutto Germania e Belgio.

 

L’ordine sospetto di etichette alla tipografia

L’indagine, come ricostruita in una nota dai militari, nasce nel febbraio del 2017 su iniziativa del Nas di Firenze, a seguito di segnalazione relativa a un ordine di riproduzione e stampa di 4.500 etichette di vino ’Tignanello’ (bottiglie da 750 ml, annate 2009, 2010, 2011) ricevuto da una tipografia di Pistoia, da parte di un soggetto che si presentava come ‘signor Rossi’ e che dichiarava di agire in nome e per conto di una società successivamente rivelatasi essere del tutto all’oscuro del meccanismo illecito.

 

Il committente aveva fatto seguire all’ordine l’invio di foto delle etichette da riprodurre e di una bozza contenente le specifiche per la stampa.

Un errore voluto( ? ) in etichetta “la firma” del falso

L’esame delle bozze da parte degli inquirenti ha fatto emergere una certa esperienza nella contraffazione, ad eccezione di un errore ( molto probabilmente voluto ) contenuto nell’etichetta anteriore: ‘altidudine‘ al posto di altitudine. Si tratta, prosegue la nota dei Nas, di un vero e proprio marchio, una sorta di ” annotazione ” che contraddistinguerà le bottiglie messe in circolazione.

 

Etichette di questo genere sono state trovate nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata a carico di uno degli indagati, anche su bottiglie di vino commercializzate  in Germania, a testimonianza della sostanziale identità della fonte.

Le scatole di cartone stampate a Parma, le etichette in Cina

 

L’indagine durata due anni ha permesso di ricostruire tutti i passaggi e le aziende a vario titolo coinvolte nel confezionamento del falso Tignanello, a volte all’oscuro del raggiro.

 

“In provincia di Parma – prosegue la ricostruzione – è stata individuata l’azienda dove venivano stampati i cartoni esterni con l’illegale impressione dei marchi e dei segni Antinori, cartoni destinati a contenere le bottiglie.

 

Per quanto riguarda le etichette, dall’indagine è emerso che le stesse sarebbero state riprodotte nella Repubblica Popolare Cinese, dalla quale arrivano anche altri elementi di confezionamento. Le bottiglie di vetro sarebbero state invece reperite presso produttori nazionali, ignari della destinazione, ovvero della loro utilizzazione per una falsificazione di vino contraffatto.