Segnaliamo la recente pubblicazione da parte di varie Regioni del bando contributo a favore di aziende produttrice di vini italiani DO e IGT, al fine di aumentarne la competitività e produttività.
Proseguono gli investimenti pubblici a sostegno dello sviluppo del settore vitivinicolo, produttore di una delle più importanti eccellenze Made in Italy: il vino.
Il vino italiano ha infatti registrato una notevole crescita negli ultimi anni, proprio grazie a quegli investimenti che hanno deciso di scommettere sulla sua “identità”, quale garanzia di qualità. Una scommessa vinta, se pensiamo che nel 2016 – secondo quanto emerso dall’analisi della Coldiretti sull’export agroalimentare nazionale – il vino Made in Italy ha conquistato la leadership mondiale nella produzione con circa 50 milioni di ettolitri ed aumentato del 3% il valore dell’export, raggiungendo il suo massimo storico a 5,2 miliardi.
E così, in coerenza con la strategia stabilita nel “Programma Nazionale di Sostegno” (PNS) del settore vino, predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF), dopo la campagna 2016/2017 sono state recentemente emanate le disposizioni nazionali di attuazione ed esecuzione di un ulteriore intervento finanziario per la campagna 2017/2018, volto a favorire la “riconversione e ristrutturazione dei vigneti” (c.d. misura RRV), che si pone come finalità generale quella di aumentare la competitività dei produttori regionali di vino, attraverso l’adeguamento delle strutture viticole e della qualità della produzione alla domanda del mercato.
Le concrete modalità di attuazione della misura sono stabilite nei singoli bandi regionali. A tal fine, segnaliamo al lettore che le Regioni Sicilia, Sardegna, Liguria, Basilicata, Campania, Umbria, Abruzzo, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Trento hanno già provveduto alla relativa pubblicazione.
A chi si rivolge la misura riconversione e ristrutturazione dei vigneti Campagna 2018?
Possono presentare domanda tutte le persone fisiche e giuridiche, singole e associate, che conducono vigneti con varietà di uve da vino e che detengono autorizzazioni al re-impianto dei vigneti.
I vigneti devono essere ubicati all’interno del territorio regionale di riferimento e produrre uva da vino con caratteristiche idonee alla produzione di vini a DO (Denominazione d’Origine) e IGT (Indicazione Geografica Tipica), al fine di ottenere un incremento qualitativo delle produzioni.
Costituisce, inoltre, condizionale essenziale che ciascun soggetto beneficiario sia censito all’interno dell’Anagrafe delle aziende agricole, attraverso la costituzione del Fascicolo Aziendale o il suo aggiornamento.
Di cosa tratta la misura Riconversione e Ristrutturazione dei Vigneti Campagna 2018?
Le risorse messe a disposizione da ogni singola Regione per l’intervento in oggetto, variano dagli oltre 16 milioni di euro stanziati dalla Regione Veneto a 1,4 milioni di euro stanziati dalla Provincia autonoma di Trento.
Nel perseguimento della finalità generale della misura, gli interventi di ristrutturazione e/o riconversione dovranno perseguire una o più delle seguenti finalità specifiche:
adeguare la produzione alle richieste del mercato;
migliorare la qualità delle produzioni;
valorizzare la tipicità dei prodotti legata al territorio ed ai vitigni tradizionali di maggior pregio enologico o commerciale;
migliorare le tecniche di gestione dei vigneti;
ridurre i costi di produzione attraverso l’introduzione della meccanizzazione parziale o totale delle operazioni colturali.
Gli interventi ammissibili a contributo sono, dunque:
la riconversione varietale, mediante il reimpianto (o nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali ed in buono stato vegetativo) di una diversa varietà di vite ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale;
la ristrutturazione, mediante la realizzazione di un vigneto in una superficie diversa rispetto a quella in cui ha avuto luogo l’estirpazione o di un vigneto nella medesima superficie oggetto di estirpazione, modificando però il sistema di coltivazione;
il miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti attraverso azioni di razionalizzazione delle forme di allevamento, senza modifiche alle strutture di sostegno, rimanendo esclusi gli interventi di ordinaria amministrazione.
La misura non si applica: al rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del proprio ciclo di vita naturale; agli interventi relativi a superficie vitate irregolari impiantate in violazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente; agli impianti viticoli che hanno già beneficiato degli aiuti comunitari per la misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti in precedenti annualità.
La superficie minima ammissibile per gli interventi innanzi delineati varia da Regione a Regione ed a seconda di determinate condizioni (es. altitudine dal livello del mare o sistemazione su terrazze o gradoni o pendenza della superficie coltivata): da 0,1 ettari (v. Piemonte) a 0,5 ettari (v. Emilia Romagna, Abruzzo). Alcuni bandi fissano, la superficie minima (v. Liguria) o la superficie massima, anch’essa variabile dai 2 ettari, previsti dalla Regione Veneto, ai 10 ettari, previsti invece in Umbria.
Il sostegno alla ristrutturazione e alla riconversione dei vigneti è erogato in relazione alla superficie vitata, nelle seguenti forme:
compensazione ai produttori per le perdite di reddito conseguenti all’esecuzione della misura;
contributo ai costi di ristrutturazione e di riconversione dei vigneti.
La compensazione delle perdite di reddito può ammontare fino al 100% della perdita ed assume, per lo più, la forma di una compensazione finanziaria calcolata in misura variabile (es. la Sicilia riconosce la somma di 2 mila euro per le estirpazioni e reimpianto e di mille euro per il sovrainnesto, mentre in Piemonte ed in Campania tali somme sono rispettivamente fissate in 3 mila euro per le estirpazioni/reimpianto e in 1.500 euro per il sovrainnesto; e così via).
Per quanto attiene, invece, al contributo ai costi di ristrutturazione e di riconversione, esso viene erogato in modo forfettario, nel limite di percentuali variabili, ora legate al costo medio di realizzazione dell’impianto (es. Sicilia, limite max del 45 per cento), ora ai costi effettivi sostenuti dal produttore (es. Basilicata, nel limite max del 75 per cento; o Campania, nel limite del 70 per cento), fino a un importo massimo anch’esso variabile, per come stabilito nei singoli bandi regionali (v. Lombardia, 16 mila euro/ettaro; Sardegna, 16 mila euro/ettaro; Piemonte, 12 mila euro/ettaro, e così via).
È possibile richiedere un’anticipazione nel pagamento del sostegno rispetto alla conclusione dei lavori, nella misura dell’80 per cento del contributo erogabile, previa presentazione di idonea garanzia fideiussoria; in questa ipotesi, il pagamento della restante quota del contributo sarà effettuato dopo l’effettuazione del collaudo, volto ad accertare l’entità delle spese sostenute.
A tal fine, sarà cura del richiedente indicare, al momento della presentazione, se trattasi di domanda di sostegno con anticipo sul pagamento o con pagamento a collaudo.
Gli aiuti verranno erogati dall’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (AGEA), Organismo Pagatore (OP), direttamente ai singoli beneficiari.
Come presentare domanda per la misura riconversione e ristrutturazione dei vigneti Campagna 2018?
La compilazione e presentazione delle domande deve essere effettuata esclusivamente in via telematica entro il 15 giugno 2017 per Sicilia, Piemonte, Umbria, Abruzzo, Sardegna, Liguria, Campania, Basilicata e Trento, ed entro il 30 giugno 2017 per le altre regioni (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna) utilizzando le funzionalità on-line messe a disposizione da AGEA sul portale SIAN, secondo le Istruzioni Operative emanate dalla medesima Agenzia.
Successivamente, secondo le modalità ed i termini specificati nei singoli bandi, la copia cartacea della domanda (con rispettivi allegati) dovrà essere fatta pervenire all’Ispettorato Agricoltura competente per territorio. Nel caso di interventi ricompresi in più province, l’Ispettorato competente sarà quello dove ricade la superficie maggiore d’intervento.
Il richiedente può presentare la domanda, oltre che personalmente, tramite l’assistenza di un CAA (Centro Autorizzato di Assistenza Agricola) accreditato da AGEA, o di un libero professionista, previo rilascio di apposito mandato o delega.
Quello vitivinicolo è certamente un settore molto competitivo, che non è stato risparmiato dagli effetti negativi della dilagante crisi economica. Il Made in Italy, per lo meno quando si parla di questo tipo di prodotti, costituisce tuttavia una garanzia di qualità, cui i consumatori mostrano di prestare sempre maggiore attenzione. Gli investimenti nel settore vanno quindi incoraggiati e il regime di aiuti qui delineato rappresenta un’ottima opportunità per tutte quelle aziende produttrici che intendano aumentare la propria competitività.
Si consiglia una lettura scrupolosa dei bandi, posto che, benché emanati sulla base di una serie di disposizioni comuni, possono sussistere anche notevoli differenze in tema di importi concedibili, termini e modalità di presentazione delle domande e dei progetti finanziabili. Chiedete, inoltre, l’assistenza di un Professionista nella preparazione della domanda: i tecnicismi non mancano!
( Fonte magevola )