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Prezzi: caro carne, aumenta di 20 volte da stalla a tavola

Nel settore delle carni diventata insostenibile la forbice tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo con i prezzi dalla stalla alla tavola che aumentano di oltre cinque volte per il coniglio fino a venti volte dal maiale al prosciutto.


 


 


E’ significativo che il primo intervento del garante per la sorveglianza sui prezzi avvenga nel settore delle carni dove diventata insostenibile la forbice tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo con i prezzi dalla stalla alla tavola che aumentano di oltre cinque volte per il coniglio fino a venti volte dal maiale al prosciutto. E’ quanto denuncia la Coldiretti , in riferimento alla convocazione della categorie produttive della filiera carne da parte di Mr prezzi, nell’annunciare una mobilitazione che domenica 3 febbraio porter maiali e conigli nel centro di una grande citt come Torino. La manifestazione si svolger nella piazza palazzo di Citt, davanti al Municipio, e vuole evidenziare la situazione di crisi dell’attivit di allevamento mentre i consumatori sono costretti a sopportare costi insostenibili che mettono a rischio di consumi con cali del 4,2 per cento per la carne bovina e del 2,3 per cento per quella di maiale. Tra l’altro alla carne vengono destinati 106 euro dei 467 spesi in media ogni mese dalle famiglie per l’alimentazione. Questo significa che necessario lavorare per rendere piu’ trasparente e diretto il percorso del prodotto con l’etichetta di provenienza,  ma che anche necessario intervenire – continua la Coldiretti – sulle filiere inefficienti che perdono valore senza ritardare le necessarie ristrutturazioni .


 


Per il maiale – sostiene la Coldiretti – si verificato un crollo del 10 per cento del compenso riconosciuto agli allevatori nelle stalle al quale non ha fatto seguito una analoga riduzione dei listini per i consumatori. Il prezzo dei salumi per i cittadini  aumentato ( 2,7 per cento) nonostante che – sottolinea la Coldiretti – i maiali cresciuti in Italia vengano pagati agli allevatori ad un valore attorno a 1 ,25 euro al chilo che non riesce nemmeno a coprire i costi di produzione. Il risultato che il prezzo del maiale dalla stalla alla tavola moltiplica per cinque se si acquista la braciola, per dieci se si compra il salame e per oltre venti volte se il prosciutto a finire nella busta della spesa, con l’effetto che gli acquisti familiari di carne suina e salumi si sono ridotti del 2,3 per cento nel 2007.


 


Non cambia la situazione – continua la Coldiretti – per il prezzo del coniglio che aumenta del 430 per cento dalla stalla alla tavola a causa delle distorsioni nella distribuzione commerciale che mettono a rischio i consumi, ma anche il primato nell’allevamento dell’Italia che il primo produttore europeo e il secondo a livello mondiale dopo la Cina. Il prezzo medio pagato dai consumatori si avvicina agli 8 euro al chilo mentre agli allevatori riconosciuto un importo – sottolinea la Coldiretti – di circa 1,5 euro al chilo che mette a rischio la sopravvivenza dei circa 5mila allevamenti presenti in Italia.


 


In difficolt anche il settore dell’allevamento bovino dove nonostante la forte dipendenza dall’estero con un grado di approvvigionamento della carne, che attualmente sceso addirittura al di sotto del 50 per cento, il Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro intervenuto sulla Commissione Europea per favorire l’importazione di carne brasiliana nonostante l’allarme di natura sanitaria lanciato dall’Unione Europea che per la mancanza di garanzia ha deciso forti limitazioni per evitare che nei piatti dei cittadini europei finiscano carni provenienti da zone a rischio di malattie come l’afta epizootica. Un comportamento grave che rischia di aumentare la gi difficile situazione di mercato con i prezzi in calo negli allevamenti ed in aumento sul mercato con una riduzione nei consumi del 4,2 per cento nei primi dieci mesi del 2007 secondo i dati Ismea Ac Nielsen. Un discorso a parte – conclude la Coldiretti – merita il settore della carne di pollo che, dopo la forte crisi attraversata a seguito dell’emergenza aviaria che ha provocato una psicosi nei consumi, tornata su livelli precedenti la crisi con consumi in aumento dell’11 per cento.


 


Fonte: Elaborazioni Coldiretti


 


 


 


Considerazioni di Winetaste


 


Credo che, ridurre il consumo di carne, oltre che fare bene al portafoglio faccia pure bene anche alla nostra salute. Ormai dottrina consolidata che labuso di carne porta a diverse malattie. Credo si possa vivere bene anche senza, o con poca carne, ed in famiglia ne ho un esempio chiaro e diretto . Ho un fratello medico, che da oltre 30 anni non consuma alcun tipo di carne, ed ha cresciuto due magnifici figli ( i miei nipoti ), con un gran bel fisico, sanissimi e direi anche molto intelligenti. Uno dei questi, il piu grande ha superato lesame di maturit al liceo scientifico con il brillante punteggio di 100/100, e solo in due casi tra i quali anche lui, stata ripristinata la lode , in quanto al liceo non era prevista.


Quindi consumiamo meno carne, e male non ci far, ma una vergogna che il prezzo dal produttore al consumatore aumenti in maniera tanto spropositata, oltre 20 volte.


Parlavo recentemente in Valpolicella con un produttore di ciliegie, il quale mi diceva che il prezzo a lui pagato di 0,30/0,40 centesimi al kg., poi sui banchi dei supermercati costano 7/8/9 euro, cose vergognose per una societ che si dichiara civile , ed i nostri governanti di dx e di sx che hanno fatto in questi anni ? Niente di niente, solo chiacchiere al vento.


Una vera vergogna che grava sulle nostre tasche, spero che quanto prima ( ed anche gi tardi ! )  le autorit preposte mettano un calmiere ai prezzi, con un minimo ed un massimo di vendita per ogni articolo, in barba alla tanto conclamata scusa del libero mercato .


Ormai non piu libero mercato, ma libero furto legalizzato.


Roberto Gatti

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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