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“Piacere Barbaresco”

Atto Secondo


 


 


Dal 12 al 15 settembre scorso si tenuta, nei comuni di produzione, la seconda edizione di PIACERE BARBARESCO, e noi di Vinealia eravamo presenti, invitati assieme a un piccolo gruppo di giornalisti quasi tutti stranieri dallEnoteca regionale del Barbaresco.


Rispetto alledizione dello scorso anno sono stati apportati sostanziali cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il programma specifico dedicato alla stampa e in special modo alle degustazioni tecniche.


 


Ma procediamo con ordine, partendo dal tardo pomeriggio di venerd 12, quando presso lAuditorium San Giuseppe, di Neive, si tenuta la cerimonia di apertura della manifestazione.


Giancarlo Montaldo, responsabile dellEnoteca del Barbaresco, dopo i saluti di rito, ha puntualizzato che levento Piacere Barbaresco uniniziativa sia di promozione ma anche di formazione, dedicata come ha ribadito anche lassessore allagricoltura del comune di Alba a tre specifiche entit: giornalisti, operatori e consumatori.


In effetti il programma, estremamente articolato, dava la possibilit anche ai semplici appassionati oltre che degustare, nel salone Mezzocolle di Neive, le annate 2004 e 2005 di Barbaresco di oltre sessanta produttori di visitare, accompagnati da coloro che li producono, le diverse zone di produzione di questo vino, aiutati nel percorso dalle mappe delle quali parleremo successivamente dei sessantasei crus riconosciuti del Barbaresco (Menzioni geografiche aggiuntive, usando il termine tecnico); inoltre, la domenica, nella Bottega del Vino di Treiso, in quella di Neive e nella sede del comune di Barbaresco, si potevano degustare anche le annate 2003 e 2000. Un occasione che numerosissimi operatori ed appassionati non si sono lasciata sfuggire.


 Tornando allinaugurazione, alla quale sono intervenuti i sindaci dei tre paesi del Barbaresco, oltre allassessore allagricoltura di Alba, in rappresentanza della frazione San Rocco Seno dElvio quarta localit di produzione di questo vino sono stati pi volte ribaditi i vantaggi economici apportati a questi piccoli paesi dal successo mondiale di questo vino, soprattutto in termine di turismo, turisti, in gran parte stranieri, che al mattino presto, frequentano e fotografano le nostre colline ed i nostri giardini (vigneti) come ha ribadito il sindaco di Treiso.


 


Veniamo ora al momento clou, ovvero la presentazione in anteprima, delle Mappe delle menzioni geografiche aggiuntive, un lavoro poderoso e certosino, affidato dallEnoteca del Barbaresco ad Alessandro Masnaghetti, che lo ha portato a termine dopo un anno di lavoro.


Queste cartine come ha sostenuto lo stesso Masnaghetti, durante la presentazione sono adatte non solo a un pubblico di professionisti, ma anche ad amatori e semplici appassionati. Il lavoro nasce da una base catastale e rispetta i confini ufficiali, pur rappresentando la realt del territorio, e servono anche ad aggiungere, al semplice assaggio, il vissuto di un vino.


Si tratta in effetti di un lavoro di una precisione quasi maniacale, spingendosi ad evidenziare i confini dei singoli produttori allinterno del diversi crus; sul retro poi, ci sono le descrizioni dei diversi territori, esposizioni, altimetrie, il nome di tutte le etichette prodotte, sino ad arrivare alle coordinate di Google Earth; un documento che non pu assolutamente mancare tra gli strumenti di lavoro degli operatori ma anche nelle case di tutti coloro che amano questo vino.


Sono quindi seguiti gli interventi di Giacomo Oddero, che ha ricordato tutto il lavoro svolto dallinizio delle denominazioni in Italia; e di Claudio Rosso, presidente del consorzio Langhe Monferrato Roero, che, dopo aver evidenziato le problematiche dovute alla nuova Ogm sui vini, dovute alla gestione delle denominazioni da parte di Bruxelles, ha ribadito come il Barbaresco sia la prima denominazione ad ottenere il riconoscimento ufficiale delle Menzioni geografiche aggiuntive (il Barolo ci sta lavorando, e entro lanno verr presentata al ministero la richiesta per la modifica al disciplinare). Rosso ha inoltre annunciato la candidatura del distretto Langhe, Monferrato e Roero, allUnesco per il paesaggio vitato.


 


 Veniamo dunque alle degustazioni tecniche dei vini riservate ai giornalisti accreditati, che si sono svolte in tre sessioni ben distinte: il sabato mattino, presso lAuditorium San Giuseppe di Neive si sono potuti assaggiare i vini prodotti in questo comune, nel pomeriggio si sono degustati quelli di Treiso e di San Rocco Seno dElvio, presso la Bottega del vino di Treiso; ed infine la domenica mattina, presso il comune di Barbaresco, abbiamo assaggiato i vini prodotti in questo comune.


La prima degustazione stata preceduta da una completa panoramica sul territorio, il vitigno, lannata, e tutto quanto cera da sapere sul Barbaresco, tenuta in maniera egregia da Aldo Vacca, della Produttori del Barbaresco; piccolo particolare: il tutto avvenuto rigorosamente in Inglese, con buona pace dei giornalisti Italiani (per la verit eravamo solamente in quattro).


Giancarlo Montaldo ha infine analizzato (questa volta in italiano, con traduzione in inglese) le annate 2004 e 2005, molto simili come andamento climatico, neve nel 2004 e pioggia nel 2005 nella fase iniziale, maggio caldo in entrambe e differenziazioni da luglio in poi, estate pi calda nel 2004 e leggermente pi fresca lanno successivo con temporali pi frequenti in questultima annata. Fioritura ed allegagione meno perfetta nel 2004, ma con produzione pi abbondante. In definitiva viene valutata pi positivamente lannata 2004, anche se meno costante del 2005 rispetto ai diversi produttori.


Noi di Vinealia, abbiamo optato per degustare solamente i vini prodotti nellultima annata in commercio, ovvero quelli del 2005; settantacinque campioni in tutto, trentadue del comune di Neive, dodici tra Treiso e San Rocco e trentuno di Barbaresco.


Ecco quindi le nostre impressioni, menzioniando come solitamente facciamo, solamente i prodotti valutati come ottimo/eccellente, non fornendo punteggi, essendosi trattato di una degustazione palese.


Ecco: come fatto presente anche a Giancarlo Montaldo, durante una cena, questo potrebbe essere lulteriore passaggio che Piacere Barbaresco potrebbe fare, dare la possibilit di poter assaggiare i diversi vini alla cieca, per evitare qualsivoglia influenza psicologica; vedremo il prossimo anno.


I vini sono elencati in ordine di preferenza, anche se ci sono parecchi parimerito, tutti i prodotti sono dellannata 2005.


 


 Vini di NEIVE, valutazione complessiva pi che positiva.


Pian Cavallo, di Giuseppe Negro: si presenta con in color rubino/granato luminoso; al naso intenso, pulito, elegante, con sentori di frutta rossa matura e speziata; in bocca si evidenzia la buona struttura ed il tannino ben dosato, notevole la nota speziata e buona la persistenza.


Gaja Principe, di Prinsi: il colore rubino/granato di media intensit; non molto intenso al naso ma pulito e di buona eleganza, sentori di frutta speziata; in bocca buon frutto e tannino ben presente ma non fastidioso, buona leleganza.


Basarin V. Gianmatt, dei F.lli Giacosa: dal colore granato non molto intenso; bel naso, di media intensit, fruttato, speziato, elegante, si percepiscono sentori di fiori appassiti; di buona struttura, caldo e morbido in bocca, elegante e con tannino ben dosato.


Froi di Massimo Rivetti: rubino/granato luminoso il colore; elegante e di buona intensit al naso, dove si percepisce la frutta rossa speziata; di buona struttura in bocca, morbido e con tannini piacevoli e ben dosati, elegante.


Barbaresco, di Francone: granato luminoso il colore, non molto intenso; buona lintensit olfattiva, con sentori di frutta matura e leggera confettura, elegante; di buona struttura, morbido in bocca ma con tannini ben presenti, elegante e di buona persistenza.


Gallina, di Ugo Lequio: dal colore granato/rubino; di buona intensit olfattiva e di buona eleganza, speziato al naso; la speziatura molto evidente anche alla bocca, buona la struttura e legno ben dosato.


Gallina, di Prinsi: granato il colore; di media intensit olfattiva, pulito, ricordi di frutta speziata; anche in bocca si fa notare per il buon frutto speziato, tannino presente ma non fastidioso.


Sor Bordin, di Fontanabianca: dal colore granato non molto intenso e non limpidissimo; buona lintensit olfattiva, pulito, sentori di frutta matura e leggera confettura; intenso lingresso di bocca, morbido seppur con tannino presente.


Curr, di Cantina del Glicine: rubino/granato scarico e luminoso il colore; non molto intenso al naso, pulito ed elegante, note di frutta leggermente speziata; leggermente aggressivo in bocca, tannico, elegante. Labbiamo preferito al naso.


Borgese, di Piero Busso: dal colore granato, non molto intenso ma luminoso; non molto intenso olfattivamente, alcolico, pulito, fruttato e di buona eleganza; buona la struttura e tannino notevole, legno in evidenza; molto giovane. Meglio al naso.


Serra Capelli, di Domenico Filippino: granato/rubino il colore; intenso al naso, speziato ed alcolico, di buona eleganza; strutturato, alcolico, morbido in bocca, con sentori di frutta matura speziata. Vino pronto, gi perfettamente bevibile.


Basarin, dei F.lli Giacosa: dal colore granato di media limpidezza; buona lintensit olfattiva, frutta matura; di buona struttura e con tannino ben dosato.


Vigne Erte, dei F.lli Cigliuti: granato non limpidissimo il colore; buona lintensit olfattiva con sentori di frutta matura, leggermente pungente; di buona struttura e con notevole tannino.


Gaja Principe, di Sarotto: rubino il colore; intenso, caldo ed alcolico al naso, sentori di frutta speziata e leggere note di castagne bollite; morbido, alcolico e strutturato in bocca, ritorna il ricordo di castagne bollite e di pellicina di castagne.


Basarin, di Moccagatta: dal colore granato intenso; di buona intensit olfattiva, sentori di frutta speziata; alcolico e con tannini in evidenza.


Sor Paitin, di Paitin: rubino/granato il colore; pulito e di discreta intensit olfattiva, note di frutta speziata; strutturato, alcolico, di buona morbidezza anche se con tannini in evidenza, legno abbastanza percepibile.


Basarin, di Marco e Vittorio Adriano: dal colore granato/rubino non molto intenso; frutta speziata al naso, buone sia lintensit che leleganza; alcolico e di buona struttura, tannino presente, fin di bocca leggermente amarognolo.


Ripa Sorita, di La Contea: granato tendente al mattonato il colore; frutta un poco cotta la naso, comunque di discreta eleganza; buona sia la struttura che la trama tannica, sentori di frutta matura e note di caff.


Cott, di Sottimano: color rubino; di media intensit olfattiva, buon frutto, elegante; tannino in evidenza.


Fausoni, di Sottimano: rubino intenso il colore; caldo ed alcolico al naso, sentori di frutta matura e confettura; strutturato ed alcolico in bocca, morbido ma con notevole tannino.


 


 Vini di TREISO-SAN ROCCO SENO D’ELVIO, valutazione complessiva media.


Cichin, di Ada Nada: dal colore granato abbastanza carico; pulito e di buona eleganza al naso, con sentori di frutta matura; buona la struttura, tannino equilibrato, elegante.


Marcarini, di C del Baio: granato di media intensit alla vista; di media intensit olfattiva e dal buon frutto; di media struttura e morbido in bocca.


Ad Altiora, di Taliano Michele: color granato luminoso; frutta matura speziata al naso, buona leleganza; buona la struttura, tannino un poco aggressivo.


Rizzi Boito, di Rizzi: color granato scarico; pulito al naso, buona lintensit olfattiva come pure leleganza; di media struttura e con tannino ben dosato.


 


Vini di BARBARESCO, valutazione complessiva buona.


Barbaresco, dei Produttori del Barbaresco: granato di media intensit; bel frutto al naso, pulito ed elegante; molto pulito in bocca, fresco, elegante, con tannino ben dosato. Un ottimo vino senza fronzoli.


S. Paolin, di Cascina Luisin: dal colore granato intenso non limpidissimo; buona lintensit olfattiva, con note di frutta speziata; buona la struttura, morbido, sentori di frutta speziata con piacevole finale amaricante.


Rejna, di Michele Chiarlo: granato non limpidissimo il colore; buon frutto speziato al naso, pulito e di discreta intensit; piacevole e morbido in bocca, dove ritroviamo la frutta speziata.


Bricchi Asili Bernardot, di Ceretto: dal colore granato/rubino intenso ma non limpidissimo; al naso frutta matura speziata; di buona struttura, morbido in bocca e con note di caff.


Roncaglie, di Poderi Colla: granato non limpidissimo il colore; di media intensit olfattiva, pulito e dal buon frutto; equilibrato e dal buon frutto pulito in bocca.


Brich Ronchi, di Rocca Albino: rubino/granato intenso il colore; pulito e di buona intensit olfattiva, sentori di frutta matura, soprattutto ciliegia; di discreta struttura, con un buon frutto e tannini ben dosati.


Bricco Libero, di Varaldo: colore granato non limpidissimo; intenso al naso, fresco, con notevole frutto e note speziate; buona la struttura, bel frutto maturo, leggermente amarognolo in chiusura.


Asili, di Michele Chiarlo: dal colore granato intenso, non limpidissimo; pulito e di discreta intensit olfattiva, frutta speziata; di medio corpo con leggera tostatura e note di caff.


Casot, di Carlo Boffa: granato profondo il colore, non limpidissimo; frutta matura e leggera speziatura al naso; notevoli sia lalcolicit che la struttura, tannini potenti ma non fastidiosi, un poco vegetale. Vino muscoloso.


Barbaresco, di Cantina del Pino: color granato/rubino di buona luminosit; media lintensit olfattiva, pulito, con leggera speziatura; di medio corpo, equilibrato, un poco tostato.


Rio Sordo, di Cascina Bruciata: granato intenso, tendente al mattonato il colore; buona lintensit olfattiva, con speziatura decisa; strutturato, con note tostate e tannini in evidenza, un poco aggressivo.


Montestefano, di Luigi Giordano: dal colore granato non molto intenso, di buona limpidezza; buona leleganza olfattiva, notevole la nota speziata; di media struttura. Labbiamo preferito al naso.


Sor Montaribaldi, di Montaribaldi: granato intenso non limpidissimo il colore; intenso al naso, con sentori di frutta matura speziata e confettura; notevole speziatura alla bocca, tannini decisi.


 


Dopo tutti questi assaggi, abbiamo effettuato un tour guidato nelle principali zone di produzione del Barbaresco, con soste nei luoghi pi spettacolari, dove con laiuto di enologi e produttori, e con lausilio delle mappe dei crus, abbiamo potuto individuare e riconoscere le diverse menzioni geografiche.


( Fonte Lorenzo Colombo-Vinealia )