Ci sono delle indagini in corso. Il caso della Bozzola di Casaleone (Verona), l’azienda che aveva in magazzino sostanze a base di atrazina per 20 tonnellate e altri liquidi tossici, e che nello stesso tempo esibiva sul suo sito internet certificazioni biologiche, non sarebbe isolato.
Il biologico “di facciata” pare fosse un business remunerativo per alcune altre aziende italiane produttrici di mais, grano, orzo, soia nelle province di Verona, Padova, Varese, Pesaro, dove le indagini si stanno concentrando: cereali e semi oleose spacciati per biologici – e putroppo certificati, a quanto pare, come tali – erano prodotti con forte utilizzo di prodotti chimici, persino vietati come l’atrazina. Una parte della produzione sarebbe stata destinata all’estero, verso altri Paesi europei. La frode è evidente. Il danno d’immagine per l’intero settore sarebbe molto grave se le indagini dovessero portare ai risultati attesi.
Si sa per certo che le aziende “nel mirino”, non appena emerso il caso Bozzola, sono corse immediatamente ai ripari: i contenitori “vietati” sono subito spariti; i controlli, nei loro confronti, sono dunque più sofisticati. Possono avvenire sul prodotto, in campagna, nei libri contabili, negli altri registri aziendali.
Al SANA di Bologna l’argomento è emerso sottovoce in alcuni colloqui. Circolavano anche dei foglietti con tanto di nomi delle aziende destinatarie dei controlli. Ci fermiamo. Speriamo si faccia chiarezza. Perché qui non si tratta di percentuali infinitesimali di residui – e dell’accademia che qualcuno, anche in buona fede, ci ha fatto attorno – ma di botte chimiche pesanti, venefiche, vietate anche nell’agricoltura convenzionale. Dietro ai conseguenti profitti truffaldini di questa attività c’è purtroppo anche la complicità di qualche certificatore poco accurato. E altre complicità. Perché certe truffe, sicuramente in piedi da alcuni anni, non si organizzano da soli.
La concorrenza sleale nei confronti delle aziende serie e corrette è evidente.
Anche per questo il settore, che è in larghissima misura fatto da imprenditori non solo onesti ma terribilmente appassionati del loro mestiere, come lo stesso SANA ha fatto emergere nei giorni scorsi, non deve avere paura di pretendere pulizia e di fare chiarezza.
( Fonte Greenplanet )
Wine Spectator ha premiato per il ventunesimo anno consecutivo lo storico locale di…
TENUTA COLOMBARDA Via Rio Acqua, 140 47522 San Vittore Cesena FC Italia Web : www.colombarda.it…
I controlli dei carabinieri del Nas in uno stabilimento vitivinicolo della provincia di Brindisi che…
Leggere la storia ci permette di comprendere meglio l’attualità e i motivi per cui certe…
Paolo Massobrio e Marco Gatti annunciano i 100 migliori vini d’Italia novità (+ 100 storici)…
Confermate le condanne per contraffazione delle indicazioni geografiche e denominazioni. Danni ai Consorzi parti civili…