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Rinasce il Federico II stella targata Milazzo

Torna alla luce dopo quasi undecennio. il Federico II Rex Siciliae, lo spumante metodo classico fiore allocchiello dellazienda agricola Milazzo, di Campobello di Licata (Agrigento). Lanciate nel 1997, le bollicine da vari cloni di Chardonnay, sono una sorta di metafora della giovane arte spumantistica targata Sicilia. Sono tra i pochi millesimati che si facciano nellIsola e tra gli altrettanto pochi metodo classico italiani tenuti per otto-dieci anni ad affinare sui lieviti. Finora, oltre che per lannata dellesordio, stato tappato nelledizione 1999 arrivata nei wine-shop in poche migliaia di bottiglie, tre anni fa. Ora tocca al 2001 ma a stretto giro di posta sar confezionato anche il 2002, annuncia Giuseppe Milazzo, patron della piccola casa, prima in Sicilia per produzione di Champenoise, per prendere a prestito, solo per un attimo, la terminologia dei cugini dOltralpe. Perch delle 380 mila bottiglie che ogni anno Milazzo produce, ben il 10% (38 mila) sono spumanti: in tutto cinque etichette su un totale di 21 pi due grappe, da Inzolia e Nero dAvola, a cui, probabilmente entro questanno, se ne aggiunger una sesta: uno spumante a dosaggio zero pensato per la ristretta cerchia degli intenditori. Sar un prodotto particolarmente secco perch a zero zuccheri, precisa Milazzo. In pratica, non vi sar aggiunto il cosiddettoliqueur dexpdition, un mix di metabisolfito e zuccheri che solitamente si usa per correzioni, sei mesi prima delluscita, allatto del dgorgement. Cos verr fuori un metodo classico da amatori, che sar proposto in qualche migliaio di bottiglie, intorno ai 16 euro. Sar invece di 34-36 euro il prezzo al consumo del Federico II, millesimato con alle spalle un anno di barrique (perlage finissimo, 12,5 gradi alcolici) la cui annata 2001 arriva al mercato in questi giorni in 4.200 pezzi; la 2002 sar distribuita entro fine agosto, in 11 mila bottiglie.
Ma la maison fondata da Milazzo nel 1988 e venuta alla ribalta a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta grazie al Maria Costanza (disponibile oggi nelle versioni bianco, da Inzolia e Chardonnay, e rosso, un Nero dAvola invecchiato per cinque anni), ha nellarco anche altre frecce. Specialmente, un vendemmia tardiva da Inzolia (Loro di casa Milazzo) che lazienda ha proposto appena due volte negli ultimi dieci anni: esce in questi giorni la terza edizione, per la vendemmia 2006. Tenuta a battesimo dopo quattro anni di maturazione in barrique, arriva in quattromila bottiglie da 25 euro. Inoltre, sar affidata alle enoteche entro agosto lultima versione (la 2009) del Bianco di Nera, un frizzantino da uve autoctone siciliane fermentato in autoclave per 18 giorni, alla maniera degli Charmat. Il nuovo Bianco di Nera uscir in 40 mila pezzi da dieci euro.
Da segnalare, ancora, che la cantina, che conta su 73 ettari di propriet tutti nelle colline a Nord-Est di Campobello, dal 1994 a oggi (sedici anni) ha incassato ben 131 riconoscimenti in competizioni di settore, nazionali e internazionali. Produce in regime biologico attestato dallIstituto Mediterraneo di Certificazione (Imc), di Senigallia. E dispone delle attestazioni sulla tracciabilit verticale (dalle concimazioni alla vigna alle botti al rapporto col mercato) Uni en iso 9001, 14001 e 22005. Di s dice che strutturata come azienda aperta, disponibile ad accogliere i visitatori anche senza alcun preavviso
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( Fonte Umberto Ginestra- Vitevinonews )