Lo studioso campano al vertice della prestigiosa istituzione scientifica internazionale
I complimenti del ministro Martina «È un riconoscimento all’impegno dell’Italia»
L’enologo Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università Federico II di Napoli è stato eletto oggi, 10 luglio, presidente della commissione enologia dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv). L’elezione nel corso dell’assemblea generale dell’Organizzazione a Mainz in Germania. L’Oiv è il riferimento tecnico-scientifico della filiera vitivinicola internazionale, con i suoi 46 stati membri rappresenta più dell’85% della produzione mondiale di vino e l’80% del consumo globale. «Questa nomina – ha commentato il Ministro per le politiche agricole Maurizio Martina – è un riconoscimento all’impegno profuso dal nostro Paese, nell’ambito dell’Oiv, all’armonizzazione internazionale e all’elaborazione delle pratiche enologiche, per migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli nel rispetto della grande tradizione italiana»
Il professore
Luigi Moio è professore ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Presidente del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia e coordinatore della Sezione di Scienza della Vigna e del Vino del Dipartimento di Agraria, è autore di circa 250 pubblicazioni scientifiche nei settori della chimica e tecnologia degli alimenti. Ha rivolto particolare attenzione allo studio dell’aroma del vino, alla percezione di composti sensorialmente attivi e alle tecnologie enologiche mirate a preservare e amplificare l’aroma varietale del vino. Dal 1998 è esperto scientifico del Ministero per le Politiche Agricole presso L’Oiv e dal 2009 è presidente del gruppo di esperti di Tecnologia del Vino. Considerato uno dei maggiori esperti italiani del settore enologico, i suoi studi e le loro applicazioni hanno contribuito in maniera decisiva alla riscoperta e alla valorizzazione di numerosi vitigni autoctoni del sud Italia. E’ accademico dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dell’Accademia dei Georgofili.
(Fonte http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/ )