La proposta di Winetaste per migliorare il settore
La mia partecipazione ai Concorsi enologici Italiani ed internazionali è iniziata circa 15 anni fa, praticamente li ho visti tutti dal di dentro, posso attestare personalmente della loro serietà, anonimicità e trasparenza.
Sto assistendo però negli ultimi anni, ad una proliferazione di questi eventi e competizioni, ogni associazione, ogni Pro-Loco locale, ogni denominazione vorrebbe avere il proprio concorso costruito su misura, ma in questo modo si prospettano due problemi, a mio avviso negativi che possiamo riassumere in questi termini.
Che valenza, sul reale ed effettivo valore dei vini vincitori, potrà presentare un concorso con in competizione appena 200/300 vini limitati ad un’area molto ristretta se non addirittura a pochi comuni limitrofi ?
In second’ordine, altro aspetto non trascurabile, la frammentazione delle risorse e delle energie messe in campo, con uno sperpero di denaro pubblico e privato.
Dobbiamo allora abolire i Concorsi Enologici, nei quali personalmente credo molto, i quali portano ( o dovrebbero portare ) visibilità all’esterno ed all’estero influendo positivamente sulle vendite ? Assolutamente NO !
La proposta che mi sento di avanzare, in base all’ esperienza acquisita in tanti anni nel settore, è quella di soprassedere ai tanti concorsi locali, per concentrarci tutti quanti, pubbliche istituzioni ed addetti ai lavori, a Concorsi Regionali, cosa che da diversi anni avviene nella regione Toscana.
In questo concorso a scadenza biennale si raccolgono oltre 1.200 vini, tutte le tipologie sono rappresentate, i buyer stranieri e gli acquirenti italiani hanno cosi’ un valido e completo strumento di analisi e di raffronto, mentre i vari concorsi parrocchiali, di campanile, delle pro loco ecc. non hanno piu’ senso e piu’ motivo di esistere. Basta guardare quanti esiti di concorsi, ho pubblicato ultimamente sulle pagine di questo stesso sito, per rendersene conto.
In giro per il mondo esistono oggi concorsi che superano anche i 10.000 campioni , e se in Italia arrivassimo ad istituire solo concorsi regionali, avremmo delle mappe sicure ed affidabili sulle vere eccellenze che ogni regione ci può offrire, con la frammentazione invece i reali valori vengono immancabilmente offuscati e distorti, non essendo la competizione basata su larga scala e su un numero piu’ ampio di campioni !
Mi auguro con questo piccolo contributo di sensibilizzare gli addetti ai lavori, colleghi, pubbliche istituzioni ed ogni persona a cui sta a cuore il futuro del settore enologico in Italia e nel mondo !
Roberto Gatti