L’Italia ha il triste primato delle produzioni alimentari piu’ falsificate nel mondo con il business del Made in italy taroccato che supera i 50 miliardi di euro in tutto il globo dove ben due piatti italiani su tre sono taroccati, E quanto afferma la Coldiretti nellesprimere apprezzamento per le operazioni realizzate dalle forze dellordine dei Nuclei Antifrode Carabinieri del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dal corpo forestale dello Stato e dai carabinieri dei Nas che hanno portato al sequestro di oltre 23.000 chili di prodotti alimentari per un controvalore di 750.000 euro, ad oltre 20.000 chili di prodotti alimentari con falso marchio dop su “parmigiano reggiano” , “grana padano” e prosciutti di Parma” oltre a 91mila confezioni di aceto balsamico per imitazione, evocazione ed usurpazione di prodotti tutelati da marchio a denominazione protetta. In Italia – sottolinea la Coldiretti – sono arrivate quasi 60 milioni di cosce di maiale dallestero nel 2010 con il rischio concreto che vengano spacciate dopo la stagionatura come prosciutti Made in Italy mentre sono ben 8,6 miliardi i litri in equivalente latte che hanno attraversato la frontiera per diventare spesso formaggi o mozzarelle italiane. Il risultato sostiene la Coldiretti – un danno per gli allevatori italiani che vedono sottopagate le proprie produzione a prezzi insostenibili che fanno chiudere le stalle e per i consumatori che vengono ingannati sullorigine dei prodotti acquistati. I reati di frode e sofisticazione alimentare sono – sottolinea la Coldiretti – un crimine particolarmente odioso in tempi di crisi perch colpisce soprattutto quanti, per la ridotta capacit di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. La smercio di prodotti che non rispettano i necessari requisiti sanitari, soprattutto nel caso dei simboli dell’agroalimentare italiano assume un valore che – conclude la Coldiretti – va ben al di la della situazione specifica e va per questo combattuto con decisione. Serve tolleranza zero nei confronti di un doppio inganno a danno dei consumatori e degli agricoltori impegnati nel garantire la qualit di un prodotto unico ed inimitabile. ( Fonte Coldiretti )