Curiosità

Moscato di Saracena, perla enologica di una Calabria da scoprire

Moscato di Saracena si avvia verso la Doc

 

 

Saracena è un piccolo paese in provincia di Cosenza, deve la sua fama ad un vino passito e particolare che qui vene prodotto fin dalla notte dei tempi. Pochi sono ad oggi i produttori che ancora lo producono, seguendo il metodo ancestrale tramandato da padre in figlio per secoli.

 

Il Moscato di Saracena è un raffinato e delizioso vino passito da meditazione che, prodotto solo in questo paese con un procedimento antichissimo, prevede la vinificazione separata dell’uva moscato, ottenuta dal vitigno autoctono e da altre uve.

 

Il mosto ottenuto vinificando le uve malvasia e guarnaccia viene concentrato, tramite bollitura, per aumentare il tenore zuccherino, mentre l’aroma ed il gusto particolari provengono dall’uva moscatello, raccolte e appassite alcune settimane prima della vendemmia.

 

 

bollitura del mosto

 

Gli acini del moscatello e dell’adduroca disidratati vengono selezionati, schiacciati manualmente e quindi aggiunti al mosto ( prima spremitura) concentrato. Dopo una lunga e lenta fermentazione si ha un passito color giallo ambra con riflessi aurei, dall’aroma intenso e dal sapore di miele, fichi secchi, frutta esotica.

 

 

acini disidratati che verranno aggiunti al mosto

 

Da 10 edizioni viene organizzato il Saracena Wine Festival, proprio per fare conoscere ad un pubblico piu’ ampio, anche fuori regione, questa delizia locale, nell’ambito del quale ci saranno dibattiti di approfondimento tra produttori, esperti ed istituzioni per discutere il nuovo percorso per arrivare a definire questa piccola Doc.

 

Conosciuto per la sua particolare tecnica produttiva che lo rendono uno tra i vini più particolari del panorama viticolo italiano, il Moscato di Saracena – dopo la deroga per la bollitura del mosto concessa dal Ministero per le politiche agricole , si prepara ad ipotizzare un nuovo percorso di tutela e valorizzazione.

 

la famiglia del Prof. Viola che ha contribuito in maniera determinante alla conservazione di tale chicca enologica ( foto Gabriele Tolisano )

 

Da tempo i produttori dell’Associazione del Moscato di Saracena, diventato presidio Slow Food, pensano alla istituzione della nuova Doc per rafforzare e conservare una storia che si perde nella notte dei tempi e che oggi è diventata patrimonio indiscusso ed unico dell’agroalimentare regionale e forte identità della comunità che difende il suo vino d’eccellenza, grazie al quale si è fatta conoscere in Italia e nel mondo.

 

Un percorso importante e determinate per la produzione del Moscato di Saracena che ha bisogno del contributo indispensabile del mondo istituzionale regionale, delle associazioni di categoria, del mondo vitivinicolo calabrese e della stampa di settore per raggiungere l’obiettivo del riconoscimento della Doc.

 

Durante lo svolgimento della decima edizione del Saracena Wine Festival, si alterneranno nella discussione tematica :

Domenico Pappaterra, Presidente del Parco Nazionale del Pollino ;

Luigi Viola, Presidente dell’Associazione Produttori Moscato di Saracena ;

Gennaro Convertini, Presidente dell’Enoteca Regionale ;

Paolo Benvenuti, Direttore nazionale dell’Associazione Città del Vino ;

Giacomo Giovinazzo, direttore generale del Dipartimento Agricoltura Regione Calabria

Mauro D’Acri, consigliere regionale con delega all’agricoltura ;

Nicodemo Oliverio, già membro della commissione agricoltura della Camera dei Deputati.

 

 

il paese di Saracena

 

Introdurrà la discussione il Sindaco di Saracena, Renzo Russo, che ha tenuto a ribadire che «il moscato rappresenta per noi la storia di una comunità, il simbolo di una identità forte e radicata che si tramanda da generazioni e che oggi può e deve diventare ancor di più momento di sviluppo economico legato alla valorizzazione della terra e della viticoltura per la nostra comunità. Attorno al Moscato sono cresciute tante attività agricole ed imprenditoriali, Saracena è riconosciuta nel mondo. Una strada di valorizzazione e tutela che ci vede in prima linea per sostenere i produttori e questa importante realtà agricola che è il nostro ambasciatore».

P.S. ) Ne ho scritto alcuni anni fa qui

 

 

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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