Pantelleria isola nel sud del mediterraneo, dista 70 km dalla Tunisia e 110 dalle coste siciliane, è chiamata a ragione
“ La perla nera del mediterraneo “.
L’isola è davvero incontaminata da industrie, elettrodotti, autostrade, smog e da ogni aberrazione causata dall’uomo, ma il risvolto della medaglia è che è veramente difficile viverci, lavorarci ecc., per le condizioni climatiche ed i venti che sferzano le coltivazioni agricole !
Bent el Riah, figlia del vento. Così gli arabi chiamarono l’isola di Pantelleria. Posta nel centro del mare Mediterraneo, si estende per 83 km2 . Nel corso dei millenni è stata dominata dai fenici, dai saraceni, dagli arabi, dai bizantini ed ognuno di questi popoli ha lasciato tracce indelebili nella civiltà pantesca che oggi, per l’unicità delle sue caratteristiche paesaggistiche e culturali, resta una testimonianza intatta di tradizioni secolari.
Ma figlia del vento non è solo un’evocazione poetica, Pantelleria, deve al vento che spazza via le nuvole dal cielo, la scarsità delle piogge che hanno esortato i panteschi a realizzare tecniche e accorgimenti per preservare il territorio e soprattutto per garantire la sopravvivenza sull’isola. Un luogo che è quindi la prova tangibile di come l’uomo sia riuscito a domare la natura impervia e ostile per assicurare, nel tempo, la propria sopravvivenza, praticando in questo caso un’agricoltura estrema e a tratti eroica.
Sudore e abnegazione hanno tramutato un caos di rocce vulcaniche in uno dei paesaggi agricoli più armoniosi dell’intero Mediterraneo. La coltivazione della vite e del cappero oltre ad essere elementi fondamentali per la vita dell’isola e nell’isola, sono il simbolo di Pantelleria, dove le generazioni hanno modellato l’orografia del territorio attraverso un’esperienza plurisecolare.
L’irrilevanza delle precipitazioni piovose ha sollecitato il contadino pantesco a rimediare sfruttando ogni singola goccia d’acqua che piove sull’isola. Sono nati così i dammusi, le abitazioni che caratterizzano il paesaggio dell’isola, che con i loro tetti tondeggianti e lisci raccolgono l’acqua, raccolgono l’umidità notturna per riempire le cisterne alle quali sono direttamente collegati; ma soprattutto i muretti a secco delimitano l’intera isola.
I muretti a secco hanno una duplice valenza, proteggono le piante dal vento e favoriscono la preservazione dell’umidità del terreno. Paesaggi incontaminati, bellezze architettoniche, grandi vini e l’eccellenza dei suoi prodotti tipici fanno di Pantelleria il Giardino del Mediterraneo.
Dal 31 agosto al 9 settembre si è svolto un fitto programma di iniziative per raccontare il valore della viticoltura eroica, i vini Pantelleria DOC, la cucina pantesca e il patrimonio archeologico e naturalistico dell’isola giardino del Mediterraneo.
Nuove sinergie tra aziende, territorio e albergatori pongono le basi per uno sviluppo del turismo in armonia con l’identità di Pantelleria. Benedetto Renda, Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini DOC: “Puntiamo sulla riconoscibilità del prodotto e sul valore strategico portato in dote da un territorio unico e straordinario come l’isola di Pantelleria. “
Ho partecipato all’evento, riservato alla stampa di settore, dal 6 al 9 settembre ca, mancavo dall’isola da circa un decennio, ne avevo scritto all’epoca ai link :
https://www.winetaste.it/a-pantelleria-brilla-una-nuova-stella-enologica-azienda-fabrizio-basile/
Ad oggi sono 7 le aziende aderenti al Consorzio :
Cantine Pellegrino, Salvatore Murana, Vinisola, Cantina Basile, Marco De Bartoli, Coste di Ghirlanda e Donnafugata.
I vigneti ad alberello sono stati proclamati dall’Unesco nel 2015, patrimonio dell’Umanità, ed a Pantelleria è stato creato l’unico parco nazionale della Sicilia, un parco protetto, proprio per preservare e conservare per le generazioni future questo paradiso italiano !
Pantelleria non è solo vino e capperi, ma offre anche la possibilità di escursioni, quale è Gadìr, piccolo borgo di pescatori. Qui è possibile rilassarsi con un bagno caldo termale e praticare il rito del calidarium – frigidarium già in voga al tempo dei romani. Le acque delle sorgenti marine hanno una temperatura che va dai 39°C fino ai 50°C, ed il loro potere terapeutico è riconosciuto da tempi immemorabili.
Presso l’affascinante Lago di Venere, alimentato dalle acque piovane e da sorgenti di origine vulcanica, in uno scenario naturale di straordinaria bellezza, sono assolutamente da provare i fanghi sulfurei che, in tanti, praticano lungo le sponde di questo specchio d’acqua dai colori cangianti e meta di una fauna migratoria di assoluta rilevanza naturalistica. Poi, nella particolarissima grotta di Benikulà, si può invece fare il cosiddetto “bagno asciutto”, una vera e propria sauna naturale alimentata dal calore residuo del vulcano, come fosse un respiro.
Terra di mezzo, Pantelleria fin dall’antichità è stata un ambito avamposto strategico per quelle popolazioni che facevano del mare un proprio punto di forza. Prima fenici e romani, poi i bizantini: le testimonianze dei loro passaggi sono molteplici, come lo splendido Santuario della Margana, costruito utilizzando la pietra cavata.
Ma è con l’arrivo degli arabi nell’ottavo secolo che il territorio dell’isola comincia a essere pienamente abitato. Le contrade in cui ancora oggi è divisa, portano infatti un nome musulmano: Bukkuram, Khamma, Rekhale, Gadir, Kattibuale e altre, ma è il Dammuso,
costruzione-simbolo di Pantelleria, il lascito arabo più importante. Quest’abitazione tipica è realizzata in pietra a secco – senza l’utilizzo di malte e leganti – ed è talmente integrata al paesaggio rurale da esserne diventata la componente più riconoscibile. Il sistema dei tetti a cupola dei Dammusi, finalizzato alla raccolta dell’acqua piovana nelle cisterne, ha permesso uno sfruttamento più efficace delle risorse idriche, tanto da renderle disponibili tutto l’anno, e nonostante l’origine plurisecolare è tuttora usato.
Altro elemento che caratterizza il paesaggio pantesco sono i muretti a secco, costruiti nel tempo dai contadini senza alcun tipo di malta, soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila, a contatto o, se troppo spesse, con un’intercapedine riempita di pietrame minuto. Presenti praticamente in tutta l’isola, costituiscono il perimetro di confine e contenimento dei terreni, quasi sempre terrazzati a causa delle pendenze e dei dislivelli del suolo.
Come si può intuire, anche il resto del patrimonio archeologico è di grande valore. A partire dal Castello di Pantelleria, in pietra lavica e oggi museo, o l’acropoli di San Marco e Santa Teresa; oppure i Sesi, costruzioni megalitiche che avevano una funzione sepolcrale.
L’impegno dell’uomo per rendere a sua misura quest’isola è stato semplicemente epico.
Molti turisti arrivano a Pantelleria per praticare trekking, nuove applicazioni per i cellulari indicheranno i sentieri da percorrere !
LE VISITE ALLE CANTINE ADERENTI AL CONSORZIO
Le degustazioni vengono riportate in ordine cronologico , in base alle visite aziendali
1 ) Marco de Bartoli
( Bukkuram, la scritta all’ingresso della azienda Marco De Bartoli, in arabo significa padre della Vigna )
a ) Vino Pietra Nera 2017
Trattasi di uno zibibbo 100% secco, di cui ne vengono prodotte mediamente 12/15.000 bottiglie :
si presenta di un bel paglierino chiaro; naso aromatico tipico di rosa; in bocca il sorso è fresco, sorretto da una buona acidità, sapido e fa salivare a lungo. Buona la persistenza finale.
Un ottimo prodotto, di cui nel 1990, il padre degli attuali proprietari, Marco de Bartoli ne ideò la prima produzione.
Ottimo 88/100
b ) Vino Zibibbo 2016 Integer gr. 11,5
Questo vino viene vinificato in anfora insieme ai racemi , per un mese a contatto con le bucce :
paglierino di buona intensità ; naso complesso di bella espressione ; in bocca è pieno, è salato, grande acidità, sapidità, leggermente tannico e di buon corpo. Lungo nel finale di bocca
Ottimo 89/100
c ) Bukkuram 2015 Sole d’Agosto gr.14
il Sole d’Agosto viene prodotto nelle annate meno favorevoli, come ad esempio l’ultima appena terminata la 2018, mentre in quelle favorevoli viene prodotto Il Padre della Vigna ( Bukkuram in arabo ) :
passito da uve di zibibbo disidratate al sole di Pantelleria per circa 6 mesi : colore ambrato , luminoso ; al naso è intenso, godibile con note tipiche di uva passa, dateri, fichi secchi ; in bocca è equilibrato, caldo, succoso, dolce ma non stucchevole, viene svolta la malolattica.
Eccellente 91/100
d ) Padre della Vigna 2012- gr.14,5
Zibibbo passito, prodotto nelle migliori annate, viene affinato 3 anni in botti :
ambrato ; naso intenso e complesso, dovuto a lunghe macerazioni sulle bucce ; in bocca è molto caldo, succoso, volatile a 1,60 , bella acidità che lo sorregge e lo bilancia pur con i suoi 200 gr/lt di zuccheri residui. Molto lungo nel finale
Eccellente 93/100
e ) Padre della Vigna Riserva 2000 gr. 14
colore caramello ; naso evoluto con sentori terziari, leggera ossidazione ; in bocca sorprende per la sua vitalità nonostante i 18 ani , ha perso quasi tutta la componente zuccherina, ancora una discreta acidità, vivo e vitale.
Lungo, complesso, un grande vino, prodotto da Marco de Bartoli, uomo lungimirante, fuori dagli schemi, diretto e solare.
Eccellente- Top Wine 95/100
( tramonto sulle vigne a Bukkuram )
2 ) Azienda Basile Fabrizio
( nella foto il vulcanico Fabrizio Basile con la moglie Simona )
a ) Passito di Pantelleria Shamira Doc 2012 gr. 14
Ambrato, luminoso ; al naso sentori di albicocca disidratata, fichi secchi, dateri, integro e vitale ; in bocca è equilibrato, armonico, gustoso, giustamente caldo e molto lungo.
Eccellente 92/100
b ) Vino Passito Prescelto 2008 gr.14
Viene imbottigliato dopo 9 anni di affinamento in botte di castagno : ambrato scuro ; naso in ossidazione, leggermente marsalato ; bocca calda, intenso, concentrato, lunghissimo. Un vino unico, particolare, meraviglioso, interminabile.
Top Wine 95/100
c ) Vino Shamira non Shamira 2006 gr.14
Affinato in botte di acacia : ambrato scuro ; denso e concentrato ; grande naso con note di caramello, mallo di noce , grande bocca sontuosa, abboccato ma non dolce o stucchevole, caldo morbido, lungo nel finale.
Top Wine 96/100
3 ) Azienda Coste di Ghirlanda
( la titolare dell’azienda Sig.ra Giulia Gelmetti Pazienza )
a ) Vino Jardinu 2014- gr. 13,5
Vino secco ottenuto da uve di zibibbo : paglierino intenso, con riflessi dorati; naso “ minerale “, in bocca è secco, sapido ed intenso, gradevole di buon corpo, piacevole e leggermente tannico, lungo nel finale.
Ottimo /Eccellente 90/100
( vigneti azienda Coste di Ghirlanda )
b ) Vino Silenzio 2014 gr. 14
Vino secco ottenuto da uve di zibibbo bel paglierino ; naso pulito ed impeccabile ; in bocca è secco, armonico, sapido e caldo. Buona la Pai finale, è leggermente tannico.
Molto buono 87/100
c ) Grenache 2015 gr. 13,5
Rosso rubino chiaro ; naso speziato, pepe ; in bocca è armonico, fine, molto piacevole.
Ottimo 87/100
4 ) Azienda Vinisola
a ) Vino Zefiro 2017 gr.13,5
Ottenuto da uve di zibibbo, fermentate a secco : paglierino di media intensità; naso integro, gratificante, con sentori aromatici tipici dell’uva , in bocca è secco, intenso, si allarga bene, sapido e lunga la persistenza.
Ottimo 88/100
b ) Passito Arbaria 2015 gr.14
Arbaria in pantesco significa “ giornata senza vento, mare piatto “ : colore oro luminoso ; naso integro, aromatico ; in bocca è caldo, non stucchevole, pur con i suoi 135 gr/lt di zuccheri rwsidui, buona l’acidità, sapido e caldo, lungo nel finale.
Eccellente 93/100
c ) Passito Arbaria 2012 gr.14
colore oro luminoso ; al naso note tipiche dello zibibbo e macchia mediterranea ; bocca calda, equilibrata, buona acidità, lungo !
Eccellente 91/100
d ) Vino A’mmare 2011-GR.15,5
Questo vino è qualcosa di particolare, ottenuto da un vigneto “ a’mmare “ praticamente sulla costa: paglierino di buona intensità ; naso intenso, pulito, originale ; in bocca è caldo, particolare, insolito, caldo e lungo.
Un ottimo prodotto 89/100
A breve seguirà la seconda parte delle degustazioni effettuate direttamente nelle cantine Pellegrino, Murana e Donnafugata !
Un’isola da visitare in ogni periodo dell’anno , servita da nuovi collegamenti diretti da Venezia, Bologna, Malpensa ecc.; dalla Sicilia è raggiungibile dagli aeroporti di Catania, Palermo e Trapani !
Roberto Gatti
L’album completo delle foto scattate in loco al link : https://photos.app.goo.gl/K64TsDvEJD1gMiS19
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