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NANOPARTICELLE, CONOSCIAMOLE MEGLIO

 


 


Le nanotecnologie rappresentano una delle nuove sfide per i prodotti eco sostenibili.


Quando ce ne accorgeremo in Italia?


 


In Gran Bretagna la Soil Association, organismo di certificazione cui spesso ci si riferisce, ha deciso di applicare il principio di precauzione nei confronti delle nanotecnologie e dal primo gennaio 2008 ha escluso la certificazione ai prodotti che contengono nanoparticelle.


 


Questa misura interessa in primo luogo i prodotti cosmetici, ma il problema delle nanoparticelle riguarda anche gli alimenti. Nonostante limpiego gi particolarmente diffuso di queste micro particelle, ritiene la Soil Association, la tutela dei consumatori non garantita perch non esiste ancora una posizione ufficiale sullargomento che escluda la pericolosit e i rischi di questa nuova applicazione tecnologica.


 


A differenza di quanto avviene in Inghilterra, queste preoccupazioni non sembrano particolarmente coinvolgere il settore in Italia personalmente non credo che questo avvenga perch non esiste ancora un aspetto normativo al riguardo – nonostante Greenplanet da qualche tempo stia proponendo ai propri amici lettori degli articoli che puntano proprio a far conoscere la materia e i rischi correlati si continua a parlare di nanoparticelle solo in relazione allinquinamento atmosferico.


 


Il mondo del biologico italiano, sin dalle sue prime pionieristiche mosse, si sempre contraddistinto per una volontaria ricerca dei criteri pi adatti per esprimere e definire la propria integrit. E lo sforzo si rivelato talmente assennato che poi si rivelato utile per tracciare una strada che anche il disciplinare regolato per legge, non ha che potuto seguire.


 


Le nanoparticelle, non il ritrovato di sofisticate tecnologie ma la conseguenza non prevista delle nuove frontiere industriali, sono state individuate in alimenti che normalmente si mangiano e non solo nelle creme che usiamo proprio per il benessere del nostro corpo.


 


Nel nostro paese la ricerca ha sviluppato una conoscenza sulla materia tale che i rischi palesati in Inghilterra non sono pi solo un sospetto e questa anche il frutto del lavoro del dott. Montanari, che qui intervistiamo : http://www.greenplanet.net/content/view/20525


 


La Nanodiagnostics ( al link: http://www.nanodiagnostics.it/ )


il laboratorio in cui il dott. Montanari e la dott.ssa Gatti operano, attribuisce il marchio: Particle free, che garantisce la totale assenza di micro e nanoparticelle inorganiche nei prodotti analizzati. Ci permettiamo di offrire questa informazione, correndo il rischio di essere interpretati nel modo sbagliato, solo con lintento di offrire, come nostra abitudine, un contributo per quanto la nostra funzione lo consenta.


 


Le analisi che nanodiagnostics esegue, seguono un protocollo riconosciuto in Europa che si chiama progetto Europeo QLRT-2002-147 che verifica la presenza di micro e nanoparticelle inorganiche potenzialmente dannose per lorganismo.


 


Non so se la ricerca di particelle inorganiche infinitamente piccole nei prodotti biologici verr mai presa in considerazione, comunque ci auguriamo che lintervista con il dott. Montanari( al link: http://www.greenplanet.net/content/view/20525 )


si riveli una lettura interessante.


 


Leggi l’intervista esclusiva cliccando al link: http://www.greenplanet.net/content/view/20525


 


( Fonte Greenplanet )


 

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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