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Nasce “Avito”, l’associazione del vino toscano

Riunirà tutti i Consorzi vinicoli della regione. “Avrà l’obiettivo di promuovere, fare lobby e sostenere in maniera unitaria i nostri prodotti andando oltre ai vecchi campanilismi”

 

FIRENZE. Un’associazione per riunire, per la prima volta in maniera ufficiale, tutti i consorzi vinicoli della Toscana, con l’obiettivo di promuovere, fare lobby, e sostenere in maniera unitaria il vino toscano, andando oltre ai vecchi campanilismi. La nuova realtà si chiamerà Avito e dovrebbe vedere la luce nei primi giorni di marzo. A renderlo noto oggi, lunedì 15 febbraio, il direttore del consorzio del Chianti classico Giuseppe Liberatore, a margine di “Chianti classico collection”, l’anteprima delle nuove annate e produzioni che andranno in commercio.

“E’ un’associazione dei consorzi che nasce – ha spiegato Liberatore – e fa tesoro dall’esperienza sul Pit rispetto al quale i consorzi del vino toscano sono stati tutti uniti e compatti ed hanno così ottenuto la modifica della legge rispetto alla sua versione iniziale. Abbiamo perciò ritenuto opportuno metterci insieme attraverso un’associazione vera e propria e non più attraverso un momento di incontro causale”.

 

Secondo il direttore del Gallo nero “non ci sarà un capofila unico ma ogni anno ci saranno, a giro, un coordinatore e un presidente. Dentro ci sono tutti i consorzi toscani e parleremo delle problematiche comuni che riguardano tutti i territori. Ultimamente abbiamo discusso del problema degli ungulati e ci saranno argomenti legati al mondo del vino e anche a livello istituzionale e politico”.

Soddisfatto anche il presidente del consorzio Chianti Giovanni Busi:

“Siamo in attesa di partire con la fase attuativa per un’operazione storica che sicuramente rappresenterà una grande opportunità per tutto il settore del vino toscano – sottolinea -. Lo consideriamo un primo step con l’obiettivo di attuare una politica di promozione condivisa in grado di rilanciare concretamente un prodotto che all’estero rischia di essere penalizzato a causa di una frammentazione interna che sicuramente non ci aiuta”. Da Busi l’auspicio che “quello che fino a poco tempo fa appariva come qualcosa di irrealizzabile, sia il primo passo per far aumentare in modo sensibile il lavoro di tutte le nostre aziende”.

 

 

( Fonte http://iltirreno.gelocal.it/ )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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Roberto Gatti

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