Maxi sequestro di vino Brunello in una nota azienda di Montalcino (Siena). Ad eseguirlo tra ieri e stamattina gli uomini del corpo forestale dello Stato del Comando e dei Carabinieri del Nas che hanno posto sotto sequestro 445 ettolitri di vino sfuso prodotto in uno stabilimento enologico in località Castelnuovo dell’Abate, sempre nel Senese, privo di riconoscimenti igienico sanitari.
Due persone sono state denunciate. L’indagine diretta dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Siena Aldo Natalini aveva preso il via agli inizi di gennaio quando il personale del Comando Stazione forestale di Montalcino ha accertato la presenza di un manufatto, adibito a cantina, realizzato in assenza dei necessari titoli abilitativi in materia urbanistico-edilizia, paesaggistica ed antisismica, nonchè dei prescritti riconoscimenti sotto il profilo igienico sanitario.
A seguito di questa preliminare attività ispettiva, quando ancora erano in corso le ulteriori verifiche del caso, i titolari dell’azienda vitivinicola oggetto di accertamento, hanno dato corso alla demolizione della struttura abusiva ed allo spostamento dei vasi vinari contenuti al suo interno in un altro capannone, distante circa 8 chilometri dalla sede aziendale. L’attività di ispezione ha riguardato sia la struttura adibita a cantina in corso di demolizione, sia il capannone dove sono stati trasferiti in tutta fretta i vasi vinari, locale che è risultato anch’esso al momento privo di idoneità tecnica e sanitaria per uso cantina.
A seguito degli accertamenti sono stati posti sotto sequestro amministrativo 445 ettolitri di vino sfuso destinato alla commercializzazione in larga parte come Brunello di Montalcino Docg e sono state deferite all’autorità giudiziaria due persone che, in concorso tra di loro ed a vario titolo, si sono rese responsabili di violazioni in materia urbanistico-edilizia, paesaggistica ed alla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, oltre che di infrazioni di natura amministrativa per inosservanza a norme in materia vitivinicola e di tracciabilità degli alimenti, per un importo di migliaia di euro.
«È un fulmine a ciel sereno ma l’illecito riscontrato è amministrativo e non riferibile in alcun modo al vino che, secondo quanto ci risulta, è rispondente ai requisiti richiesti dal disciplinare». Così Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, commenta la notizia del maxi sequestro di vino sfuso atto a diventare Brunello in un’azienda di Castelnuovo dell’Abate associata al Consorzio. La notizia è giunta al presidente mentre era in corso il Cda del Consorzio. Raggiunto telefonicamente dall’ANSA, Bindocci ha specificato: «Attendiamo maggiori notizie al riguardo per poter dare qualsiasi giudizio ma temiamo il danno d’immagine in prossimità di Benvenuto Brunello», la manifestazione in programma dal 21 al 24 febbraio e che si tiene ogni anno per presentare i nuovi vini introdotti sul mercato e la proclamazione delle stelle assegnate alla vendemmia appena prodotta.
( Fonte Il Messaggero )
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