Il blitz della guardia di finanza in un’azienda dell’Oltrepò pavese. Secondo l’accusa, nel 2014 utilizzate uve completamente diverse da quelle dichiarate in etichetta
I finanzieri del comando provinciale di Pavia, insieme a funzionari del Corpo forestale dello Stato e dell’ispettorato repressione frodi, su disposizione della procura di Pavia, hanno sequestrato il vino della vendemmia 2014 della cantina Terre d’Oltrepò. Il sequestro riguarda 16 milioni di ettolitri di vino sfuso e 700mila bottiglie.
“Le indagini – si legge in una nota della Guardia di Finanza – hanno infatti consentito di accertare che la cantina commercializza imponenti quantitativi di vino Doc/Igp/Igt dell’Oltrepò Pavese, per origine, provenienza e qualità diverso da quello dichiarato e del tutto incompatibili con l’effettiva quantità e qualità di uva prodotta e conferita dai soci”.
L’inchiesta ha preso avvio da numerosi esposti riferiti all’attività di produzione e commercializzazione di vino da parte della cantina Terre d’Oltrepò che denunciavano, in sostanza, che la cantina commercializzava imponenti quantitativi di vino Igt dell’Oltrepò Pavese del tutto incompatibili con l’effettiva quantità e qualità di uva prodotta e conferita dai soci.
In particolare si lamentava che il prodotto veniva prodotto da uve di qualità differenti rispetto a quelle certificate (ad esempio Riesling o Pinot nero al posto di Pinot grigio). L’operazione è il risultato di indagini partite a novembre, quando sono state effettuate oltre 60 perquisizioni e sono stati eseguiti campionamenti di vino Dop Oltrepò Pavese Pinot Grigio 2014 e Igp Provincia di Pavia Pinot Grigio 2014 presso gli stabilimenti di Casteggio-Broni e deposito di Stradella della Cantina Terre d’Oltrepò.
L’incrocio dei dati acquisiti dai coltivatori che fornivano le loro uve alla cantina, relativi ai terreni coltivati e alle loro rese per ettaro, confrontati con il vino messo in commercio ha fatto scattare il sequestro.
( Fonte http://milano.repubblica.it/ )