Si è svolta dal 26 al 28 giugno 2009 per il secondo anno consecutivo, la manifestazione Italia in Rosa interamente dedicata ai vini rosati, una kermesse enologica in rosa senza uguali in Italia. Fortemente voluta dal Comune di Moniga, in capo al quale siede la simpatica e volitiva Sindaco Lorella Lavo, coadiuvata dal V. Sindaco Soncina Claudio, e dal sempre presente ed attivo Assessore Alberti Luigi, con la Direzione e supervisione organizzativa dellamico Bruno Donati- Studio Skriba ( link: http://www.skriba.net/Home.html ) .
Molti i relatori che hanno partecipato al Talk Show del sabato mattina, tra i quali i produttori :
Massimo Lupi per la Liguria, Alberto Antoniolo per il Piemonte, Sante Bonomo, presidente della Civielle-Cantine della Valtenèsi e della Lugana per il Garda Classico, Lucia Barzanò (Il Mosnel) per la Franciacorta, Lorenzo Zonin (Tenuta il Bosco) per lOltrepò Pavese, Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Oltrepò Pavese che parlerà della nascita della nuovo rosé con marchio collettivo Cruasè, Carlo Nerozzi (Le Vigne di San Pietro) per il Veneto, Fausto Peratoner (Gruppo La-Vis e Cesarini Sforza) per il Trentino, Alessandro Righi (Cantina San Paolo) per lAlto Adige, Giuliano DIgnazi (Terre Cortesi Moncaro) per le Marche, Benedetta Contini Bonacossi (Tenuta di Capezzana) per la Toscana, Luigi Cataldi Madonna per il Cerasuolo dAbruzzo, Damiano Calò (Rosa del Golfo) per il Salento, Piero Valdiserra della Fratelli Rinaldi Importatori per la Champagne (Jacquart Brut Mosaïque Rosé).
Molto interessanti i risultati delle ricerche portate a termine dal dott. Onofrio Corona ricercatore dellUniversità di Palermo, , sullaffinamento sur lies dei vini rosati, mentre la giornalista Maria Cristina Beretta ha illustrato le conclusioni di una doppia indagine sul rapporto fra i migliori ristoranti dItalia e i rosati e le strategie di tre catene di supermercati nei confronti di questa tipologia.
Per questione di spazio riporterò solamente i punti salienti di alcuni interventi ascoltati durante il Talk-Show :
a) Dott. Onofrio Corona Ricercatore Facoltà di Agraria Università di Palermo
Molto interessante ed esauriente questa relazione sull affinamento sur lies dei vini rosati, riportati sulla Guida distribuita ai partecipanti allevento, I risultati delle prove di maturazione sur lies del vino rosato di Nero d Avola, mostrano che questa tecnica può essere applicata, con buoni risultati, in termini di qualità sensoriale e chimica, nella pratica di cantina corrente, sia in contenitori in materiale inerte, sia in legno ( barrique, tonneaux ). Limpiego di vasche di grandi dimensioni, richiede la presenza in queste di una pala rotante o di altri dispositivi, che abbiano la funzione di impedire il compattamento delle lies al fondo della vasca stessa e di favorire la loro dispersione nellintero volume del serbatoio. Un apparato per lintroduzione di aria o di ossigeno è altresi necessario, anche se buoni risultati si ottengono con travasi parziali, a tempi regolari. La maturazione dei vini rosati sur lies in vasche di materiale inerte, consente un effettivo abbattimento dei costi di produzione e di migliorare la qualità e la resistenza al tempo del vino. Nelle esperienze descritte in questo lavoro, buoni risultati sono stati ottenuti anche con limpiego delle proprie lies di fermentazione al posto delle lies di Chardonnay, consigliate per le loro proprietà migliorative che si estrinsecano in una maggior cessione di glicoproteine stabilizzanti ed aromi.La maturazione sur lies, inoltre, ha consentito di ottenere vini con minore impatto acido, dallaroma piu complesso. Leffetto sullacidità si è fatto sentire nei vini in questione che possedevano una acidità totale elevata. Il colore piu brillante dei vini maturati sui propri lieviti probabilmente è dovuto allassorbimento dei pigmenti bruni che inevitabilmente si formano durante la conservazione dei vini per reazioni di autossidazione o di ossidazioni indotte;
b) Maria Cristina Berretta
Ha condotto una accurata ed approfondita indagine/statistica presso i migliori ristoranti italiani di grande nome ed anche normali per verificare la presenza o meno in carta, dei vini rosati. E emerso chiaramente che i vini rosati fermi non compaiono o compaiono pochissimo , nellordine di 2/3 etichette al massimo; mentre con gli spumanti ed i frizzanti le cose vanno leggermente meglio e la percentuale sale a 5/6 tipologie.
Cè molto da lavorare a livello di istruzione ed educazione presso il grande pubblico ed il consumatore/appassionato : il vino rosato NON E una via di mezzo tra il bianco ed il rosso, ma un vino a sè stante, con una propria personalità ed una propria collocazione negli abbinamenti a tavola. Ottimi vini per gli antipasti nelle stagioni invernale, primaverile ed autunnale e da tutto pasto nella stagione estiva.
c) Ing. L
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