Da tre anni in Russia vige il divieto di importazione del vino moldavo, pari al 60% dell’export del Paese europeo. Oggi, con un neo presidente filorusso e un Parlamento ancora pro Bruxelles l’industria vinicola è al centro di un contenzioso internazionale.
vigneto in Moldavia
In Russia, Moldavia è sinonimo di buon vino. Negli ultimi anni però la decantata industria vinicola del più povero Paese europeo, incastonato tra Romania e Ucraina, è diventata vittima del contenzioso tra Mosca e Bruxelles.
Nel 2013 la Russia ha vietato l’importazione di vini moldavi col pretesto ufficiale di avervi rivelato la presenza di sostanze tossiche. Il bando fu visto da tutti come una punizione dopo che Chisinau aveva sottoscritto l’accordo di associazione con l’Unione europea. E fu un duro colpo su entrambi i fronti: la Moldavia perse il suo principale mercato d’esportazione, la Russia uno dei suoi prodotti più amati. Basti pensare che Vladimir Putin nel 2002 aveva festeggiato il suo cinquantesimo compleanno tra la sua collezione di vini pregiati ospitata dalle Cantine di Stato della Repubblica moldava nei tunnel sotterranei di Cricova, a una decina di chilometri dalla capitale Chisinau.
Arco di trionfo di Chisinau, capitale moldava
Dopo l’elezione lo scorso autunno del presidente filorusso Igor Dodon, le cantine moldave sperano ora nella riapertura del sempre più lucroso mercato russo. La Federazione, tradizionale terra di bevitori di vodka e birra, inizia infatti ad apprezzare sempre di più il succo di Bacco. Ne aumenta la produzione interna, ma soprattutto l’importazione tanto che, lo scorso anno, l’import di vini dalla Georgia è salito del 40% e quello dal Sudafrica ha fatto un balzo dell’80%. In totale nel 2016 le importazioni di vino in Russia sono aumentate del 13% fino a 700 milioni di euro. Dodon ha promesso di stralciare l’accordo con l’Unione europea quando un nuovo Parlamento (al momento a maggioranza filo-Ue) verrà eletto nel 2018. Tra gennaio e marzo ha incontrato due volte il presidente russo e il Cremlino, dal canto suo, ha iniziato ad allentare l’embargo.
Particolare di vigna, Moldavia
Ma non tutti i viticoltori moldavi sono entusiasti. C’è chi teme che rientrare nuovamente nel mercato russo si riveli più difficile del previsto. Del resto è già successo in passato. Prima di un precedente bando imposto nel 2006, la Russia era il mercato di sbocco del 60% delle esportazioni di vino moldavo. Alla vigilia del secondo bando del 2013, la percentuale era scesa al 29%.
( Fonte La Repubblica )
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