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Le viti selvatiche di Sardegna

VITE SELVATICA.

Anche gli studi effettuati sul DNA delle viti selvatiche e su quelle coltivate, sulle forme dei vinaccioli ritrovati in vari siti archeologici, studi effettuati in Sardegna, ma anche a livello nazionale ed internazionale, ci raccontano una storia molto interessante.

 

 

Le viti selvatiche, che nascono spontaneamente presso ruscelli, sorgenti e comunque vicino all’acqua, sono riconosciute essere le antenate delle viti coltivate…In Sardegna è tuttora abbondantissima la vite selvatica, quest’ultima, attraverso processi di:

1) pre-domesticazione, fase in cui l’uomo ha solamente raccolto l’uva selvatica, nutrendosene,

2) para-domesticazione, fase in cui l’uomo ha operato una sorta di potatura, eliminazione di rami secchi, a queste piante perchè potessero produrre meglio,

3) proto-domesticazione, fase degli immondezzai, in cui l’uomo ha notato che le piantine che nascevano dai semi dell’uva che lui mangiava, nei pressi della sua abitazione, nelle cui vicinanze, inevitabilmente sorgeva l’immondezzaio, queste piantine crescevano più rigogliose nell’ambiente antropizzato.

A questo punto la fase successiva è stata la coltivazione(domesticazione) di queste piante.

Le ricerche genetiche effettuate sulle viti selvatiche della Sardegna, hanno dimostrato rapporti di parentela con quelle coltivate nell’isola. In vari si archeologici sono stati ritrovati vinaccioli con forme sia delle viti domestiche, leggermente allungati, sia delle viti selvatiche, rotondeggianti, ma anche intermedie fra le due, a dimostrazione del processo di domesticazione in atto nel periodo a cui risalgono questi vinaccioli (XII-XV sec. a.c.). Numerosi sono i siti dove sono stati trovati i semi di vite selvatica e domestica, si citano solo: Duos Nuraghes(Borore), Sa Osa(Cabras, villanovaforru, La Prisciona(Arzachena), etc.

La Carta de logu di Eleonora D’Arborea parla dell’abitudine dei Sardi alla vinificazione (proibita)dell’uva da vite Selvatica. fino ad alcuni decenni fa, in alcune regioni del sulcis, a Teulada, si parlava del vino dei caprai (vino da uve selvatiche che i caprai raccoglievano e vinificavano).

Questi studi e scoperte confermano che la vitivinicoltura sarda è AUTOCTONA.

 

( di Tonino Arcadu )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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