Ricevuto: Splendido complesso monumentale da recuperare
Tra un bicchiere di Mamertino doc ed un sorso di Faro, tra un “piparello” immerso nella Malvasia eoliana e una degustazione di salumi nebroidei, nasce bagnato da una tipica mattinata uggiosa di inizio autunno la prima enoteca provinciale di Messina. La cornice lo splendido complesso monumentale di San Placido Caloner, sulla collina che gi ospita l’Istituto agrario “Pietro Cuppari”. L’occasione fornita dal Festival dei vini doc e igt e dei prodotti gastronomici messinesi, che con le giornate di ieri e di oggi giunge all’ultimo appuntamento dopo le tappe di Malfa, a Salina, e di Barcellona Pozzo di Gotto. Tappe tutt’altro che casuali: Salina la “patria” della Malvasia doc, Barcellona del Mamertino doc. E Messina il regno del vino Faro, del quale proprio nei pressi del Cuppari, a San Placido di Caloner, c’ un vasto vigneto. Questo il contesto che ha accompagnato l’inaugurazione dell’enoteca, alla quale hanno voluto partecipare decine e decine di persone, attirate lungo la “strada del vino” da un’azione di marketing territoriale che punta a rilanciare i percorsi enogastronomici che la nostra provincia pu vantare. Un’apprezzata degustazione, guidata da sommelier dell’Associazione italiana sommelier, dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino e della Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori.
Ci troviamo in uno dei complessi monumentali pi belli del mezzogiorno ha voluto sottolineare ieri il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, sorseggiando un buon calice di Mamertino purtroppo malandato da troppi anni in cui sono mancate le iniziative di rilancio. L’enogastronomia, infatti, pu rappresentare lo spunto per il recupero di un convento sorto alla fine del ‘400 per ospitare una comunit di monaci benedettini. Oggi l’edificio religioso ospita una scuola agraria ma mostra ancora i segni, assolutamente da non perdere, della sua magnificenza rinascimentale: in particolare i due grandi chiostri e la cappella. Ci vogliono finanziamenti di grande entit per recuperare la struttura afferma Ricevuto ma intanto con l’enoteca abbiamo voluto dare un segnale. Ci sono voluti 600 mila euro, 400 mila della Regione e 200 mila della Provincia, per far s che il progetto decollasse. Tre gli obiettivi strategici: la promozione, la degustazione e la commercializzazione.
Una vastissima dotazione di bottiglie dei migliori vini della provincia accompagnata da un’invitante area degustazione: dentro l’enoteca si trovano i salumi di suino nero e i formaggi dei Nebrodi, i trasformati vegetali nebroidei e dei Peloritani, il miele dei Nebrodi e di Salina e quello dei Peloritani, oltre alle famose nocciole dei Peloritani. E poi i capperi e i cucunci di Salina, il limone del Consorzio Interdonato, oltre ad alcune variet di pane.
Il mio auspicio ha ribadito ieri Ricevuto che l’Istituto Cuppari possa sfornare quella classe di enologi che manca alla nostra provincia. Soddisfatto anche l’assessore comunale Orazio Miloro, in rappresentanza del sindaco: Seguii questo progetto quando ero assessore all’Agricoltura della Provincia. La ritengo una struttura fondamentale per la promozione dei prodotti enogastronomici del nostro territorio, una risorsa irrinunciabile e da valorizzare. quasi mezzogiorno quando l’assessore provinciale all’Agricoltura, Maria Rosaria Cusumano, pu finalmente dare il l all’assaggio dei prodotti tipici offerti dalle aziende ospitate dall’enoteca. Assaggio accompagnato, ci mancherebbe, da un sano bicchiere di vino, rigorosamente doc.
( Fonte La Gazzetta del Sud )