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Quantità nella media, qualità molto buona quando non ottima, prezzi delle uve al rialzo e aspettative di unâannata eccellente sia per le bollicine di Franciacorta che per il Lugana che per i rossi del Garda Classico. La vendemmia in Provincia di Brescia si chiude con un bilancio nettamente positivo, ben sintetizzato dalle prime stime del Centro Vitivinicolo Provinciale che parlano di un calo produttivo molto meno drastico di quanto ci si aspettasse a luglio, e di unâannata qualitativamente sopra la media per gran parte delle produzioni del vigneto bresciano. In totale nelle cantine bresciane dovrebbero essere stati depositati poco più di 284 mila quintali di uva, che daranno origine a una produzione in vino pari a 192 mila ettolitri, equivalenti a uno «stock» di bottiglie compreso tra i 16 e i 18 milioni. «Câè un leggero calo produttivo generalizzato, compreso tra il 5 e il 10% – spiega Marco Tonni, Tecnico del Centro Vitivinicolo -. Un calo molto contenuto rispetto alle previsioni di luglio, grazie a un agosto insolitamente piovoso, che ha rimediato alla forte siccità dei mesi precedenti facendo guadagnare qualità a tutte le uve». SERGIO GRAZIOLI, ASSESSORE Provinciale Agricoltura e Presidente del Centro Provinciale Vitivinicolo, conferma che «è unâannata ottima per tutte le zone. Esprimeranno grandi potenzialità sia i Franciacorta che i Lugana, ma anche i rossi da uve a maturazione intermedia come il Groppello del Garda Classico». La Franciacorta, come sempre, gioca in pole position ed è una delle poche zone a fare registrare un incremento produttivo grazie allâentrata a regime dei molti impianti messi a dimora negli ultimi anni per la produzione di Docg. Oltre il 50% della produzione di uva bresciana, circa 150 mila quintali, è destinata alla produzione di Franciacorta, e rispetto allo scorso anno si registra un incremento produttivo del 5-10%. A questo quantitativo si aggiungono le uve per i Doc: il terre Bianco è ormai ridotto al lumicino (7 mila quintali di uve, 4.600 ettolitri di vino), il rosso si conferma sulle posizioni dello scorso anno con 30 mila quintali di uve raccolte e circa 19 mila ettolitri di vino. A due mesi di distanza dallâinizio della raccolta delle uve per le basi, il direttore del Consorzio di tutela Adriano Baffelli conferma le valutazioni positive della prima ora. «I Franciacorta 2006, che assaggeremo non prima del novembre 2008, saranno di ottimo livello, freschi ed eleganti – spiega -. E ci sono tutte le carte in regola per chiudere lâanno positivamente anche dal punto di vista produttivo: con ogni probabilità il numero delle bottiglie spedite farà registrare un 5% sul 2005, avvicinandosi al traguardo dei 7 milioni. Non bisogna dimenticare unâulteriore nota positiva: quella delle uve rosse, che i nostri produttori hanno raccolto di ottima qualità grazie allâeccellente andamento climatico di questi due ultimi mesi». Soddisfatto anche il Presidente del Consorzio Garda Classico Paolo Turina. «Ci sono ottime aspettative per i rossi, in particolare modo per il Groppello, il nostro vitigno autoctono, che ogni anno guadagna posizioni: ormai rappresenta un terzo della produzione, con mille tonnellate di uva e un quantitativo superiore alle 750 mila bottiglie. In totale sono 38 mila quintali di uva, con un calo del 10-15%». Il Lugana chiude con una stima di 53-54 mila quintali di uva e 30 mila ettolitri di vino, ma soprattutto con le previsioni di unâannata decisamente felice dal punto di vista qualitativo. «Il Lugana conferma il suo momento felice – dice il presidente del Consorzio Paolo Fabiani -. Questa annata ha tutte le carte in regola per consolidare ulteriormente la qualità ». Infine, le piccole Doc: Botticino, Capriano, Cellatica e San Martino totalizzerebbero insieme 5 mila quintali di uva circa, per una produzione in vino di poco inferiore ai 4 mila ettolitri. MARCO ROSSI |