Figlio di emigranti dalle Marche, ha messo la California sulle mappe degli enologi
“Con il cuore pesante annunciamo la scomparsa del nostro patriarca Peter Mondavi senior. La sua guida e la sua visione ci mancheranno molto”.
Così sulla pagina facebook della sua azienda, la Charles Krug Winery, scrivono i suoi familiari.
E anche l’altro ramo della famiglia, quello che fa capo al fratello Robert, della Robert Mondavi Winery, si unisce all’addio: “Leviamo il calice per salutare Peter Mondavi senior, scomparso all’età di 101 anni. E’ stato un innovatore, un trascinatore, un fratello e una leggenda in Napa Valley”. E postano una recente foto di lui sorridente che abbraccia la moglie.
Un bel modo per ricordare un vita lunga e piena, dedicata al vino e trascorsa per la maggior parte tra le morbide colline del nord della California.
Gli enologi americani e di tutto il mondo parlano di lui come del pioniere della Napa Valley e come colui che ha messo il Golden State sulla mappa delle bottiglie migliori del mondo.
La storia di Peter Mondavi ha le radici nella emigrazione italiana in America: era nato in Minnesota nel 1914, ultimo di quattro figli di papà Cesare e mamma Rosa, marchigiani di Sassoferrato.
Gente modesta i Mondavi: lei teneva una pensione per minatori mentre lui, dopo aver lavorato nelle miniere di ferro, aveva aperto un saloon con drogheria agli inizi dell’epoca del Proibizionismo.
Spinto dalla comunità italiana, Cesare era entrato nel business del vino: viaggiava in California per comprare uve Zinfandel che poi rivendeva agli amici che vinificavano in cantina.
Poi nel 1943 Peter e suo fratello Robert convinsero il padre a investire tutti i suoi risparmi nei vigneti impiantati dall’immigrato prussiano Charles Krug.
A quei tempi la Napa Valley era nota soprattutto per il suo vino in boccioni a buon mercato.
“Vin ordinaries”, lo definiva Peter, che rivoluzionò l’industria usando la fermentazione a freddo per i bianchi e fu anche il primo a importare botti di quercia dalla Francia per l’invecchiamento e a piantare Pinot Noir e Chardonnay.
I due fratelli negli anni Cinquanta e Sessanta trasformarono Charles Krug in una delle cantine più note d’America. Robert curava il business e Peter faceva i vini. Almeno fino al 1965, quando litigarono in maniera irreparabile e l’anno dopo Robert fondò la sua casa vinicola a Oakville.
Solo nel 2005 c’è stata la riconciliazione: i due fratelli imbottigliarono assieme per celebrare il 25esimo anniversario delle aste del vino di Napa (Robert è morto nel 2008, a 94 anni).
Peter, che aveva cominciato inchiodando le cassette dell’uva di papà pronte per la spedizione, poi prese una laurea a Stanford in economia, e ancora continuò gli studi facendo ricerche enologiche a Berkeley.
Il resto in Usa è storia, riconosciuta e premiata per decenni: nel 1986 la Napa Valley Vintners Association lo aveva nominato una delle “Dodici leggende” che hanno fatto la valle.
Peter era l’ultimo sopravvissuto di quel gruppo.
( Fonte Espresso )
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